Nel giro di pochi giorni, quindi, è cambiato tutto. La politica ha fatto due passi indietro: il primo, il più rilevante, rappresentato dall'uscita di scena di Silvio Berlusconi, che ha rassegnato le dimissioni sull'onda della tempesta finanziaria che sta ancora facendo tremare le ginocchia all'Italia. Il secondo si è verificato oggi, con il giuramento del governo di Mario Monti che, contrariamente alle ultime voci, ha nominato un esecutivo esclusivamente tecnico, con la conseguente assenza di qualsiasi personalità politica. Monti, quindi, è equidistante dai partiti, sebbene il suo governo sarà sostenuto dall'intero Parlamento, Lega esclusa. I mercati attendono la sua azione, dalla quale dipende la sorte dell'Italia e pure, in questo perverso domino finanziario, quella dell'Europa e della sua moneta unica. Insomma, siamo tutti ad attendere i passi di questo nuovo governo. I giornalisti si dilettano a fare ipotesi di ogni tipo. Ma di certa c'è solo una cosa: saranno tempi duri. Non conosciamo nulla o quasi dei piani di Monti, ma sappiamo che la nostra sopravvivenza in Europa (leggi evitare il default) sarà conseguenza di una serie di sacrifici come non se ne vedevano da anni. In altre parole, qualcuno ha svuotato la dispensa e a tutti tocca pagare il conto. C'è solo da sperare che il conto lo paghino davvero un po' tutti. Perchè se i sacrifici non saranno condivisi da tutti gli italiani, commisurandoli alle possibilità reali di ognuno, difficilmente saranno digeriti. E, altrettanto difficilmente, avranno successo. Monti tenga conto di questo e sia abbastanza tenace da non cedere ai tanti piccoli interessi corporativi. Mai come ora, l'Italia ha bisogno di provvedimenti equi e razionali.
Visualizzazione post con etichetta governo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta governo. Mostra tutti i post
mercoledì, novembre 16, 2011
mercoledì, settembre 17, 2008
Chi lo ferma più?

Berlusconi definisce "inesistente" Veltroni. E chi se la sente di smentirlo? Ha ragione.
Mai come in queste ultime settimane, ci si è resi conto del fatto che il Cavaliere governa incontrastato e incontrastabile e che, attorno a lui, ci sono solo le macerie di quella che poteva essere un'opposizione. Discutendo in vacanza con alcune persone, sono arrivato al punto di ammettere che, anche se Berlusconi sparisse, non ci sarebbe nessuna alternativa. Incontrastato, quindi. Soprattutto grazie al fatto di avere un'informazione addomestisticata, pronta a nascondere i suoi numerosi passi falsi ("Antifascista? Penso solo a lavorare", detta oggi ma nascosta al Tg1), ad alterare la realtà a suo favore (a Napoli i rifiuti ci sono ancora ma non se ne parla più), a fare da cassa di risonanza per le sparate dei ministri su argomenti che sono solo fumo negli occhi (Alfano e il braccialetto, la Carfagna e le prostitute, vedi commento di Travaglio). Dei problemi seri non si parla, ovviamente, anche perchè l'aria che tira sui mercati è tutt'altro che ideale per ridistribuire il denaro: chi ce l'ha sta per fare fagotto e andarselo a godere in qualche paradiso. Si parla invece di blocco delle intercettazioni e riforma della giustizia, ossia i due tasselli mancanti per addomesticare magistratura e informazione e permettere ai potenti di delinquere come piace a loro. Poi, si sta per dibattere sulla legge elettorale: sbarramento al 5% (morte finale della sinistra radicale) e niente preferenze (liste bloccate), in pratica il golpe finale per tagliar fuori ogni oppositore, pure in Europa. Il Pdl vuole questo tipo di legge e sicuramente la porterà a casa, visto che Berlusconi la desidera perchè "il sistema delle liste bloccate permette di avere professionisti che possono autorevolmente rappresentare il Paese all'interno delle commissioni del Parlamento europeo" (roba da morir dal ridere, ma la gente ci crederà).Insomma, il centrodestra governerà a lungo, anche perchè è rimasto da solo. Non sarà mica il Pd di Veltroni a poter contrastare Superman, no? Anzi, l'unico atto serio che Walter il mago potrebbe fare oggi sarebbe quello di dimettersi ed andare in Africa, chiedendo scusa a quanti, come me, sostenevano che era da pazzi e iresponsabili pretendere arrogantemente di dialogare con "il principale esponente dello schieramento avversario" quando ancora Prodi era in sella, delegittimandolo. Ma, soprattutto, è stata una stronzata quella di credere, anche per un solo istante, che Berlusconi, il noto Berlusconi, potesse essere un interlocutore affidabile e in buona fede.
