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giovedì, maggio 22, 2008

Bicchiere (di plastica) d'acqua

Non mi capita tutti i giorni di andare al bar e, quando ci vado, lo faccio per bere di fretta un caffè. Oggi mi trovavo a Padova per una faccenda e mi sono recato proprio in un bar per gustarmi un bell'espresso. Vista l'aria calda, ho anche pensato di bere un bicchier d'acqua. Mi hanno servito un bicchiere di plastica riempito a tre quarti di quel liquido trasparente che chimicamente parlando è H2O. Prezzo per tal bevanda: 60 centesimi. Ossia 1161,762 Lire. Diciamo 1200 Lire.
Ora, io mi chiedo com'è possibile che un bicchier d'acqua al bar costi quella cifra. Se nel 2001 mi avesse chiesto quei soldi sarei andato a bere dal rubinetto del bagno. Insomma, abbiamo perso la percezione del denaro, noi consumatori. Mentre chi offre servizi tutt'altro.
Ora chiedo ai commercianti e alla Confcommercio: vi difendete, quando vi accusano di aver fatto i furbi con l'euro, dicendo che anche per voi i prezzi delle forniture sono andati alle stelle. Io vi rispondo: dite balle. Se vado al supermercato, con quei soldi di acqua ne prendo almeno una bottiglia. Dov'è tutto questo aumento dell'acqua minerale da giustificare 1200 lire per un bicchiere? Ergo, siete stati furbi. Avete fregato il prossimo. Non c'è giustificazione per quel prezzo. Punto e basta. E, partendo dall'acqua, andiamo in su e scopriremo che ci avete fregato su tutto. Non pagate di più le forniture. Ci state solo fottendo.

mercoledì, febbraio 13, 2008

Can you spare a dime?

Stamattina, sulla strada per il lavoro, mi è capitato un episodio singolare.
Mi si è avvicinato un vecchietto sugli (credo) ottanta che, con timidezza e cortesia mi ha chiesto:
- Scusi, signore... potrebbe farmi un favore?
E io: - Mi dica...
- Vede... ho bisogno di comprare una bottiglia di latte per mia moglie. Avrebbe qualche monetina, per piacere?
In un istante, trasecolando, mi sono immaginato una vecchina malata a letto bisognosa di bere del latte caldo. Un' immagine straziante, il tutto con il sottofondo di "Christmas shoes" degli Alabama (chi la conosce sa cosa intendo).
Ho rovistato nelle tasche ed ho offerto tutte le monete disponibili all'ometto, che si è subito allontanato borbottando un grazie.
Sono rimasto colpito da questa cosa. Un vecchio - italiano, segnalo - che praticamente chiede l'elemosina. I classici stereotipi mentali mi sono passati in testa, tipo "andrà a giocarseli al videopoker" o "di sicuro mi ha preso in giro". Ho realizzato, però, che mi auguravo fosse proprio una di queste opzioni. Perchè al contrario, se il nonnino diceva la verità, ossia che aveva bisogno dei soldi per comprare del latte, significa che siamo alla frutta. Se un anziano, probabilmente pensionato, deve umiliarsi a mendicare per sostentamento, abbiamo perso tutti.
Abbiamo fallito come società, come nazione, come popolo. Spero mi abbia preso in giro. Lo spero proprio.

venerdì, gennaio 18, 2008

L'Istat si sveglia (forse)

"La notizia che mi ha più preoccupato oggi è il fatto che il 50 per cento delle famiglie italiane vive con meno di 1.900 euro al mese. L'Istat lo ha detto molto chiaramente. Penso sia la prima cosa sulla quale la politica deve riflettere e intervenire".(Walter Veltroni, 17 gennaio 2008)

