venerdì, febbraio 26, 2010

Assoluzione???

Quello che era il più importante telegiornale italiano, il mitico Tg1, è ora un'imitazione di Studio Aperto. Spara balle, omette notizie, diffonde ottimismo e banalità, non tratta temi che possano disturbare il Manovratore Supremo, il Portatore di Luce, il dio Odino. Così, la prescrizione di Mills, corrotto, diviene assoluzione. Assoluzione falsa, utile però a far pensare all'uomo della strada che anche questa vicenda è stata solo un complotto della magistratura per attaccare il premier. Quando questo tunnel finirà, auguriamoci che a Minzolini non facciano più scrivere un commento nemmeno alla posta del cuore.

mercoledì, febbraio 24, 2010

Berlusconi e la Justice League

In mezzo a tutto questo fango, a questo risorgere di Tangentopoli, ai vari Bertolaso, Fastweb, le proteste del L'Aquila, Verdini, le mazzette, etc. cosa poteva proporre il Cavaliere? Uno slogan, un nuovo simbolo, una nuova trovata.
I PALADINI DELLA LIBERTA'!
"Una forza del bene contro le forze del male, un esercito dei difensori e paladini della libertà che risponderanno direttamente a me". Naturalmente contro la sinistra che vuole "l'invasione di stranieri perché pensa che si possa cambiare il peso del voto che ha visto la vittoria dell'Italia moderata".
"Noi vogliamo restare liberi, amiamo la libertà. Siamo già tutti sottoposti al controllo dei telefoni e oggi è già uno stato di polizia. E' un sistema barbaro". (peccato che poi le intercettazioni becchino la gente con le mani dentro la marmellata).
Insomma, la svolta morale del premier migliore dell'intera via Lattea, della Prima Fondazione, della Seconda Fondazione, dell'Impero, di Gaia. Il Mulo assoluto.
I Paladini della Libertà. Da bambino me li ricordo: la Justice League. O i Vendicatori. Dov'è la realtà e dove inizia il mondo colorato di un uomo in grado di ipnotizzare costantemente la gente, di inventarsi ogni giorno un sogno nuovo?
P.S. - Poi, francamente, Justice League significa "Lega della Giustizia". E se di Lega se ne intende, di Giustizia il Cavaliere proprio non conosce il senso.
(i diritti dell'immagine sono della DC Comics)

domenica, febbraio 21, 2010

Sanremo 2010 - Finale

Sarò breve. La serata è stata seguitissima (53% di share) ed il successo della Clerici è definitivo. Ci sono stati troppi spottoni Rai (Solfrizzi e la padrona da casa con i suoi bambini cantanti) ma si doveva riempire uno spazio per il quale le poche canzoni rimaste non bastavano. Abbiamo avuto la Cuccarini ("topolona") e Mary J.Blidge. Abbiamo avuto Costanzo e gli operai di Termini Imerese, con tanto di Bersani e Scajola, tanto per non farci mancare la politica pure all'Ariston. Ma è stata la notte delle polemiche con la bagarre degli spartiti lanciati dagli orchestrali che volevano far capire che "non è colpa nostra". Non è colpa nostra se questo dannato televoto fa fuori tutte le donne, tutte le canzoni accettabili. Il televoto che butta fuori la vincitrice annunciata Grandi e la sublime interprete Malika Ayane, la promessa Noemi e la divertente Arisa e così Cristicchi, la miccia non scoppiata Povia e via dicendo. Non è colpa nostra se arrivano in fondo e poi addirittura secondi quei tre, Pupo-Emanuele Filiberto-Canonico che hanno una canzone orribile ma il voto di un sacco di gente che chissà perchè, magari perchè Lippi e il mondiale li hanno inorgogliti oppure credono ancora alla favola del Principe o chissà. Fatto sta che "Italia amore mio", brano che nessuna radio passerà mai, arriva seconda e poteva anche vincere, cazzo.

E di nuovo i giovani dei talent-show, del tipo Amici-Sanremo: 2-0, se teniamo conto dell'anno scorso. Valerio Scanu: questo ragazzetto dal bel canto ma dai gusti vecchi, che dal nulla vince perchè è stato dalla De Filippi e possiede un bagaglio di voti "sicuri" di tanti fan. E c'è pure Mengoni, estensione pazzesca ma sempre uguale, che pare gli stiano strizzando costantemente le palle, tanto si lamenta, con i suoi voti da X-Factor. I talent-show imperano. Sono ragazzi, che magari li bocciano i vari Castaldo e Assante o le giurie selezionate, ma quando poi si parte con gli sms, chi li ferma i teenagers dal pollice fulmineo?