Ora? Ora va bene così. Il governo gode della fiducia di oltre il 60% degli italiani. Noi, povero 40%, possiamo solo starcene buoni e osservare, attoniti, tutto quello che accade, cercando di vomitare il meno possibile. Tanto, chi lo ferma più?
Imperdibile: l'ultimo Passaparola di Marco Travaglio
giovedì, agosto 14, 2008
Guerra alla rete?

Internet va stretta, a chi non tollera troppo la libertà. I nostri politici, più volte, hanno mostrato nervosismo nei confronti della rete: non la possono controllare e quindi ne hanno paura. Emblematico il caso di queste ora, ossia il blocco di The Pirate Bay, il popolare sito di ricerca di files torrent, fonte notevole per gli appassionati del p2p. E' successa la stessa cosa anche per Columbo-BT. Entrambe le cose per volontà del Gip di Bergamo. Due blocchi, due censure. Preventive, per giunta. La difesa del diritto d'autore, argomento legittimo ma discutibile, è stata la motivazione per chiudere l'accesso a questi siti. Segno che contro il p2p, nel Belpaese, si è aperta un'offensiva senza precedenti.Ma non è la questione di porre un limite al download illegale ad essere inquietante. La cosa che preoccupa è che si operi in questo modo in un Italia, unico caso in una democrazia. All'estero hanno un ulteriore motivo per sbeffeggiarci.
Che faranno, ora che hanno iniziato? Se Mediaset ha intentato una causa a YouTube, rea diffondere video relativi a programmi delle reti del Biscione, quale sarà la mossa definitiva, dato che il padrone di queste emittenti è anche il capo del governo? La chiusura di YouTube per gli italiani?
Ora, Mediaset ha un potere immenso tra le mani: dopo aver narcotizzato la Rai (mediante la politica), bloccato un vero terzo polo con il boicottaggio di La7 (2001), imposto un rivale a Sky (digitale terrestre, legge Gasparri), aumentato a dismisura gli spazi pubblicitari a danno degli altri media (ancora legge Gasparri), garantito una Rete4 fuorilegge ai danni del titolare della concessione (Europa 7), può scendere in guerra anche contro Internet. Non certo bloccando la rete mondiale, ma tagliandola ai sudditi italiani, evitando così che possano uscire dalla logica del duopolio. Ripeto, non è il blocco di siti d'ispirazione "pirata" a preoccupare. E' il blocco dei siti come concetto.
Dove puntiamo? Se tutto ciò che è "scomodo" potrà essere chiuso, aspettiamoci attacchi continui ai bloggers, ai siti dei giornali e a tutto quello che permette la libera circolazione delle notizie, del pensiero, dell'arte. Il Grande Fratello è qui.
da "The Pirate Bay"
Fascist state censors Pirate Bay
Etichette:
censura,
governo,
mediaset,
p2p,
the pirate bay
sabato, maggio 31, 2008
Italia, oggi
«Useremo l'esercito per garantire giorno e notte la possibilità di accedere ai siti: Chiaiano sarà definita zona militare e la discarica sarà protetta. Chi si opporrà sarà perseguibile come autore di un reato».