Magari evitate di riflettere troppo che vi si logora il cervello. Intervenite.
La notizia delle difficoltà dei cittadini non è una notizia. Lo sappiamo da anni. La vera notizia è che finalmente anche l'Istat lo confessa. E' ammissibile una nazione dove si sventolano questi dati solo perchè un autorevole istituto lo afferma? Signori, bastava andare a chiedere alle migliaia di massaie incazzate da almeno 5 anni. E' dal 2002 che ci stanno fregando. Vediamo un po' di fatti:
1) Con l'arrivo dell'euro, il 1 gennaio del 2002, conviviamo per 2 mesi tra nuova moneta e "vecchia" lira. Poi, dal 1 marzo, la lira sparisce dalle nostre tasche. In contemporanea, svaniscono anche i centesimi (quelli che costruivano prezzi tipo 2,23 o 0,81), ritenuti "fastidiosi". I prezzi, a quel punto, impazziscono. Quello che costava 1.000 lire costerà 1 euro dopo poche settimane. I commercianti si riempiono le tasche.
2) Il governo nega. Marzano parla di "percezione". Berlusconi tira in campo la mamma al mercato. I cittadini sono allucinati. Chi ha un salario fisso si vede ridurre il potere d'acquisto del 50%. Chi può fare i prezzi, invece, inizia a comprarsi il Suv e a fare la bella vita. Si restinge lo spartiacque del ceto medio: chi si impoverisce, chi si arricchisce. I sindacati sonnecchiano.
3) A colpi di condono, il governo Berlusconi premia gli evasori e i costruttori abusivi. Nel frattempo, visto i tempi cupi, i risparmi finiscono sul mattone. Il prezzo delle case va alle stelle.
4) La ciliegina: la legge 30 permette alle imprese di costruire una nuova forma di caporalato nei confronti dei lavoratori. A pagare sono soprattutto i giovani.
5) Stranamente, i prezzi che con l'euro forte dovevano abbassarsi (tipo benzina) come sosteneva ai bei tempi Alan Friedman nelle sue lezioni economiche, continuano a levitare.
6) All'arrivo di Prodi, nulla cabia. La batosta inferta al ceto medio italiano non viene (per ora) assolutamente riparata.

Questi sono, sommariamente, i fatti. L'euro ci ha ammazzati. La legge Biagi ha fatto il resto. C'è un clima oscuro dove chi fa i soldi non fa che lamentarsi chiedendo sgravi, da scaricarsi naturalmente sulle spalle dei soliti noti. Dicono che il lavoro in Italia costa troppo e bisogna tagliare.
Signori... ci avete tagliato gli stipendi, le pensioni, la sanità, i servizi, la sicurezza di un futuro. Rimane solo che ci tagliate la gola.

mercoledì, agosto 15, 2007

Ferragosto, grano e grana

Ferragosto italiano 2007. Spiagge gremite, voglia di divertimento, gavettoni killer che imperano. Intanto, i giornali riportano con in insistenza che, al rientro, scatteranno degli aumenti notevoli: oltre che sui soliti luce e gas, stavolta toccheranno pure i generi alimentari di largo consumo. Ossia pane, pasta, pizza, dolci, latticini, uova e pollame: tutti dovrebbero subire rincari intorno al 20%). Per il cibo, dicono, aumenti obbligati: colpa del clima, dell'utilizzo dei cereali per biocarburanti e dell'aumento della richiesta.
Per Federalimentare ci sono stati l'aumento del 60% del prezzo dei cereali nell'ultimo anno, gli scarsi raccolti di grano e appunto, le grandi quote di cereali per produrre carburanti. Insomma, i granai sarebbero vuoti.
Ora mi chiedo: fino a quando continueranno a fare i furbi? A parte il fatto che paghiamo già i generi alimentari almeno un 15% in più rispetto agli altri paesi europei (loro non si cibano?), è chiarissimo che si tratta dell'ennesima speculazione per spillare ancora soldi ai consumatori. Non a caso, Coldiretti ha affermato che tali aumenti sono assolutamente ingiustificati e che, per ogni euro di pasta acquistata, solo 5 centesimi finiscono in tasca all'agricoltore che fornisce il grano. Inoltre, Coldiretti sostiene che la produzione di frumento duro nel 2007 in Italia è addirittura aumentata rispetto allo scorso anno dello 0,9 per cento e ricorda anche che, dal campo alla tavola, i prezzi aumentano di 15 volte per il pane, 20 per la pasta fresca e 70 volte per i dolci.
Quindi? E' una balla concepita a vantaggio della distribuzione e di tutta quella fottuta filiera, tra cui, naturalmente, c'è il caro commerciante che aumenta i prezzi sempre con disinvoltura.
Cazzo, com'è possibile che, in certi bar, chiedano anche 11 euro per una coppa gelato?
Commercianti e fornitori: si attaccano a tutte le scuse, ma i furbi sono sempre loro! Loro hanno raddoppiato i prezzi ai tempi del change-over, loro hanno fatto sparire i centesimi da 1 e 2 (c'è qualcosa che costa ancora 1,31 euro o 3,47 euro?), con la scusa di toglierci dalla palle le monetine ma di fatto mettercelo in quel posto. Loro che hanno i Suv e piangono miseria, dicendo che sono rapinati dallo Stato.
Quando sento, quindi, che il suddetto Stato che recupera 5,4 miliardi (+58% dallo scorso anno!) di evasione appena aumenta di poco gli accertamenti e che su 10 esercizi, 8 non emettono lo scontrino, trovo solo conferme che mi convincono che sto dalla parte giusta. Porca puttana, sarebbe ora di beccarli tutti! Godo, a queste notizie! Faccio la ola!
E' questa la strada: le tasse si pagano, bellezza! E se insieme alla lotta all'evasione buttiamo nel cesso anche i parassiti che succhiano sangue alla nazione (V-day!), magari qualche speranza di entrare nel presente esiste, per la nostra Patria malata.

