mercoledì, giugno 11, 2008

L'immondo

Come commentare le notizie riguardanti il Santa Rita e i suoi polmoni e mammelle asportati, i chiodi usati riutilizzati, la macelleria messa in piedi? Come, se il tutto esisteva per avere i finanziamenti, per lucrare a più non posso, costi quel che costi.
Vomitare è il minimo, visto anche l'argomento assai sanguinolento. Ma la cosa è terrificante in tutti i sensi: in che mani siamo? E, soprattutto, che razza di gente siamo? Che fottuta specie di pezzi di merda si nascondono tra di noi, vicino a noi e, tragicamente, dentro di noi?
Dire che siamo ormai alla deriva, a dispetto delle stucchevoli reprimende morali di una Chiesa affamata di soldi pubblici, è dir poco.
La storia del Santa Rita puzza di lercio, di orrore e disgusto. E' un'Italia dannata, un'Italia immonda. Un'Italia che non prova nemmeno più ribrezzo e si lamenta per i gol mancati contro gli orange. La vicenda del Santa Rita, da sola, basterebbe a mandare a gambe levate tutti i progetti di cancellazione delle intercettazioni partoriti, per interessi propri, da questa maggioranza. Non ci fossero state le intercettazioni, gli allegri professionisti della clinica starebbero ancora a giocare all'allegro chirurgo. Invece sono stati beccati, finalmente. Ma domani? Chi si occuperà di questo tipo di sicurezza, quella che dovrebbe proteggerci dai furbissimi figli di puttana che tutto il giorno fottono il prossimo? Chi?
Si fa presto a parlare di sicurezza prendendo di mira il poveraccio, l'immigrato, il morto di fame. Ma poi quelli che fanno molto di peggio sedendo in un consiglio di amministrazione ci si spreca a salvarli dalle inchieste e dalle pene. Semplicemente dicendo che chi delinque o è mafioso, camorrista o simile oppure non si deve disturbare.
Guardate in questi giorni: a parte i guai di Donadoni che hanno creato un piagnisteo nazionale, si parla solo di questa questione, divenuta la nuova "emergenza", cioè le intercettazioni da ridurre, da anestetizzare. Se emergenza non fosse, si fa in modo che appaia. Da quindici anni, in questa nazione, è emergenza tutto quello che interessa al Cavaliere: attraverso le sue televisioni promuove appunto a interesse comune ogni sua necessità, camuffandola per stringente bisogno di tutti. A costo di raccontare la balla che le intercettazioni costino troppo. Capirai, con tutti i soldi che buttiamo nel cesso in ponti sullo stretto e multe per Rete4...D'altro canto, tutto ciò che per lui è sconveniente, scompare. Bella storia.
Comunque, al di là di tutto, rimane lo sbigottimento per la storia del Santa Rita. Sono sempre più convinto che sia la smania di arricchimento che colpisce troppe persone ad essere il virus che ha infettato gli italiani ex-brava gente e sempre più spesso emerite canaglie.

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