Parole di Berlusconi, deciso a risolvere la crisi dei rifiuti Napoli.
In soldoni, il governo non vuol essere succube dei "nimby" (not in my backyeard) e sceglie di usare le maniere forti, definitivamente. Molti dicono che è giusto, che i rifiuti qualcuno se li deve prendere. In un certo modo, concordo. La situazione campana è allucinante.
Ma come concordare completamente sul metodo? Il metodo che impone militarmente una scelta, istituisce di fatto dei giudici speciali e fa di Chiaiano un'eccezionalità?
Tutto questo è il via per molte altre cose: una volta vinto a Chiaiano, il governo userà lo stesso metodo per la Tav e poi via fino al nucleare. Se vi faranno una centrale sotto casa non varrà più la pena lamentarsi. In tutto questo, il Partito Democratico tace o fatica a dire qualcosa.
Dal 14 Aprile sono trascorsi pochi giorni. C'è in giro una recrudescenza dei fenomeni di intolleranza contro gli immigrati ("sono troppi", si dice), un ritorno al "paròni a casa nostra" e poi episodi come quello della Sapienza o del Pigneto. Raid su raid.
Tra due giorni festeggeremo la Repubblica. Vedremo la parata e cercheranno di convincerci che c'è da essere fieri ad essere italiani. Rispondo: manco per sogno.
Riporto la lettera di una ricercatrice italiana che lavora in Gran Bretagna, lettera scritta al Presidente Napolitano. Che, mi auguro, voglia risponderle.
"Carissimo Presidente, sono un'italiana residente all'estero ormai da diversi anni, ma nonostante questo sono sempre stata attaccata alla mia cara Italia. I suoi colori, la creatività, la vivacità, genuinità e ospitalità della nostra gente sono tutte cose che fino a pochi giorni fa venivano decantate all'estero come marchio dell'essere italiano e che tanto mi rendevano orgogliosa. Come può ben immaginare, continuo a seguire tutti i fatti di attualità, di politica, di cronaca che riguardano il nostro Paese, e mi creda, mi rattrista dover confessare a Lei e prima ancora a me stessa che mi vergogno dell'Italia ritratta in questi giorni su tutte le prime pagine dei giornali nazionali e internazionali. Signor Presidente ma che succede? Dove è finita la succitata "ospitalità" degli italiani? E' davvero possibile che il sentimento più forte che emerge nella popolazione sia ormai la paura dello straniero, del migrante, dell'immigrato? La sicurezza è certamente un problema serio, ma non penso che il modo giusto di risolverlo sia quello di alimentare la paura e l'intolleranza nei confronti di persone comunitarie ed extracomunitarie. Piuttosto penso che una più attenta politica di integrazione sociale sia la soluzione al problema dell'Immigrazione che a mio avviso, non coincide (come il governo vuole far credere) con il problema della Sicurezza.