Così è stato. Primo Scanu by Amici, secondo il Trio by Lippi e nazional-popolare lacrimoso a più non posso e terzo Mengoni by X-Factor. Meno male che la Ayane vince il premio della critica. Oltre che l'airplay, di sicuro. Come direbbe Costanzo... sipario.

sabato, febbraio 20, 2010

Sanremo 2010 - Quarta serata

La stanchezza inizia a farsi sentire, per chi come me sta seguendo dall'inizio questa kermesse annuale. Invece la Clerici fa un passo in avanti: dopo aver consolidato gli ascolti e dimostrato di farcela da sola, può permettersi di giocare, di prendersi in giro e, quindi, di divertirsi. Eccola quindi ballare durante l'esibizione di Bob Sinclair in un abbigliamento che la fa somigliare, da una certa inquadratura, a Madonna. Si confermano anche stamattina gli ascolti, addirittura con uno share del 50%, quindi un trionfo per la riccioluta Antonella e, complessivamente, un risultato che fa impallidire anche Bonolis.Per il resto c'è poco da dire: intervallate da due esibizioni di Jennifer Lopez (simpaticissima), dallo spottone per la Sissi della Capotondi e dagli attesissimi Tokio Hotel, si ascoltano solo le canzoni, in questo vero Festival canoro.
Tutti i big cantano, rivisitandole, le loro canzoni. Devo dire che, spogliata del frastuono, quella di Mengoni acquista un nuovo senso, quella di Noemi inizia a piacermi mentre quella di Pupo&co, nonostante la ruffiana presenza del ct Lippi e la citazione nel testo della vittoria ai Mondiali rimane quella che è: una schifezza intollerabile. Infatti, il pubblico dell'Ariston fischia.Terminate le 12 esibizioni, che in media mancano di novità rilevanti, è la volta dei giovani: Jessica Brando, Tony Maiello, Luca Marino, Nina Zilli. Vince Maiello, pupillo della Maionchi ed bellino di X-Factor. Io preferivo di molto la Zilli e, ovviamente, il premio della critica è suo.
Ma l'inspiegabile arriva dopo. O, meglio, il prevedibile, visto il nazional-popolare che impera nei televoti: oltre a Scanu, che in fondo lo merita, rimangono in gara Pupo-Emanuele Filiberto-Canonico, provocando di nuovo una selva di fischi dai presenti. Sopravvive la canzone più orrida e ruffiana degli ultimi anni. Escono Fabrizio Moro e, udite udite, Enrico Ruggeri. Spengo la tv desolato. Ma un pensiero mi coglie: in fin dei conti io uso mai il televoto? No. E, se tutti quelli che fanno un po' gli snob nei confronti di "Italia amore mio" non votano, come si può impedire che il numero di televotanti nazional-popolari non raggiunga la massa critica capace di spedire a casa Ruggeri per tenere il Trio? E, a questo punto, il Principe e amici come si piazzaranno nella classifica finale?

venerdì, febbraio 19, 2010

Sanremo 2010 - Terza serata

Credo che il Sanremo formato Clerici possa insegnare a tutti quelli che verranno come dovrebbe essere un Festival: dedicato esclusivamente alla musica. La sua conduzione, sebbene a volte pasticciata, è veramente innovativa: Antonella è sempre sola sul palco, non ha valletti o spalle e si limita all'essenziale, ossia a guidare la serata annunciando le canzoni. Sono lontani anni luce i protagonismi baudiani, gli inutili commenti sui vestiti della mora/bionda di turno, la presenza di divetti di vario genere o di comici succhiaminuti. C'è pure meno pubblicità. Evitando il superfluo, finalmente rimane solo la musica. E, nonostante la tanta carne al fuoco, si riesce a terminare pochi minuti prima dell'una: un record, visto il numero di presenze. Ci fosse stato Baudo, si finiva oltre le due. Serata piacevole, anche se non sublime. Alle 21.50 hanno già cantato i cinque big eliminati, ossia Cutugno (stonato più che mai, forse per la presenza di Belèn Rodriguez), Valerio Scanu (con l'Amica Alessandra Amoroso), il trio Pupo-Principe-Tenore (con le Divas), Nino D'Angelo e Maria Nazionale (con Sparagna e le Voci del Sud) e i Sonohra (con Dodi Battaglia). Via al televoto, il cui esito sarà agghiacciante.
Il cuore della serata, ovviamente, sono le esibizioni dei sette grandi nomi della musica: Elisa (strepitosa), Miguel Bosè, Fiorella Mannoia, Edoardo Bennato (che bel momento!), Carmen Consoli (che commuove, specie per la presenza della Regina 91-enne Nilla Pizzi), Riccardo Cocciante (straripante, troppo) e Francesco Renga (il solito antipatico). Tutto scorre bene, concluso poi dal duetto Elisa-Mannoia in "Almeno tu nell'universo", che riporta il ricordo di Mimì all'Ariston. Teatro che omaggia, naturalmente, anche la vecchia Nilla Pizzi, stralunata e acciaccata, vittima dell'età avanzata ma ancora in grado di cantare, intonatissima, la sua "Vola colomba". Onore alla Regina.
Si corre poi, che è tardi, troppo tardi. E, infatti, la prima dei giovani è minorenne ed è già passata la mezzanotte: niente diretta per lei ma un triste video delle prove. E' panico e successiva polemica. Giudizi:

