giovedì, gennaio 31, 2008

Bravo Lorenzo

Vent'anni fa arrivava Jovanotti con il suo primo singolo di successo "Gimme five". L'odiavo a morte. Non sopportavo il suo modo di porsi, le cose che diceva, la sua musica atroce da imbecilli.Lorenzo Cherubini sarebbe sparito nel nulla nel giro di pochi anni, se non avesse avuto l'intelligenza di rivoluzionarsi, di cambiare.Lo ha fatto. Adesso, in cuffia, ho "Safari", il suo ultimo lavoro, uscito pochi giorni fa. Lo trovo straordinario. Mi piace un sacco. Vent'anni fa non avrei mai immaginato che avrei ascoltato con piacere un disco di Jovanotti. Arrivavo a boicottarlo durante il mio airplay radiofonico. Le cose sono cambiate. Bravo Lorenzo.

mercoledì, gennaio 30, 2008

Le sigarette non sono più buone come una volta

Le sigarette non sono più buone come una volta.
Costano un casino in più, ma fanno anche molto più schifo.
Se non smetto di fumare adesso, smetterò da morto.
Non so che ci mettano dentro, ma hanno un saporaccio.
E' una fortuna, visto che ci sono giorni nei quali mi fermo a quota tre.
Tre sigarette: un numero impensabile, un tempo.
Eppure questo viziaccio non riesco a togliermelo.
Fumare mi piace, maledizione.
No, non è per darmi un tono. Non ho più quell'età.
Fumo proprio per il gusto di farlo.
Però sono bravo, se son capace di fermarmi a tre.
Sarà che le sigarette non sono più buone come una volta.
O sarò io che non mi godo più la vita, come una volta.
 

martedì, gennaio 29, 2008

'Notte

Mi ritrovo sempre più spesso confinato nella mia camera con il portatile. La bimba deve addormentarsi, ma lo fa sempre più tardi e ad occuparsene è la mia metà. Così trascorro le serate tra lettura e navigazione. Il guaio è che tutto questo mi induce a pensare. E rifletto sulla mia vita. Penso a tutte le cose che non vanno come mi piacerebbe. E mi sovvien l'eterno. E le morte stagioni. E la presente e viva e il suon di lei. Così, tra questa immensità s'annega il pensier mio. E il naufragar m'è dolce in questo mare. E forse farei meglio ad andare a dormire.

C'è da divertirsi

Da... "Milioni di italiani in piazza"
A... "Vergognosa disinformazione sulle mie dichiarazioni".

Al solo pensiero che lo show sta per ricominciare, mi esalto. Come abbiamo fatto, in questi ultimi venti mesi, senza il siparietto di affermazioni e smentite?
Berlusconi si è reso protagonista di dozzine di situazioni simili: prima afferma e, poche ore dopo, smentisce di aver affermato, aggiungendo che la colpa è dei mezzi di informazione che lo interpretano male e faziosamente. Come si fa a non adorare uno così? Come?
Mai una volta che gli sia venuto il dubbio: "non è che sono io che mi spiego male?".

E Walter il mago, intanto, ha sempre più l'espressione di un pesce fritto. Non sa più che inventarsi per ottenere la palma dell'uomo che "sa cambiare, sa capire, sa interpretare". Addirittura chiede a Silvio di correre da solo, come farà lui. Il Cavaliere risponde picche, ovvio: chi glielo fa fare, adesso che Fini e Casini hanno ripreso a fare i bravi bambini obbedienti? E Walter ci resta male, non capisce. Era convinto che l'uomo facesse sul serio, un mese fa. Povero Walter, tutto gli è caduto addosso: pensava di poter tirarla lunga e, invece, Prodi è caduto e si è fatto da parte. Ora c'è solo lui. Guardatelo: sembra un turista che si è perso in una metropoli. Aiutiamolo.

lunedì, gennaio 28, 2008

Brutta aria

C'è in giro una cattiva aria. Brutta brutta. La caduta di Prodi ha dato la mazzata finale alla credibilità della classe politica italiana. Vedo pochi berluscones giorire, in giro: sanno anche loro che, anche se torna Silvio, non cambierà nulla. La Casta si è blindata per decidere se votare subito o no. L'esile contatto con la gente si è strappato. Ora pensano solo a come sopravvivere. Non servono più a nulla. C'è una brutta aria, in giro. Chiamarla sfiducia è troppo poco. E' più simile a quello che si respira prima di un uragano...
Forse ne abbiamo veramente abbastanza, di questi politici inutili.

