martedì, giugno 12, 2007
Post-ballottaggio
Al contrario, il candidato di centrosinistra, lo sconfitto, è un politico di lungo corso e di vecchio stampo: pacche sulle spalle, ammiccamenti, sorrisi e promesse. Mi sono turato il naso, in cabina elettorale.
Logicamente tifavo per lo schieramento al quale mi sento di appartenere, pur non essendo iscritto ad alcun partito.
Ma, stanti le cose, non mi straccio le vesti e auguro al nuovo sindaco un buon lavoro. Vorrei fatti concreti, adesso.
P.S. - Il centrosinistra, a livello nazionale, non ha subito la spallata, salvando Genova. Ma sarebbe ora che qualcosa si muovesse. Che l'immobilità di Prodi & co. terminasse.
giovedì, maggio 31, 2007
AntiQuestiPolitici

Faccio difficoltà a commentare i risultati delle ultime elezioni amministrative. Posto che nel mio Comune si va al ballottaggio e che i giochi sono ancora aperti, è evidente che quanto è successo sia una sonora sberla al centrosinistra che da un anno governa anche a livello nazionale. Il Nord ha punito fortemente tutti i suoi candidati ed è inevitabile fare riferimenti a Prodi e gli altri. Al di là della semplica evidenza che chi governa viene tendenzialmente punito a tutte le consultazioni di "mid-term" (anche se, mi chiedo, ciò non succederebbe se governasse bene) siamo decisamente ad un punto di rottura. Il governo Prodi è già bollito. Diciamo pure che è nato bollito, causa il "porcellum" di Calderoli e/o altre cose strane (perchè nessuno ha preso sul serio Deaglio?). Ma se un anno fa l'aver battuto Berlusconi per un pugno di voti costituiva comunque una mezza spinta a governare, oggi ogni entusiasmo si è spento. Finito. Lo testimoniano le manovre dei singoli partiti, dediti solo a definire i tatticismi del dopo-Prodi: l'irrequietezza di Mastella, la nascita di Sinistra Democratica, il cantiere del Partito Democratico, la ricollocazione dell'Udc, i fermenti nella Lega, i proclami di Montezemolo e via dicendo.
Quest'esperienza, che dalla Fabbrica del Programma di Bologna in poi doveva portare a un'Italia nuova, libera da Berlusconi e propulsiva per il rilancio del sistema Paese, è morta sulla culla.
Perchè? Beh... è evidente che il tutto sia legato al Senato, dove il governo Prodi ha il terrore di andare in minoranza ogni volta che porta qualche legge, anche la più innocua. Per cui, per galleggiare, per non dover tornare al Quirinale, l'esecutivo evita ogni rischio. E' una sorta di equilibrismo che, pur mantenendo in piedi questa maggioranza, di fatto la blocca in ogni scelta e la priva di qualsiasi spinta. Il programma dell'Unione, quello di 281 pagine, non sarà quindi mai realizzato. Punto.
Eppure, qualcosa è stato fatto, all'inizio: le liberalizzazioni di Bersani sembravano un buon punto di partenza per modernizzare questa nazione, incatenata dai mille privilegi delle lobbies. Sembrava una svolta epocale. Poi, per paura di pestare troppi piedi, le liberalizzazioni in realtà stanno oggi molto più sulla carta che nei fatti.
Altro argomento positivo, il risanamento (mortificato oggi da quella parola da fumetto, il "tesoretto", che ridicolizza ogni risultato) che si è di fatto avviato. Merito di Prodi, di Padoa-Schioppa e, forse maggiormente, della congiuntura internazionale. Risanamento ottenuto con una legge finanziaria difficile, dura: una finanziaria che la gente ha percepito come ennesima violenza alle proprie tasche. E, se Prodi se ne andrà presto, non ci sarà il tempo per fare qualcosa che compensi la percezione di quella finanziaria ed il suo governo, più che per il risanamento, sarà facile bersaglio per i berluscones che lo chiameranno, ancora una volta, "il governo delle tasse".
