venerdì, novembre 14, 2008

Il dissenso è avvertito

Da La Repubblica di oggi:
GENOVA - Sono stati assolti i vertici della polizia per le violenze del 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova, all'interno della scuola Diaz. Nessuna condanna, dunque, per Giovanni Luperi, attuale capo del Dipartimento di analisi dell'Aisi (ex Sisde), nel 2001 vice direttore dell'Ucigos, e per Francesco Gratteri, attuale capo dell'Anticrimine, all'epoca dei fatti direttore dello Sco, e Gilberto Calderozzi, oggi capo dello Sco. Dei 29 imputati, 13 sono stati condannati e 16 assolti. Il tribunale di Genova ha inflitto pene per complessivi 35 anni e sette mesi, di cui 32 anni e sei mesi condonati. L'accusa aveva chiesto condanne per un totale di oltre 108 anni.

Alla fine si puniscono "le braccia" e non le, presunte, menti. Si chiude così questa oscura faccenda che ha sospeso la democrazia per molte ore, all'interno di quel dannato edificio. Tutto era prevedibile in questo clima. Fossi uno studente, ora, stare più attento a manifestare. Da metalmeccanico, ho più timore a scendere in piazza. Il dissenso è avvertito. Cossiga docet. Il Presidente emerito che invoca sangue e violenze (donne e bambini sarebbe meglio) andrebbe accompagnato in casa di riposo a giocare a dama. Oggi anche fare il blogger inquieta. Bisogna solo sussurrare.

Cossiga: "Bisogna infiltrare gli studenti con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine, mettano a ferro e fuoco le città. Dopodiché, forti del consenso popolare, le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano".


Caro Presidente, questo profeticamente scriveva Fabrizio De Andrè, un uomo che amava moltissimo la sua (e anche mia) Sardegna, nel 1973:

Canzone Del Maggio

Anche se il nostro maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento
se il fuoco ha risparmiato
le vostre Millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se vi siete detti
non sta succedendo niente,
le fabbriche riapriranno,
arresteranno qualche studente
convinti che fosse un gioco
a cui avremmo giocato poco
provate pure a credevi assolti
siete lo stesso coinvolti.
Anche se avete chiuso
le vostre porte sul nostro muso
la notte che le pantere
ci mordevano il sedere
lasciamoci in buonafede
massacrare sui marciapiedi
anche se ora ve ne fregate,
voi quella notte voi c'eravate.
E se nei vostri quartieri
tutto è rimasto come ieri,
senza le barricate
senza feriti, senza granate,
se avete preso per buone
le "verità" della televisione
anche se allora vi siete assolti
siete lo stesso coinvolti.
E se credente ora
che tutto sia come prima
perché avete votato ancora
la sicurezza, la disciplina,
convinti di allontanare
la paura di cambiare
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti,
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.

mercoledì, novembre 05, 2008

La mani sulla Rai

In questo scoppiettante giorno nel quale celebriamo l'elezione di Barack Obama a commander in chief non possiamo dimenticare le cosucce di casa nostra che, come sempre, ci fanno sentire piccini piccini. In queste ultime ore sembra essere partita un'offensiva durissima contro la Rai che, bisogna ricordarlo, è pur sempre l'azienda concorrente di Mediaset che, ricordiamo ancora, appartiene al nostro attuale Presidente del Consiglio, quello che "darà consigli ad Obama", tanto per intenderci.
Una serie di vicende che, messe assieme, turbano un pochino. Partendo dai consigli del Cavaliere che chiede maggiore ottimismo all'azienda di stato, non poteva smarcarsi il fido Dell'Utri con la sua brillante considerazione sui conduttori del Tg3, troppo "dark" e quindi difficilmente abbinabili con le news dal tono leggero desiderate dal capo. In pratica, un avviso di sfratto a giornalisti quali la Cuffaro. Le news dell'era berlusconiana dovranno essere simil-Studio Aperto (quindi vaccate) o filtrate magistralmente sul modello Emilio Fede. E, mentre uno spottone sulle Forze Armate passa in Tv, ove possiamo assistere ad un'Italia felice e serena, piena di bella gente plaudente militari-fotomodelli e mentre gli estremisti di destra entrano nella sede Rai ad "avvisare" la redazione di "Chi l'ha visto?", ecco ancora il premier lamentarsi dei giornalisti della Tv di Stato di essere troppo "appecoronati" alla sinistra. Il tutto, condito da una riunione con gli imprenditori ove Berlusconi ha praticamente invitato a non far pubblicità in Rai, ma altrove. L'"altrove" è chiaramente Mediaset. Governare e, nel contempo, far cassa usando il potere. Se non è conflitto di interessi chissà cos'è. Le mani sulla Rai e il portafoglio gonfio grazie a Mediaset. Vorrei solo capire chi sono gli "appecoronati" Rai. Vespa? Floris? Riotta? In quale universo parallelo?

President Obama

Leggendo il post di Beppe Grillo di oggi ("L'insopportabile pesantezza di Obama"), non posso che essere d'accordo con lui. Quando dice che stanotte l'Italia è invecchiata di colpo, dà forma alla stessa sensazione che ho provato io, stamattina, quando ho letto della vittoria di Barack Obama. Questo nuovo presidente giovane, colto e pieno di entusiasmo rappresenta una svolta, a prescindere poi da quello che la sua amministrazione porterà agli Usa e al mondo. E ci mette a confronto con la pochezza della nostra classe politica, con la sua tragica inferiorità morale e professionale. E' vero: siamo messi male ed oggi le ragnatele si vedono ancora di più.
Welcome, president Obama.