venerdì, gennaio 25, 2008

Ora d'aria

Sulla crisi di governo, quello che dovevo dire l'ho già scritto ieri. Ora mi chiudo in un religioso silenzio finchè si capirà cosa verrà deciso dal Presidente Napolitano.
Oggi sono abbastanza sereno. Al lavoro sono riuscito a completare una cosa che mi ha dato delle soddisfazioni e mi accingo a cambiare ufficio per seguire un altro progetto. Ho solo qualche problema fisico: mi sembra di aver un filino di febbre. Influenza in arrivo?
Intanto, stasera uscirò con un gruppo di amici dopo un sacco di tempo. Situazione fantozziana: ora d'aria per dei vecchi ragazzi ormai vicini ai quaranta oltre il muro domestico. Non so di che parleremo, ma spero non si finisca a litigare per questioni politiche. Meglio, al limite, rievocare i tempi andati con quella vena di malinconia che, giunti a mezza età, rende tutto struggente e terrificante.

giovedì, gennaio 24, 2008

Prodi è caduto. Viva Prodi.

Il primo deja-vu è già avvenuto stasera guardando la faccia gongolante di Emilio Fede, mentre ascoltava estasiato la voce della sua divinità dissertare di quello che farà a breve, quando tornerà a Palazzo Chigi. Fede aveva i lucciconi e, con voce tremante e probabilmente le mutande bagnate, annunciava che "domani è un altro giorno". Se non appartenesse già a Vespa, poteva partire il "Tema di Tara" .
Della serie "dove eravamo rimasti?". Fede che guarda avanti e vede un radioso futuro ove Rete 4 rimarrà lontana dal satellite e, assieme alle altre televisioni del gruppo, scenderà in guerra ancora una volta per riportare il Cavaliere al governo.
Tutto come prima: nessuna riforma televisiva, nessuna legge sul conflitto di interessi. Berlusconi potrà contare sullo stesso sconfinato potere mediatico che già due volte ha permesso il suo trionfo elettorale. E allora, perchè attendere? Subito al voto, sibila. Ed ha ragione. C'è qualcuno che ha voglia di sorbirsi almeno un anno di governo tecnico che si fa i trip sul modello di voto? Almeno il Cavaliere ha un merito: vuole rivotare con la stessa porcata partorita dal suo stesso esecutivo. O è impazzito o sa per certo di far faville. Ma, mentre pensiamo a Tremonti già scalpitante nel trovare mille modi diversi per dilapidare quanto faticosamente ha messo da parte Padoa-Schioppa e piangiamo l'ennesima sconfitta dei lavoratori dipendenti che, dopo le promesse di ridistribuzione, si vedranno scippare di nuovo tutto, rinviamo le riflessioni su Berlusconi. Avremo tempo anni per farlo.
Prodi è caduto. Viva Prodi. Tra tutte i componenti di questo governo finito da poche ore, credo che il Professore sia quello che ne esce in maniera più dignitosa. Lui ce l'ha messa tutta. Ci ha creduto fino in fondo. E' stato straordinario, considerando i mezzi che aveva. E qualche risultato lui, Bersani e Padoa-Schioppa l'hanno portato a casa. Abbiamo avuto una sorta di risanamento, il recupero dell'avanzo primario, qualche liberalizzazione e un recupero dell'evasione. Buon risultato. Peccato che, proprio quando si stavano pensando forme di ridistribuzione, sia successo quello che è successo. Così, paradossalmente, nel pensiero di molti italiani (non solo in quello dei berlusconiani il cui unico fine è vedersi ridurre le tasse), Prodi verrà ricordato come quello che non ha combinato nulla.Il paradosso è che Berlusconi ora è talmente rimpianto che rivincerà. Eppure, per far torcere le budella a molta gente, basterebbe ricordare che è quello che ha permesso la più grande truffa ai cittadini della storia recente, ossia la gestione inesistente del changeover tra lira ed euro oppure quello che ha fatto la Legge 30. Ma gli italiani non hanno memoria. Al massimo ricordano qualche risultato calcistico.
Prodi è caduto e mi sento avvelenato.
Faccio quattro nomi di persone che mi stanno facendo girare i coglioni alla grande:
1) Mastella, per ovvi motivi.
2) Dini, perchè ha quasi ottant'anni e si permette di decidere le sorti del Paese come se dovesse viverci per chissà quanto ancora. Fra lui e Clemente ci dev'essere stata una certa solidarietà: hanno entrambi le mogli nei pasticci.
3) Turigliatto, perchè ha voluto essere talmente a sinistra da scivolare oltre il bordo e risbucare a destra. Ma dove l'hanno pescato? Rispetto la sua coerenza, ma credo che da oggi debba essere coerente in una stanza buia, lontano dal Senato.
4) Veltroni, perchè nel suo predicare ha combinato guai a non finire. Ha parlato a Berlusconi quando con lui neppure Fini e Casini parlavano, riportandolo di fatto al centro della Cdl. Inoltre, come ha fatto notare Rosy Bindi, ha straparlato di legge elettorale affermando pure di voler correre da solo, facendo imbufalire Mastella il quale non ha aspettato altro che la prima occasione per mandare tutto a puttane.
A questi "Fantastici 4" de noantri aggiungerei naturalmente la Chiesa che, nel mezzo di tutto questo casino, non ha perso occasione in questi giorni per continuare a dettare istruzioni per l'uso della vita per bocca di Ruini, di Bagnasco e dello stesso Ratzinger. Praticamente non c'è cazzata nel quotidiano di ciascuno di noi dove la Chiesa non si arroghi il diritto di mettere il naso. Vabbè che Dio ci vede ovunque, ma almeno quello tace. Questi sono un'autentica lagna quotidiana! Porca miseria, ma non riusciamo a regalare il Vaticano a qualcuno?
Chiudo tornando a Prodi: Prof, grazie per averci provato a rendere questo Paese un Paese normale. Ma, caro Romano, come hai visto c'è ben poco da fare. In Italia ci sono troppi Mastella. Sono milioni. Ci sovrastano. Ci inghiottono.E adesso? Beh... andiamo a votare. Nel frattempo, mi informo sulle modalità di rinnovo del passaporto. Il mio è scaduto, ma pensavo che per cinque anni potesse stare così. Invece no.