Siamo in EUROPA e credo sia assurdo leggere ancora sui giornali, titoli come "ragazza italiana violentata da un romeno". Con questo non voglio sminuire affatto la bruttura del reato, mi auguro soltanto che la giustizia faccia il suo corso indipendentemente da chi lo ha commesso. Quindi mi chiedo quale sia il bisogno di sottolineare la diversa nazionalità? Sono una ricercatrice e il mio lavoro mi ha dato la possibilità di uscire fuori dai "nostri confini" e mi creda non ho mai trovato tanta intolleranza come quella che sta nascendo e che si sta alimentando negli ultimi tempi in Italia. Adesso sono in Inghilterra e come lei sa qui di immigrati (comunitari ed extra comunitari) ce ne sono tanti, ma così tanti che non si può più fare una distinzione. Per farle solo un esempio, a Pasqua ero ad Oxford e in Chiesa ho assistito ad uno spettacolo meraviglioso: c'era tutto il mondo rappresentato in quella piccola Chiesa Cattolica. Mi colpì e mi commosse la diversità dei colori della pelle, dei costumi, ma al tempo stesso l'omogeneità e la coralità di tutte quelle persone. Mi chiedo quando in Italia sarà possibile respirare quella stessa atmosfera di integrazione che si trova ormai nel resto d'Europa? Signor Presidente spero tanto che Lei non permetterà al presente governo di inasprire i rapporti tra gli italiani e gli immigrati, spero che Lei alzi la voce davanti a ministri che giustificano e incitano alla pulizia dei campi rom, spero che Lei faccia tutto quello che è in suo potere per rendersi portavoce della necessità di migliorare la politica di integrazione sociale di cui l'Italia ha oggi bisogno per confrontarsi alla pari con il resto del mondo e d'Europa. Fiduciosa nella sua persona e nell'importante carica istituzionale che lei ricopre, la ringrazio per la sua attenzione e le auguro buon lavoro. Cordiali saluti, Maria Vinci"
Etichette:
chiaiano,
governo,
immigrazione,
lettera,
napolitano
mercoledì, maggio 14, 2008
Normalizzazione
L'Obama "de noantri" stringe la mano al Cavaliere. Berlusconi sta ottenendo la fiducia alle Camere e poi partirà l'attività effettiva del governo. Ribadisco che dobbiamo augurargli buon lavoro, per il bene del Paese. Ma sarà finalmente l'avvio di un Paese normale o quello di un Paese "normalizzato"? Perchè questo sembra essere. Normalizzazione finale dell'informazione, con 7 Tg su 7 pronti a fornire le notizie richieste dai partiti, cancellando tutto quello che non piace al manovratore. Normalizzazione del mondo del lavoro, con la stroncatura finale dei diritti a vantaggio della produttività tanto richiesta dagli industriali. Normalizzazione, insomma, di tutto. Il processo è già avviato, con l'evaporazione dell'opposizione. Se tutto questo fair-play esibito da Veltroni e il Pd in queste ore dovesse divenire la normalità, ogni voce fuori dal coro sarà fottuta. Lo dimostra già il fatto che l'unico che ha mancato di usare toni morbidi con il premier, rammentandogli il suo passato poco chiaro, specie in ambito giudiziario, ossia Di Pietro, è già stato ammonito da Fini e, addirittura, non applaudito o difeso dal Pd. Ad offrigli solidarietà in aula solo (incredibile) Pierferdinando Casini. Siamo alla frutta. L'opposizione è in mano a un partito (il Pd) che non c'è, nel senso che non ha una linea precisa al di là dei sogni ad occhi aperti del maghetto Walter. Ormai parlare di inciucio è inevitabile. Si è realizzato quello che in tanti profetizzavano: Silvio e Walter hanno potato i rami fastidiosi e si sono messi a braccetto. In aula, come accusa Tonino, Veltroni poteva essere Cicchitto.
Ora, nessuno chiede che l'opposizione si realizzi mordendo il collo alla maggioranza o urlando dalla mattina alla sera. Ma questo buonismo, questo "centrosinistra Vernel", francamente preoccupa. Staremo a vedere. Di certo, nella merda in cui siamo, ci mancava proprio Walter Veltroni, in quest'ultimo anno. Un uomo che, per le sue idee visionarie, ha contribuito in maniera fondamentale alla situazione odierna. Cercherò di non essere prevenuto nel confronti del Cavaliere (avendone comunque, visto i precedenti, ben donde). Ma su Walter lo sono, eccome.