Jessica Brando - Dove non ci sono ore: presenza virtuale, canzone caruccia (6.5)
Nicolas Bonazzi - Dirsi che è normale: passabile (6-)
La Fame di Camilla - Buio e luce: non mi piace (5)
Tony Maiello - Il linguaggio della resa: il bellino di X-Factor non mi convince (5)
Romeus - Come l'autunno: buono l'arrangiamento (6.5)

Niente di che, tra le nuove leve. Passano la Brando (per ricompensarla della beffa?) e Maiello (eccheppalle, con 'sti volti tv!).
Dopo gli esiti dela Nuova Generazione, la busta si apre per i recuperi, ed ecco lo shock, anche se è quasi l'una: ritorna in gara Scanu (l'esercito di Amici inizia a farsi sentire, speriamo non fino alla finale) ed era previsto. Ma, orrore, torna in gara anche il trio Pupo-Principe-Tenore, il che è scandaloso, visto che è la canzone più brutta in assoluto di questo Festival e probabilmente tra le più atroci dell'intera storia sanremese. Chi diavolo li ha votati? E perchè?
Con questo dubbio, vado a nanna. Stamattina, scopriamo che gli ascolti tengono molto bene, con il 46% di share. La Clerici ha superato l'esame.

giovedì, febbraio 18, 2010

Sanremo 2010 - Seconda serata

Ad Antonella Clerici va riconosciuto il merito di chiudere anche la seconda serata in orario umano. Ringraziamo lo scampato pericolo di fare i nottambuli anche quest'anno.
Si apre col can-can parigino, si rimane incantati dinanzi alla bellezza e alla classe di Rania di Giordania, si sorvola sui tre tenorini diventati piccole star in Usa, complice Quincy Jones e il dubbio remake di "We are the world". Antonellina se la cava bene e molto meglio dell'esordio. Ci scappa anche la gaffe (?), prima di lanciare la pubblicità: "adesso la do!". Ma va benissimo, sdrammatizza il rito. C'è anche la Hollywood di "Avatar" con Michelle Rodriguez, nota anche come la Ana Lucia della seconda stagione di Lost. C'è pure la musica, nel Festival della canzone.
Scorrono tutti i big e il riascolto giova ad alcuni, meno ad altri.
Verso la fine, è il turno dei primi cinque giovani, votati poi dai musicisti e dall'immancabile televoto. I miei giudizi:

Nina Zilli (L'uomo che amava le donne) - (8)
Broken Heart College (Mesi) - (4)
Mattia De Luca (Non parlare piu') - (6)
Jacopo Ratini (Su questa panchina) - (7)
Luca Marino (Non mi dai pace) - (6--)

Passa la Zilli e mi va bene. Passa il noioso Marino, al quale avrei preferito di gran lunga il più originale Ratini. Ma tant'è.
Finale di serata con i nomi degli altri due esclusi dei big: Sonohra e, udite udite, Valerio Scanu. L'effetto "Amici" dell'anno scorso potrebbe non funzionare stavolta. Però, se per i Sonohra potrebbe essere finita qui (c'è un Nino D'Angelo che potrebbe rientrare), sicuramente Scanu sarà recuperato stasera. E magari, poi, finire sul podio. Non al primo posto, però. Oramai si sa l'esito, guardando la tracklist della compilation che esce domani: quest'anno vincerà un donna. E, precisamente, Irene Grandi.

mercoledì, febbraio 17, 2010

Sanremo 2010 - Prima serata

Sembrava di essere tornati all'anno scorso, quando Bonolis-Laurenti hanno aperto il 60° Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Ma è stato solo un (lungo) avvio e il testimone è passato subito alla quarta conduttrice donna della storia del Festival, Antonella Clerici. Devo dire che, complessivamente, non mi è piaciuta. Sicuramente emozionata ma molto contenuta e precisina. Ed è stato questo il problema: troppo dimessa, troppo "capitata a caso" sul palco dell'Ariston. E, quindi, di dubbia efficacia. Come sempre, però, il debutto non è mai semplice, per nessuno (Baudo a parte).
Che c'entrasse Cassano lo devo ancora capire. Inno all'ignoranza? Inno al miliardario sbruffone? Che cosa?
Susan Boyle fa la sua parte, facendosi conoscere anche a buona parte del pubblico italiano che ne ignorava l'esistenza.
Il finale di Dita Von Teese è capace di risvegliare chiunque dell'abbiocco.
Veniamo alle canzoni:

Irene Grandi - La cometa di Halley - si comincia bene, anche se la voce si sente male. Buon pezzo, funziona. (8)

Valerio Scanu - Per tutte le volte che - brano mediocre, che non decolla mai (6).