Mastella, salta!

Mastella, al Senato, ha appena ribadito che voterà contro Prodi perchè serve un salto di qualità. Perfetto, Clem. Inizia a saltare tu, torna a casa e togliti di mezzo. E' di sicuro qualità!

mercoledì, gennaio 23, 2008

Governabilità e rappresentatività

Governabilità e rappresentatività. Il dibattito su quale forma di legge elettorale, gira e rigira, spazia su queste due parole.
In Italia si è sempre cercato di garantire la massima rappresentatività, ragion per cui abbiamo un continuo proliferare di micropartitini che alle elezioni intascano frazioni di unità in termini di consensi. Eppure, questi micropartitini hanno la capacità di essere determinanti per la tenuta di una maggioranza parlamentare. Il caso Mastella, il cui Udeur ha circa lo 0,7% di consensi su scala nazionale ma sicuramente percentuali bulgare nel suo feudo campano, ci dimostra che un governo può essere disintegrato proprio da questi micropartini.
Che senso ha la rappresentatività? A conti fatti, sembra che essa consista nel rappresentare gli interessi, nobili o meno, di una ristretta cerchia di persone. Non a caso, quando Mastella ha sentito odor di referendum, ha buttato tutto all'aria per correre a votare con questa legge elettorale. E' sempre più credibile questa versione, infatti. Una versione che si allontana decisamente dalla sfuriata contro la magistatura e il groppone per la svantura di lady Sandra.
La governabilità è l'opposto: in pratica si decide di non focalizzarsi sui distinguo ma sulle cose che uniscono, in maniera tale da formare pochi grandi partiti, come nei paesi civili. Grazie ad uno sbarramento, i micropartiti perdono la loro ragione di esistere e devono per forza confluire nei partiti maggiori. Ergo, si governa meglio e si eliminano i vari Mastella & co.
E' l'idea nobile di Walter Veltroni, deciso addirittura a dare il buon esempio e correre da solo con il suo PD. Ha provato a parlare di riforma della legge elettorale con il Cavaliere, ma ha ottenuto quello che di solito ottengono tutti quelli che vengono stretti nell'abbraccio mortale dell'uomo di Arcore, ossia una fregatura. Così, Veltroni non solo non ha convinto Berlusconi ma, anzi, ha ottenuto un doppio fallimento: ha fatto incazzare Mastella ed ha nobilitato Silvio, riportandolo in auge quando sembrava stesse per essere abbandonato da Fini (sul serio, poi?) e Casini. Quest'ultimo miracolo di autolesionismo riuscì, per la cronaca, pure a D'Alema con la Bicamerale: gli uomini di sinistra sono i più grandi soccorritori del Cavaliere che esistano.
Risultato finale delle magie di Walter il mago? Il governo è fottuto e la Cdl è tornata a brillare. Complimenti.
Governabilità e rappresentatività. Io starei sulla prima soluzione. Basterebbe poco: Di Pietro (Tonino, ti voglio sempre bene) ha sempre detto che scioglierebbe l'Italia dei valori a fronte di un grande progetto di legge elettorale, quindi non è un problema. Se poi Mussi, Pecoraro, Diliberto e Giordano la piantassero di dire che vogliono mettersi insieme e lo facessero, avremmo un altro partito unico. Tutto il resto? Credo, a fronte della possibilità di essere esclusi dalla torta, tutti gli altri troverebbero il modo di fondare partiti in grado di assorbire questo spezzatino nauseante.
E, finalmente, avremmo tre, massimo quattro partiti in grado di fare alleanze elettorali serie e programmi condivisi. Chi non ci sta, stanti le cose, vada al diavolo.
Questa storia della rappresentatività continua sistematicamente a rendere la povera Italia una nazione senza guida, senza meta, senza speranze.