Ora, nessuno chiede che l'opposizione si realizzi mordendo il collo alla maggioranza o urlando dalla mattina alla sera. Ma questo buonismo, questo "centrosinistra Vernel", francamente preoccupa. Staremo a vedere. Di certo, nella merda in cui siamo, ci mancava proprio Walter Veltroni, in quest'ultimo anno. Un uomo che, per le sue idee visionarie, ha contribuito in maniera fondamentale alla situazione odierna. Cercherò di non essere prevenuto nel confronti del Cavaliere (avendone comunque, visto i precedenti, ben donde). Ma su Walter lo sono, eccome.
Etichette:
berlusconi,
di pietro,
fiducia,
governo,
partito democratico,
veltroni
giovedì, gennaio 24, 2008
Prodi è caduto. Viva Prodi.

Il primo deja-vu è già avvenuto stasera guardando la faccia gongolante di Emilio Fede, mentre ascoltava estasiato la voce della sua divinità dissertare di quello che farà a breve, quando tornerà a Palazzo Chigi. Fede aveva i lucciconi e, con voce tremante e probabilmente le mutande bagnate, annunciava che "domani è un altro giorno". Se non appartenesse già a Vespa, poteva partire il "Tema di Tara" .
Della serie "dove eravamo rimasti?". Fede che guarda avanti e vede un radioso futuro ove Rete 4 rimarrà lontana dal satellite e, assieme alle altre televisioni del gruppo, scenderà in guerra ancora una volta per riportare il Cavaliere al governo.
Tutto come prima: nessuna riforma televisiva, nessuna legge sul conflitto di interessi. Berlusconi potrà contare sullo stesso sconfinato potere mediatico che già due volte ha permesso il suo trionfo elettorale. E allora, perchè attendere? Subito al voto, sibila. Ed ha ragione. C'è qualcuno che ha voglia di sorbirsi almeno un anno di governo tecnico che si fa i trip sul modello di voto? Almeno il Cavaliere ha un merito: vuole rivotare con la stessa porcata partorita dal suo stesso esecutivo. O è impazzito o sa per certo di far faville. Ma, mentre pensiamo a Tremonti già scalpitante nel trovare mille modi diversi per dilapidare quanto faticosamente ha messo da parte Padoa-Schioppa e piangiamo l'ennesima sconfitta dei lavoratori dipendenti che, dopo le promesse di ridistribuzione, si vedranno scippare di nuovo tutto, rinviamo le riflessioni su Berlusconi. Avremo tempo anni per farlo.
Prodi è caduto. Viva Prodi. Tra tutte i componenti di questo governo finito da poche ore, credo che il Professore sia quello che ne esce in maniera più dignitosa. Lui ce l'ha messa tutta. Ci ha creduto fino in fondo. E' stato straordinario, considerando i mezzi che aveva. E qualche risultato lui, Bersani e Padoa-Schioppa l'hanno portato a casa. Abbiamo avuto una sorta di risanamento, il recupero dell'avanzo primario, qualche liberalizzazione e un recupero dell'evasione. Buon risultato. Peccato che, proprio quando si stavano pensando forme di ridistribuzione, sia successo quello che è successo. Così, paradossalmente, nel pensiero di molti italiani (non solo in quello dei berlusconiani il cui unico fine è vedersi ridurre le tasse), Prodi verrà ricordato come quello che non ha combinato nulla.Il paradosso è che Berlusconi ora è talmente rimpianto che rivincerà. Eppure, per far torcere le budella a molta gente, basterebbe ricordare che è quello che ha permesso la più grande truffa ai cittadini della storia recente, ossia la gestione inesistente del changeover tra lira ed euro oppure quello che ha fatto la Legge 30. Ma gli italiani non hanno memoria. Al massimo ricordano qualche risultato calcistico.
Prodi è caduto e mi sento avvelenato.
Faccio quattro nomi di persone che mi stanno facendo girare i coglioni alla grande:
1) Mastella, per ovvi motivi.
2) Dini, perchè ha quasi ottant'anni e si permette di decidere le sorti del Paese come se dovesse viverci per chissà quanto ancora. Fra lui e Clemente ci dev'essere stata una certa solidarietà: hanno entrambi le mogli nei pasticci.