Vuoi mettere la faciloneria di bilancio di un Tremonti, che già scalpita per tornare all'economia al fine di papparsi tutto quello che è stato aggiustato in questi mesi?
Tornando agli eventi, qualcosa si frantuma definitivamente a Febbraio di quest'anno, quando il governo si dimette (per poi avere il rinvio alle Camere) dopo la faccenda del voto sull'Afghanistan (ringraziamo ancora Rossi e Turigliatto): Prodi capisce che non può governare, svegliandosi dall'illusione che si era regalato. E inizia il vivacchiare, l'animazione sospesa dell'esecutivo.
Pensando a quello che non è stato fatto e che non si farà c'è da rabbrividire: la legge Biagi è ancora lì, con i sindacati che non strepitano più ma sembrano considerarla un dato di fatto; il conflitto di interessi non è stato risolto; non sono stati presi dei provvedimenti che liberino la Rai dall'influenza dei partiti e nemmeno esiste ora una riforma del sistema televisivo che superi l'infame legge Gasparri. Per non parlare del sistema giudiziario in toto, di cui nessuno si è più occupato. O della famigerata legge 40 del 2004 sulla procreazione assistita che, fallito il referendum, ancora è la spina nel fianco di tante coppie italiane.
Insomma, tutti i nodi che hanno fatto indignare metà degli italiani per cinque anni sono ancora lì. E lo saranno al ritorno di Berlusconi. Lui, che tornerà con una legge elettorale seria che non lo metterà nello stesso pantano di Prodi, un pantano che si chiama ingovernabilità.
Ecco perchè alle amministrative il centrosinistra perde: perchè ha deluso, perchè non riesce a governare, perchè Calderoli lo ha strangolato nella culla quando è tornato al governo. Perchè, poi, i suoi rappresentati dovrebbero seriamente pensare a far qualcos'altro, nella vita. Più che antipolitici, bisognerebbe diventare antiquestipolitici.
lunedì, aprile 09, 2007
Desolazione democratica
(ma forse nemmeno democratica)

Che desolazione. Quando guardo al panorama politico attuale mi viene la nausea ed è probabilmente per questo motivo che sto seguendo molto poco la politichetta che viene praticata in casa nostra. A meno di un anno dalle elezioni che hanno visto vincere di un soffio (e chissà perchè) la coalizione di centrosinistra, l'unico commento che mi viene da fare è che questa ha
fallito. Questo nonostante qualche atto coraggioso, come le liberalizzazioni o qualche risultato economico sensibile, come la ripresa.
Hanno fallito comunque, perchè il progetto di Prodi si è ormai bruciato in nome dei soliti squallidi interessi dei partiti. Ho creduto nel progetto del Professore: ho partecipato attivamente alla Fabbrica del Programma, ho distributo volantini e cercato di convincere decine di persone che, stavolta, si voltava veramente pagina. Cinque anni di sofferenza, di vergogna, di furore per colpa dell'impresentabile compagine di centrodestra mi avevano provato. Cinque anni a soffrire per colpa del berlusconismo e dei mali che ha portato a questo Paese avrebbero trovato conforto, ne ero convinto, in un governo autorevole e serio. "La serietà al governo" era lo slogan.
La mezza vittoria dell'Aprile 2006 aveva già raffreddato queste speranze, ma la partenza sembrava inizialmente buona. Chissà, pensavo, magari essendo deboli cercheranno di lavorare uniti e bene. Se guardo oggi le cose, ripeto, ho la nausea.
Il centrosinistra sopravvive e basta. Dopo la quasi-crisi del Febbraio scorso,
con lo sgambetto dei due senatori irriducibili (Rossi e Turigliatto, quelli che compromessi mai) sull'Afghanistan, è finita la corsa di Prodi. E' evidente: si sono messi tutti d'accordo, i nostri rappresentanti. Un nuovo grande inciucione. Un enorme patto silente. Lo si capisce, miei cari ulivisti. Si capisce lontano un miglio che, alle spalle anche dello stesso Professore, vi siete fidanzati col centrodestra.Si capisce che Berlusconi, pur essendo all'opposizione (opposizione a cosa?) sta continuando a comandare l'Italia. Si capisce che state portando ancora l'acqua al suo mulino, come dieci anni fa. E mi viene la nausea.