Minchia, signor Clemente

Ho scritto pochi giorni fa che, tutto sommato, provo una certa forma di simpatia per lui. Però da questo a comprendere quello che sta facendo, ce ne passa.
Eppure che ci si poteva aspettare da Clemente Mastella di Ceppaloni se non l'ennesimo cambio di casacca durante l'ultimo giro di giostra del governo Prodi?
Qualcuno ci spiegherà l'equazione apparentemente insondabile che eguaglia gli arresti domiciliari della signora Sandra Lonardo con la tenuta della maggioranza.
Qualcuno ci spiegherà perchè un politico indagato debba per forza attaccare la magistratura e non difendersi dalle accuse con atti e testimonianze.
Capiremo in poche settimane quale ruolo Mastella assumerà nel prossimo governo di centrodestra.
Clemente Mastella mi stava pure simpatico. Ho anche scritto sul suo blog. Ma questo suo comportamento rivela tutto il marcio che si nasconde in questo modo di far politica.
Mastella fa fuori il governo per puro tornaconto personale.
Mastella mi è caduto in disgrazia.
Far cadere il governo in questo modo è una sciagurata impresa. Non ho mai perdonato Bertinotti di un simile atto, figuriamoci se perdonerò lui. Buon viaggio, signor Clemente.

lunedì, gennaio 21, 2008

Non sarà

Quando me ne andrò
lasciandoti alle spalle
non sarà come pensavo
non sarà come volevo

Niente musica, maestro
non si ballerà quel giorno
non sarà come pensavo
non sarà come dovevo

Di sicuro piangerò
ed il cuore urlerà
non sarà come sognavo
non sarà come dicevo

E poi
poi... il futuro
ma sarà come pensavo?
ma sarà come volevo?

Nulla è certo
nulla è per sempre
lasci e prendi
... e attendi di volare

venerdì, gennaio 18, 2008

L'Istat si sveglia (forse)

"La notizia che mi ha più preoccupato oggi è il fatto che il 50 per cento delle famiglie italiane vive con meno di 1.900 euro al mese. L'Istat lo ha detto molto chiaramente. Penso sia la prima cosa sulla quale la politica deve riflettere e intervenire".(Walter Veltroni, 17 gennaio 2008)

Magari evitate di riflettere troppo che vi si logora il cervello. Intervenite.
La notizia delle difficoltà dei cittadini non è una notizia. Lo sappiamo da anni. La vera notizia è che finalmente anche l'Istat lo confessa. E' ammissibile una nazione dove si sventolano questi dati solo perchè un autorevole istituto lo afferma? Signori, bastava andare a chiedere alle migliaia di massaie incazzate da almeno 5 anni. E' dal 2002 che ci stanno fregando. Vediamo un po' di fatti:
1) Con l'arrivo dell'euro, il 1 gennaio del 2002, conviviamo per 2 mesi tra nuova moneta e "vecchia" lira. Poi, dal 1 marzo, la lira sparisce dalle nostre tasche. In contemporanea, svaniscono anche i centesimi (quelli che costruivano prezzi tipo 2,23 o 0,81), ritenuti "fastidiosi". I prezzi, a quel punto, impazziscono. Quello che costava 1.000 lire costerà 1 euro dopo poche settimane. I commercianti si riempiono le tasche.
2) Il governo nega. Marzano parla di "percezione". Berlusconi tira in campo la mamma al mercato. I cittadini sono allucinati. Chi ha un salario fisso si vede ridurre il potere d'acquisto del 50%. Chi può fare i prezzi, invece, inizia a comprarsi il Suv e a fare la bella vita. Si restinge lo spartiacque del ceto medio: chi si impoverisce, chi si arricchisce. I sindacati sonnecchiano.
3) A colpi di condono, il governo Berlusconi premia gli evasori e i costruttori abusivi. Nel frattempo, visto i tempi cupi, i risparmi finiscono sul mattone. Il prezzo delle case va alle stelle.
4) La ciliegina: la legge 30 permette alle imprese di costruire una nuova forma di caporalato nei confronti dei lavoratori. A pagare sono soprattutto i giovani.
5) Stranamente, i prezzi che con l'euro forte dovevano abbassarsi (tipo benzina) come sosteneva ai bei tempi Alan Friedman nelle sue lezioni economiche, continuano a levitare.
6) All'arrivo di Prodi, nulla cabia. La batosta inferta al ceto medio italiano non viene (per ora) assolutamente riparata.