Toto Cutugno - Aeroplani - mi fa piacere vedere che Toto sta meglio. Però la canzone è brutta e lui stona terribilmente. (4)

Arisa - Malamorenò - divertente, spensierata. Un brano retrò che conferma un personaggio interessante. (7)

Nino D’Angelo e Maria Nazionale - Jammo jà - Questa taranta non è male, ma D'Angelo ha fatto di meglio. Troppo radicata nel dialetto. (6.5)

Marco Mengoni - Credimi ancora - Deludente. Un brano quasi psichedelico, una gran voce che rimane chiusa in un baccano inutile. (5.5)

Simone Cristicchi - Meno male - Intelligente, sfrontata. Altra conferma per Cristicchi. (7.5)

Malika Ayane - Ricomincio da qui - Lei è bravissima, la canzone è difficile e va riascoltata. (8)

Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici - Italia amore mio - Imbarazzante, impresentabile. Un testo nauseante. Si salva il tenore. (3)

Enrico Ruggeri - La notte delle fate - Banale. Un brano minore per un qualsiasi album di Ruggeri. (6--)

Sonohra - Baby - Li hanno linciati. Io non l'ho trovata così orribile, anche se mi ricorda tante altre cose. (6)

Povia - La verità - Tanto baccano per una canzone che poi è, tutto sommato, gradevole e priva di polemiche. (7)

Irene Fornaciari e Nomadi - Il mondo piange - Mi chiedo che di facciano i Nomadi. Il brano regge (6+).

Noemi - Per tutta la vita - Mi aspettavo di meglio. Discreta. (6+)

Fabrizio Moro - Non è una canzone - Non l'ho capita, probabilmente. (5.5).


La commedia sugli eliminati è stata ridicola: hanno infatti seguito la scaletta delle esibizioni della serata e bastava avere l'ordine sott'occhio (c'era su Televideo, ad esempio), per capire con largo anticipo sulla busta che Cutugno, D'Angelo e il Trio erano fuori.Serata sottotono, canzoni mediocri: Sanremo, insomma. L'unica novità è il fatto che è finito presto, contrariamente alle serate-fiume del passato. Gli ascolti di questa prima serata volano attorno agli 11 milioni, il che farà felice la Rai

martedì, febbraio 02, 2010

Sua Emittenza è sempre vivo

Pur di mantenere la "roba sua", il Cavaliere è disposto a tutto, servendosi del cosiddetto "decreto Romani" che prevede che lo streaming video in rete sia equiparato ad una diretta televisiva e quindi necessiti di un'autorizzazione obbligatoria che lo vincolerà. Laddove si riterrà che il copyright sia violato, il Garante oscurerà il sito. Grosso problema per YouTube e, in pratica, una forma di censura mascherata come recepimento delle direttive europee. Che anche ci starebbe. Peccato che, nel caso di Rete4 (roba sua), il Parlamento se ne sia sbattuto della voce dell'Europa (compresa Europa 7).
Il tutto, in aggiunta al fatto che per Mediaset si alza l'affollamento pubblicitario, mentre lo si abbassa per Sky. Per finire, si vietano la trasmissione dei film a luci rosse nelle ore diurne, anche se a pagamento, ed anche questo è un colpo basso per Sky, che ne ha già subito, oltre all'Iva e alla privazione della Rai dal suo bouquet.
E' vergognoso che il Capo del Governo usi il potere legislativo per legnare la concorrenza e far fruttare il suo impero mediatico, arrivando a colpire il rivale Sky, a mettere la Rai al guinzaglio, a narcotizzare La7 sin dalla culla, a farsi regalare da D'Alema il vantaggio di pagare solo l'1% sulle concessioni, a sconsigliare di fare pubblicità nei giornali suoi nemici.
Insomma, a farsi i suoi affari. Sua Emittenza è sempre vivissimo e, sfacciatamente, usa il potere per far crescere solo Mediaset. Puro conflitto di interesse.
Questo, unito alla leggi ad personam sempre più vergognose (l'ultima studiata sui pentiti, poi, grida vendetta) sono la conferma di un fatto: quando Silvio Berlusconi scese in politica si diceva che avrebbe pensato al Paese e che, pur di avere il migliore imprenditore della Galassia come premier, si poteva accettare che strizzasse l'occhio alle sue aziende, di tanto in tanto. Invece, questo personaggio del Paese se ne frega altamente e pensa solo ed esclusivamente al proprio tornaconto personale. Quando apriranno gli occhi, i suoi elettori?