Si capisce tutto ciò dalle manovre di questi politici di lungo corso:
1) Casini Pierferdinando: prende le distanze da Berlusconi, si dichiara diverso (lui, che ha votato tutte le leggi vergogna!) e vuole andare al voto.
2) Fassino Piero e Rutelli Francesco: i leader di DS e Margherita stanno per fondere i loro partiti nel famigerato Partito Democratico. Un'entità che nasce dall'alto, senza progetti e motivazioni e che continueranno a gestire loro. Quindi ancora loro, loro e loro dovrebbero incarnare "l'altro schieramento", quelli che rappresentano chi non sta nel centrodestra. Loro,
vecchi e falliti politici di professione, incapaci di un'idea nuova che sia una. Loro e anche D'Alema Massimo, un altro che deve starci ancora.
3) Mussi Fabio: annuncia la sinistra DS non entrerà nel Partito Democratico ma diventerà qualcosa di nuovo (?), magari con Boselli, con Diliberto, con Pecoraro Scanio...
A fronte di queste manovre si evince che c'è solo voglia di voto e non di realizzare un programma. Sono tutti pronti solo per una cosa: fare la legge elettorale nuova, dopo l'orribile "porcellum" di Calderoli. Ad essere furbi, ad essere machiavellici, si dovrebbe lasciare questa: così, quando vincono loro (il centrodestra), si ritrovano nella stessa situazione schifosa che loro stessi hanno creato. Ma, invece, i nostri eletti non riescono a fare un ragionamento simile: devono fare una bella legge che garantisca al Cavaliere di governare altri cinque anni indisturbato (per poi rimodificare lui la legge elettorale a danno dei prossimi).
Legge elettorale: argomento che tiene banco, argomento sul quale si riversano ora e per i prossimi mesi fiumi di parole da parte di tutti i professionisti della politica. Una nuova legge che garantisca almeno una cosa a ciascuno di loro: l'essere rieletti e mantenere il potere.
Tutto il resto... non frega più a nessuno.
Chi parla più di conflitto di interessi? Chi parla più di legge sul sistema televisivo? Chi parla più di riforma del mercato del lavoro che cancelli la fottuta legge Biagi? Chi parla più di sentenza della Corte di Cassazione che chiede da anni che Rete4 vada sul satellite? Chi parla più di Rai libera dai partiti? Chi ha il coraggio di dire al Vaticano di dire messa e di non far politica?
Per cinque anni ho imprecato contro Berlusconi perchè, dominando i media, poteva governare indisturbato. Il primo atto di questo governo doveva essere quello di risolvere il conflitto di interessi (di Berlusconi, in primis). Invece, nulla di tutto questo.
Come potrò imprecare per altri cinque anni? Con che faccia potrò farlo nei confronti anche di amici che votano per il centrodestra? I vari Fassino, D'Alema, Rutelli ed anche quelli più estremi come Bertinotti, Diliberto, etc. si sono completamente scordati di chi è Berlusconi e di quello che ha significato averlo al governo per cinque atroci anni.
Ora discutono con lui. Ci vanno a cena assieme. Sorridono. Quand'erano all'opposizione erano inorriditi, come lo ero io.
Invece, adesso, di nuovo un inciucio. Un gigantesco inciucio. Lavorano per Berlusconi. Gli portano l'acqua con le orecchie.
E' questa la politica di centrosinistra? Io dovrei sentirmi rappresentato da questi ometti? No. Non posso sentirmi rappresentato dai teoremi di Fassino sul Partito Democratico mentre Rete4 continua a trasmettere o i giovani vengono assunti con regole da caporalato.
Non mi sento rappresentato.
Professor Prodi, si dimetta. Non rimanga oltre con questi vergognosi personaggi. Cerchiamo di cacciarli tutti. Come dice Grillo, facciamo RESET!