Questi sono, sommariamente, i fatti. L'euro ci ha ammazzati. La legge Biagi ha fatto il resto. C'è un clima oscuro dove chi fa i soldi non fa che lamentarsi chiedendo sgravi, da scaricarsi naturalmente sulle spalle dei soliti noti. Dicono che il lavoro in Italia costa troppo e bisogna tagliare.
Signori... ci avete tagliato gli stipendi, le pensioni, la sanità, i servizi, la sicurezza di un futuro. Rimane solo che ci tagliate la gola.

giovedì, gennaio 17, 2008

Super-sogno

- Mastella se ne va sul serio. Finalmente un politico che si dimette davvero.
- Berlusconi chiude di nuovo sulla legge elettorale (ci credeva qualcuno?).
- Fini, che sembrava il dissidente, rientra nei ranghi (avevate qualche dubbio? Abbaia ma mai morde).
- Veltroni e il Pd ne stanno uscendo con le ossa rotte.
 
L'uomo di Ceppaloni è caduto e si sente puzza di bruciato. Si vuol andare a votare, passando prima per il referendum. Quest'eventualità provocherà la fine di Prodi.
 
Ho un sogno: che i signori della Cdl, prima di parlare, pensino che il Porcellum se lo sono fatto loro e capiscano di aver ben poche cose da rivendicare. E che i signori dell'Unione si rendano conto che stanno di nuovo preparando il buffet per il ritorno del Cavaliere a Palazzo Chigi.
 
Ho un super-sogno: che tutti costoro imitino Mastella.

mercoledì, gennaio 16, 2008

Mastella si dimette

"Tra l'amore per la mia famiglia e il potere scelgo il primo"
(Clemente Mastella, ex(?)-Ministro della Giustizia, mercoledì 16 Gennaio 2008)
Non ho mai gradito il fatto che, in quei giorni in cui si parlava di antipolitica, a farne le spese fosse quasi esclusivamente il leader dell'Udeur. Se di politica malata si tratta, lui è uno dei tanti. Invece spesso ci piace individuare un capro espiatorio. Ergo, un punto a lui.
Non gradisco altrettanto gli attacchi alla magistratura. Se di persecuzione si tratta, mi auguro che Mastella la giustifichi. Ergo, un punto in meno.
Siamo a zero, quindi all'attesa degli sviluppi.
Comunque vada, il personaggio, nella sua particolarità, mi ha sempre suscitato una sorta di simpatia. Ergo in bocca al lupo, Clemente.

martedì, gennaio 15, 2008

Benedetto XVI parli pure...

Tiene banco la questione della vicina visita alla Sapienza di Roma di Benedetto XVI. In un modo o nell'altro, i rapporti tra Stato e Santa Sede restano in prima pagina. Una noia mortale. Da una parte chi difende il diritto del pontefice di parlare agli studenti durante l'inaugurazione dell'Anno Accademico. Dall'altro chi vede questa cosa come fumo negli occhi, tira in ballo Galileo e le presunte convinzioni oscurantiste di Sua Santità nei confronti della scienza.
Opportuna o no, questa orazione papale? Credo che, in uno stato libero, non si possa impedire ad alcuno di parlare. Il problema sta nel fatto che, per molti aspetti, non siamo uno stato completamente libero, visto che ad ogni piè sospinto dobbiamo fare i conti con le opinioni dogmatiche dei vari papaveri d'Oltretevere, nonchè con le spinte ideologiche che da queste si nutrono, materializzandosi nei teocon de noantri, tipo Giuliano Ferrara. Ergo, il semplice fatto che Benedetto XVI vada a parlare alla Sapienza provoca in tutti noi laici un senso di fastidio.
Ci sembra l'ennesima prevaricazione di una Chiesa che ormai deborda, straparla e ottiene più attenzione di ogni altra cosa. Se aggiungiamo poi l'evidenza che questo papa, da grande luminare di teologia, non perde occasione per bacchettare impunemente gli italiani (vedasi il caso di Roma) mentre proietta deciso la sua azione in un revisionismo che include anche il Concilio Vaticano II, il fastidio diventa intollerabile.
Eppure lasciamo parlare Ratzinger. Non si tappa la bocca a nessuno. Semmai, si inizi seriamente a criticare la Chiesa. La si inviti ad occuparsi anche di altre cose che non comprendano necessariamente l'Italia e gli italiani. Si riduca al razionale la dose di Vaticano presente ogni giorno in ogni telegiornale. Benedetto XVI è uomo di cultura e intelligenza estreme e proprio per questo chi desidera lo stato laico deve agire per evitare la deriva verso la teocrazia morbida.
Con questo pontefice, signori, questo è il menu che verrà servito alla nostra tavola. Non abbiamo più il vecchio pastore polacco malato che suscitava tanta tenerezza. Abbiamo un combattente, un uomo talmente convinto delle sue teorie che non esiterà mai un istante nel cercare di farle digerire a tutti. L'unica difesa logica è prenderle per quello che sono: idee, pensieri, riflessioni. Prenderle sempre e solo per oro colato sarebbe il più grave errore da fare.
Smitizziamo 'sta cosa: è una religione e, grazie al cielo, ad una religione si può anche non aderire. Parli pure il papa. Impariamo ad ignorarlo almeno un po'.