3) Turigliatto, perchè ha voluto essere talmente a sinistra da scivolare oltre il bordo e risbucare a destra. Ma dove l'hanno pescato? Rispetto la sua coerenza, ma credo che da oggi debba essere coerente in una stanza buia, lontano dal Senato.
4) Veltroni, perchè nel suo predicare ha combinato guai a non finire. Ha parlato a Berlusconi quando con lui neppure Fini e Casini parlavano, riportandolo di fatto al centro della Cdl. Inoltre, come ha fatto notare Rosy Bindi, ha straparlato di legge elettorale affermando pure di voler correre da solo, facendo imbufalire Mastella il quale non ha aspettato altro che la prima occasione per mandare tutto a puttane.
A questi "Fantastici 4" de noantri aggiungerei naturalmente la Chiesa che, nel mezzo di tutto questo casino, non ha perso occasione in questi giorni per continuare a dettare istruzioni per l'uso della vita per bocca di Ruini, di Bagnasco e dello stesso Ratzinger. Praticamente non c'è cazzata nel quotidiano di ciascuno di noi dove la Chiesa non si arroghi il diritto di mettere il naso. Vabbè che Dio ci vede ovunque, ma almeno quello tace. Questi sono un'autentica lagna quotidiana! Porca miseria, ma non riusciamo a regalare il Vaticano a qualcuno?
Chiudo tornando a Prodi: Prof, grazie per averci provato a rendere questo Paese un Paese normale. Ma, caro Romano, come hai visto c'è ben poco da fare. In Italia ci sono troppi Mastella. Sono milioni. Ci sovrastano. Ci inghiottono.E adesso? Beh... andiamo a votare. Nel frattempo, mi informo sulle modalità di rinnovo del passaporto. Il mio è scaduto, ma pensavo che per cinque anni potesse stare così. Invece no.
Etichette:
berlusconi,
chiesa,
crisi,
governo,
lamberto dini,
mastella,
prodi
mercoledì, gennaio 23, 2008
Governabilità e rappresentatività
Governabilità e rappresentatività. Il dibattito su quale forma di legge elettorale, gira e rigira, spazia su queste due parole.
In Italia si è sempre cercato di garantire la massima rappresentatività, ragion per cui abbiamo un continuo proliferare di micropartitini che alle elezioni intascano frazioni di unità in termini di consensi. Eppure, questi micropartitini hanno la capacità di essere determinanti per la tenuta di una maggioranza parlamentare. Il caso Mastella, il cui Udeur ha circa lo 0,7% di consensi su scala nazionale ma sicuramente percentuali bulgare nel suo feudo campano, ci dimostra che un governo può essere disintegrato proprio da questi micropartini.
Che senso ha la rappresentatività? A conti fatti, sembra che essa consista nel rappresentare gli interessi, nobili o meno, di una ristretta cerchia di persone. Non a caso, quando Mastella ha sentito odor di referendum, ha buttato tutto all'aria per correre a votare con questa legge elettorale. E' sempre più credibile questa versione, infatti. Una versione che si allontana decisamente dalla sfuriata contro la magistatura e il groppone per la svantura di lady Sandra.
La governabilità è l'opposto: in pratica si decide di non focalizzarsi sui distinguo ma sulle cose che uniscono, in maniera tale da formare pochi grandi partiti, come nei paesi civili. Grazie ad uno sbarramento, i micropartiti perdono la loro ragione di esistere e devono per forza confluire nei partiti maggiori. Ergo, si governa meglio e si eliminano i vari Mastella & co.