lunedì, luglio 30, 2007

Pizzeria a +81%

Ieri sono andato a mangiare una pizza al ristorante: eravamo in 3 (io, moglie e figlia).
Abbiamo ordinato 2 pizze, 1 birra piccola, 1 birra media e 1 piatto di patatine.
Totale speso: 37 euro, pari a 71.600 lire circa.
Stesso ristorante, nel 2001: vado a memoria, ma più o meno i prezzi erano così:

pizza 1 12.000 lire
pizza 2 9.000 lire
bibita picc. 3.500 lire
bibite media 5.000 lire
patatine 4.000 lire
coperti 6.000 lire
totale 39.500 lire

Aumento: 81% (2007 su 2001)

Alcune osservazioni:
1) Grazie al cielo posso permettermi di spendere quei soldi, quindi non la faccio una questione di possibilita;
2) Poter spendere 71.600 lire per un'ora in pizzeria non giustifica il fatto che sia congruo spenderle: in altre parole, si paga una cifra che non corrisponde a quanto si ottiene. Il guadagno dell'esercente è sproporazionato. E' questa la cosa ingiusta.
3) Nonostante i prezzi, i ristoranti sono sempre pieni. Perchè?
4) I gestori si lamentano sempre, per definizione. Si sentono vessati. Ma come fanno a mettersi sul pulpito? Chi ha permesso loro questi aumenti?
5) E' vero che anche i gestori hanno subito questi aumenti dai loro fornitori? Di questa entità? Ho i miei dubbi;
6) Il modo in cui è stato gestito l'arrivo dell'euro rasenta, a mio parere, l'illegalità;
7) L'Istat, nel periodo di changeover, ha sparato una marea di cazzate. Perchè?

Non finirò mai di fare queste considerazioni.

giovedì, maggio 31, 2007

Le mie caramelle a +118%

Un tempo, con 1000 lire (cara Montessori!) potevi comprare almeno uno dei seguenti articoli:
1 quotidiano
1 caffè
1 pacchetto di caramelle
1 biglietto dell'autobus
1 gratta e vinci
e molto altro.
Oggi, con l'equivalente in euro, cioè 0,52 centesimi, non ti compri nulla di tutto questo. Mentre, con molta probabilità, pur tenendo conto dell'inflazione, con 1000 lire alcune di queste cose, nel 2007, potresti ancora acquistarle. Ad esempio, se nel 2001 un pacchetto delle mie caramelle preferite costava L. 800, non credo che oggi costerebbe L. 1743 (+118%!!!). Perchè, se così fosse, avrei smesso di comprarle, mandando al diavolo chi le produce e chi le vende. Invece, accecato come tutti dalla moneta europea, le sto pagando proprio 1743 lire, dato che costano 90 centesimi.
Dividendo le 943 lire per i 5 anni trascorsi con l'arrivo dell'euro, ho un aumento medio di circa 189 lire all'anno.
Da questa piccola constatazione, sbattendomene altamente di tanti e tanti discorsi, dell'Istat e del mercato, non posso che essere sempre più certo che l'introduzione dell'euro in Italia è diventato il più grande affare della storia per produttori e commercianti e la più grande truffa a danno dei cittadini. Il tutto nel silenzio delle istituzioni, della politica e della Chiesa che tanto vuol difendere la famiglia. Ci hanno fottuti in maniera magistrale e, maledizione, nessuno ci spiega perchè ciò non è stato impedito. Io avrei la mia teoria... ma per il momento ve la risparmio.