lunedì, gennaio 14, 2008

Le illusioni di Walter

... e che pensava, Walter il mago? Che facesse sul serio? Che fosse l'interlocutore più trasparente e corretto che si potesse sognare? Siamo sempre lì, ai tempi della Bicamerale.
Dieci anni sono passati, ma per il Cavaliere la sua "roba" è sempre sacra e inviolabile. D'altra parte non stiamo forse dibattendo da 15 anni sempre di questo? Non è forse vero che questa nazione continua a legare il suo destino a quello dell'Impero berlusconiano?
Che pensava, Walter il mago, che Silvio non avrebbe gettato la maschera e non avrebbe usato lo stesso diktat, ossia "riforme per tutti a patto di garanzie per me"? Povero illuso, Walter il mago. Non ha ancora capito che non si può dialogare con qualcuno che ha troppi interessi personali in gioco. Guai a toccare la "roba" o muoia Sansone e tutti i filistei! Non si può fare la Gentiloni quando esiste la Gasparri perfetta perfetta scritta sotto dettatura di uomini Mediaset!
Con il suo buonismo irritante, si spera che Walter il mago non baratti leggi tv e conflitti di interesse in cambio di qualche papocchio elettorale.
Non si può vedere sempre lo stesso film, diamine! Quello lasciamolo alle televisioni...

Io vs. Ikea : 1-0

Ieri è stata una giornata particolare. Per la prima volta in assoluto ho affrontato un mobile Ikea, comperato un paio di settimane fa e rimasto dentro la scatola da allora. Di buona lena, istruzioni alla mano, mi sono attivato nel montaggio e alla fine, incredibilmente, ho ottenuto il risultato sperato con molta meno fatica di quella che avevo preventivata. D'accordo, adesso mi fa male un dito che ho torturato con la chiave a brugola, ma vuoi mettere la soddisfazione di veder nascere qualcosa dal nulla che non sia software? Finalmente qualcosa di fisico, di tangibile. E' stato come un ritorno agli istinti primordiali: lavoro di mano, sudore.
Pensate si tratti di una camera intera? No, assolutamente. Si tratta di una semplice "panca con vano contenitore" chiamata Bjoberg (nome svedese, ovviamente). Un semplice complemento d'arredo, il cui montaggio, per un esperto, sarebbe un gioco da ragazzi. Io, umile servitore alla vigna dell'informatica, uno che con una scatola di attrezzi rischia la crisi di nervi, ottenendo un oggetto montato mi sono sentito come se avessi costruito una cattedrale.
Per ora, Ikea non mi ha sconfitto.

giovedì, gennaio 10, 2008

Virus: niente da fare

Niente da fare. Non sono riuscito a rimuovere il virus. O, meglio, il worm. Ho lavorato per buona parte della scorsa serata sino ad eliminarlo, salvo poi vederlo riapparire in tutto il suo splendore al primo riavvio.
Potrei insistere e prima o poi riuscirci. Ma, vinto dalla noia, ho scelto la strada più lunga ma più sicura: riformatterò tutto.
Santa pazienza...

mercoledì, gennaio 09, 2008

Ho un virus sul portatile

Queste sono ore in cui dovrei star lontano dal computer. Ieri sera, convinto di installare un'utility scaricata dalla rete, mi sono invece "regalato" un maledetto virus. Erano le 21.35 e, alle 00.25, dopo infinite bestemmie, ho spento tutto e sono andato a dormire. Il virus dovrebbe essere una variante del fottutissimo Bagle. Effetti?
a) Mi ha cancellato l'antivirus AVG e il firewall ZoneAlarm, impedendone la successiva reinstallazione;
b) Ha sporcato il registry di Windows impedendo il riavvio in modalità provvisoria;
c) Internet Explorer si pianta in chiusura;
d) CCleaner non funziona più.
Tutto il sistema sembra divenuto instabile e sto sudando freddo: inizio a temere di dover riformattare tutto. Oggi, a mente fredda, ho trovato qualche consiglio in rete ed un tool spagnolo che dovrebbe rimuovere il Bagle. Più tardi proverò a farlo fuori. Sono sempre stato bravino nel togliere i virus, ma è la prima volta che mi imbatto in qualcosa che mi cancella i files dall'hard disk in maniera così subdola.
Quando un software non è di sicura provenienza non deve essere lanciato, porca puttana! Perchè sono stato così stupido?
Se vi capita il Bagle, vi fornisco un paio di link:

http://www.hwupgrade.it/forum/showthread.php?t=1562611

http://www.megalab.it/news.php?id=1944

Stasera provo. Maledizione ai virus.