E' l'idea nobile di Walter Veltroni, deciso addirittura a dare il buon esempio e correre da solo con il suo PD. Ha provato a parlare di riforma della legge elettorale con il Cavaliere, ma ha ottenuto quello che di solito ottengono tutti quelli che vengono stretti nell'abbraccio mortale dell'uomo di Arcore, ossia una fregatura. Così, Veltroni non solo non ha convinto Berlusconi ma, anzi, ha ottenuto un doppio fallimento: ha fatto incazzare Mastella ed ha nobilitato Silvio, riportandolo in auge quando sembrava stesse per essere abbandonato da Fini (sul serio, poi?) e Casini. Quest'ultimo miracolo di autolesionismo riuscì, per la cronaca, pure a D'Alema con la Bicamerale: gli uomini di sinistra sono i più grandi soccorritori del Cavaliere che esistano.
Risultato finale delle magie di Walter il mago? Il governo è fottuto e la Cdl è tornata a brillare. Complimenti.
Governabilità e rappresentatività. Io starei sulla prima soluzione. Basterebbe poco: Di Pietro (Tonino, ti voglio sempre bene) ha sempre detto che scioglierebbe l'Italia dei valori a fronte di un grande progetto di legge elettorale, quindi non è un problema. Se poi Mussi, Pecoraro, Diliberto e Giordano la piantassero di dire che vogliono mettersi insieme e lo facessero, avremmo un altro partito unico. Tutto il resto? Credo, a fronte della possibilità di essere esclusi dalla torta, tutti gli altri troverebbero il modo di fondare partiti in grado di assorbire questo spezzatino nauseante.
E, finalmente, avremmo tre, massimo quattro partiti in grado di fare alleanze elettorali serie e programmi condivisi. Chi non ci sta, stanti le cose, vada al diavolo.
Questa storia della rappresentatività continua sistematicamente a rendere la povera Italia una nazione senza guida, senza meta, senza speranze.
Etichette:
berlusconi,
governo,
mastella,
veltroni
Minchia, signor Clemente

Ho scritto pochi giorni fa che, tutto sommato, provo una certa forma di simpatia per lui. Però da questo a comprendere quello che sta facendo, ce ne passa.
Eppure che ci si poteva aspettare da Clemente Mastella di Ceppaloni se non l'ennesimo cambio di casacca durante l'ultimo giro di giostra del governo Prodi?
Qualcuno ci spiegherà l'equazione apparentemente insondabile che eguaglia gli arresti domiciliari della signora Sandra Lonardo con la tenuta della maggioranza.
Qualcuno ci spiegherà perchè un politico indagato debba per forza attaccare la magistratura e non difendersi dalle accuse con atti e testimonianze.
Capiremo in poche settimane quale ruolo Mastella assumerà nel prossimo governo di centrodestra.
Clemente Mastella mi stava pure simpatico. Ho anche scritto sul suo blog. Ma questo suo comportamento rivela tutto il marcio che si nasconde in questo modo di far politica.
Mastella fa fuori il governo per puro tornaconto personale.
Mastella mi è caduto in disgrazia.
Far cadere il governo in questo modo è una sciagurata impresa. Non ho mai perdonato Bertinotti di un simile atto, figuriamoci se perdonerò lui. Buon viaggio, signor Clemente.
domenica, dicembre 30, 2007
Dini chi?

Tra le ultime emozioni che la politica nostrana ci regala in questa fine 2007, come non rilevare l'ultimatum del Rospo al governo? Lamberto Dini, con la forza determinante dei suoi 3 (tre!!!) senatori liberaldemocratici (tra cui Fisichella), presenterà il suo programma in 7 punti che dovrà essere il nuovo faro per la navigazione dell'esecutivo: infatti o verrà accettato nella sua interezza o tutti a casa. Mi tremano le ginocchia mentre attendo di conoscere quali siano i dettagli di questi 7 punti elaborati dai liberaldemocratici e quindi dal genio irripetibile di "Lambertow". Sicuramente saranno delle cose illuminanti, dei punti da prendere come tavole della legge per "rilanciare l'economia" anzichè "ripartire le risorse e ridare potere d'acquisto ai salari". Infatti, il Rospo dice che "non è con la redistribuzione che si supera il declino, ma si lo si fa rilanciando l'economia".