martedì, gennaio 08, 2008

Il flop italiano di Lost

1.879.000 spettatori per i tre episodi di "Lost" su Raidue, ieri sera. Tre episodi inediti, naturalmente, della splendida terza stagione."Lost" fa ormai flop sulla tv generalista in maniera durissima. C'è da non crederci: come può essere che uno dei migliori prodotti televisivi degli ultimi anni non riesca a sfondare in Italia?

Aldo Grasso, dalla sua rubrica sul Corriere ha cercato molte volte di capacitarsi di questo insuccesso tutto nazionale. Si può sintetizzare come segue:
1) La programmazione. E' assurdo "bruciare" una serie televisiva in poche serate a botte di 3 episodi alla volta. I serial americani sono pensati per essere gustati un episodio per volta, settimana dopo settimana, nell'arco di un intera stagione televisiva. Non a dosi massicce come fa Raidue;
2) Il gap temporale. Una serie come "Lost", che vanta un esercito nutrito di fan anche in Italia, non può adattarsi ai tempi della tv generalista, fatta di break pubblicitari e di un'enorme differenza tra programmazione americana e nostrana. Sebbene Raidue abbia cercato di ridurre tale gap, anticipando sensibilmente la terza stagione (prevista inizialmente a Febbraio), gli appassionati hanno già visto il tutto o con il download o da Sky.

Sono d'accordo con Grasso. Sottolineo, inoltre, il fatto che la tv generalista (Rai o Mediaset che sia), dovrebbe tornare a delle dosi più razionali: basterebbe una puntata soltanto alla settimana e, in seconda serata, il lancio di un'altro telefilm inedito. Un po' come si faceva negli anni '80, con le accoppiate "Dallas"/"Dynasty" o "Dallas"/"Falcon Crest". All'epoca, chi faceva i palinsesti, ne capiva assai di più. O, forse, non era così impensierito dal dover collocare tanti spot e tante orride fiction.

lunedì, gennaio 07, 2008

Non capisco

Io non ci capisco nulla. Ma vedere tutti quei rifiuti a Napoli è desolante. Quasi come prendere atto dell'assenza assoluta dell'autorità. Non capisco fin dove arrivi la camorra, quali siano le responsabilità dei politici, come ci si possa ostinare a non avere delle discariche come altrove, etc.Per questo non mi pronuncio: non sono sufficientemente informato sulla faccenda. Solo che, ripeto, la trovo desolante.Ironia della sorte, in questi giorni di cattiva pubblicità, la città di Napoli è baciata dalla fortuna con il primo premio della Lotteria Italia. Spero che il biglietto non sia finito, per sbaglio, nella spazzatura...

domenica, gennaio 06, 2008

La lista per Sanremo 2008

Ecco i partecipanti alla 58ma edizione del Festival di Sanremo, appena annunciati in diretta da Pippo Baudo e Piero Chiambretti:

EUGENIO BENNATO Grande sud
LOREDANA BERTÈ Musica e parole
SERGIO CAMMARIERE L'amore non si spiega
TOTO CUTUGNO Un falco chiuso in gabbia
GIÒ DI TONNO E LOLA PONCE Colpo di fulmine
FINLEY Ricordi
FRANKIE HI NRG Rivoluzione
MAX GAZZÈ Il solito sesso
GIANLUCA GRIGNANI Cammina nel sole
L'AURA Basta!
LITTLE TONY Non finisce qui
PAOLO MENEGUZZI Grande
MIETTA Baciami adesso
AMEDEO MINGHI Cammina cammina
FABRIZIO MORO Eppure mi hai cambiato la vita
ANNA TATANGELO Il mio amico
TIROMANCINO Il rubacuori
TRICARICO Vita tranquilla
MARIO VENUTI A ferro e fuoco
MICHELE ZARRILLO L'ultimo film insieme

Che dire? Non mi sembra un brutto cast. Manca il grande nome, ma nel compenso potrebbero uscire delle cose interessanti. Dividerei la lista in 3 parti:

1) QUELLI CHE... FORSE VAL LA PENA - Frankie Hi Nrg, Gazzè, Di Tonno-Ponce, L'aura, Moro, Tricarico, Venuti

2) QUELLI CHE... SE NON CI FOSSE SANREMO, CHE FAREMMO? - Cutugno, Grignani, Little Tony, Meneguzzi, Mietta, Tatangelo, Zarrillo

3) QUELLI CHE... VEDIAMO CHE FANNO - Bennato, Bertè, Cammariere, Finley, Minghi, Tiromancino

Faccio solo una previsione: a prescindere, al secondo posto arriva Toto Cutugno.

venerdì, gennaio 04, 2008

Saldi

Domani iniziano i saldi. Maledizione... mi tocca andare a comprarmi dei vestiti o la mia consorte mi spellerà vivo! Sono giorni che mi dice che dobbiamo andarci "subito subito o non troveremo più niente". Andare per negozi di abbigliamento e provarmi i capi in saldo è una delle cose che odio di più in assoluto. Mi prende l'angoscia e la vivo come una tortura al punto che entro, cerco di scegliere un tanto al chilo, prendo un po' di cose e alla fine corro alla cassa per pagare, costi quel che costi, per sentirmi finalmente libero!
Domani è il primo giorno dei saldi e ci sarà la ressa, i camerini pieni, signore incontentabili che proveranno e proveranno i vestiti, un caldo bestiale e un senso di oppressione. Sto già male. Io, ai centri commerciali, ci vado per essere rapito dalla tecnologia: vago come un bambino tra cd, dvd, hi-fi, televisori giganti. E poi per i libri, naturalmente. Di tutto il resto non mi importa un fico secco. Invece domani ci saranno i saldi. Mi vien da piangere.

giovedì, gennaio 03, 2008

Sempre con ottimismo

"Verso la catastrofe, ma sempre con ottimismo".
Così Beppe Grillo ha chiuso il tradizionale discorso di fine anno dal suo blog. Sposo in pieno la sua idea di un secondo V-Day contro l'informazione, perchè in Italia è veramente scandalosa.
Sono stato un lettore di "Repubblica" per oltre vent'anni ma, in questi ultimi mesi, fatico a leggerla e la compro con meno assiduità, preso atto del suo appiattimento verso il Partito Democratico. Mi ha nauseato la campagna a favore del dialogo tra i Poli iniziato da Veltroni.
Ma come? Un giornale che per anni ha attaccato Berlusconi, ne ha evidenziato la pericolosità democratica e lo spaventoso conflitto di interessi, oggi ne parla come di un autorevole interlocutore?
Il PD è un enigma. Lo è in queste ore, quando la Binetti fa il coro a Bondi parlando di revisione della 194. Probabilmente Walter il mago se la caverà con un "siamo con chi difende la 194 ma anche con chi la vuole superare", ennesima affermazione cerchiobottista che porta da nessuna parte.
Verso la catastrofe, dice Grillo. Si fa meno fatica a credere a lui che all'appello all'impegno che ha fatto il Presidente Napolitano, in un pur apprezzabile discorso, sobrio e lucido. L'attuale inquilino del Quirinale è assai meno retorico di Ciampi: il suo stile mi piace. In generale, ho apprezzato il suo discorso: che altro poteva dire?
Ho apprezzato però meno il suo saluto al pontefice. Era necessario? Perchè dobbiamo sempre dare l'impressione di starcene a sovranità limitata? Era necessario nominare Benedetto XVI in un discorso di fine anno del Presidente di uno stato laico?
Il giorno dopo, con cortesia, Ratzinger ricambia il saluto da Piazza San Pietro, all'Angelus. Poi partono gli scud, con Ruini che parla di 194 e via dicendo. E lo stesso papa che tesse ancora le lodi della famiglia, unica cura contro i mali del mondo. Continuano le prove tecniche di teocrazia. E' bizzarro che, tra Kenya e Pakistan, tra morti bianche e diritti umani negati, le gerarchie ecclesiastiche continuino a prestare tanta attenzione a quella parte del popolo italiano che vorrebbe qualche diritto civile in più.
Verso la catastrofe. Probabile, specie con un Prodi assediato da chiunque, incapace di trasmettere i risultati ottenuti sul fronte del risanamento e le proposte per mettere qualche euro in più nelle nostre tasche. Di tutta quest'esperienza di governo, il Professore è probabilmente uno dei pochi ai quali non riconosco colpe particolari.
Gennaio è arrivato. Il freddo è arrivato. Il 2008 è arrivato.
L'Italia annaspa ancora e profuma di spazzatura bruciata, provenienza Napoli.
Sempre con ottimismo.

mercoledì, gennaio 02, 2008

Nel 2008

Yes there are two paths you can go by
but in the long run
There's still time to change the road you're on
 
(si, ci sono due strade che puoi percorrere
ma a lungo andare
c'è sempre tempo per cambiare strada)
 
(da "Stairway to heaven", Led Zeppelin)
 
Buon 2008.