Dio, che paura, caro Lambertow!
La sa una cosa? Se avessimo una maggioranza più stabile (ancora grazie, Calderoli), le istanze di 3 senatori liberaldemocratici sarebbero degne della stessa attenzione che si può dare ad una avvenente ragazzina che lascia scivolare la spallina di un reggiseno per farsi notare. E lei, Dini, non è neppure avvenente. Anche se, di farsi notare, ne ha una gran voglia.
Mi permetta un ultimo appunto: per quanto tempo volete menarcela con questa maledetta storia di rilanciare l'economia per farci tutti felici? Sono anni e anni che tirate in ballo 'sta stronzata demagogica mentre le strade sono piene di ricconi evasori in Suv e delle loro puttanelle. Sono anni e anni che ci raccontate questa fiaba mentre i prezzi sono alle stelle proprio a causa di quei furbi che fanno il mercato e quindi l'economia. Caro Lambertow, se vuole ottenere le prime pagine si inventi delle cose più originali. Di economia da rilanciare, nel paese dei furbi e cialtroni, proprio non se ne può più. Se vuol tornare a destra, lo dica chiaro e tondo.
P.S. - Dini è nato nel 1931. Quindi ha 76 anni. Perchè a decidere le sorti di questo paese sono sempre persone che, per la legge di natura, dovrebbero starsene ai giardini pubblici a dar da mangiare ai piccioni? Siamo proprio sicuri che l'allungamento della vita sia essenzialmente una cosa positiva?
lunedì, ottobre 01, 2007
October Risiko

Ore difficili per il governo. La faccenda del Welfare sembra una matassa sempre più intricata.
La "sinistra antagonista", come la definisce la stampa filogovernativa (cielo, quanto è schiarata "La Repubblica"!) proprio non manda giù il protocollo firmato dai sindacati che Prodi, naturalmente, non intende modificare. Il tutto potrebbe portare ad una crisi di governo, specialmente se le consultazioni nelle aziende arriveranno a dire no all'intesa. Sarebbe la vittoria della Fiom e una sonora sberla ai sindacati, in particolar modo ad Epifani e la sua Cgil.
In sostanza, il governo verrebbe bastonato dai lavoratori e dalla sinistra della maggioranza.
Ma è plausibile che Diliberto, Pecoraro, Mussi e Giordano si prendano realmente la responsabilità di far cadere Prodi? Può essere ancora una volta la sinistra a far cadere il professore?
Credo sia più realista l'ipotesi dei centristi in movimento, in particolare Lamberto Dini, che ormai si sente soffocare dentro questa coalizione e avrebbe già venduto l'anima al Cavaliere. Inoltre c'è Mastella, impegnato ad intercettare i voti in uscita dalla Margherita, sgozzata sull'altare del Pd. Un gran movimento, insomma.
Sullo sfondo, una Finanziaria che non accontenta tutti ma non sembra essere la peggiore concepibile: ci sono anche alcune cose "sociali", oltre alle tradizionali concessioni a Confindustria.
Prodi naviga a vista, conscio di poter cadere da un momento all'altro, vittima di congiure di Palazzo. Berlusconi, dietro l'angolo, sogghigna ed è pronto a tornare. Ne ha ben donde: quando riprenderà il potere lo farà in grande stile e senza nessuna differenza rispetto al 2001. Il suo conflitto d'interessi è ancora lì e nessuno dei "comunisti" lo ha guarito. Che importa se poi Bossi sbraita e parla di lotte di liberazione nel Nord? Tanto, si sa, basta dire che "l'Umberto l'è fatto così".
Insomma, sopravviverà quest'esecutivo? L'agendina è fitta fitta...
Il 14 p.v. nascerà il Pd e ne assaggeremo gli esiti: prevedo un'emorragia di persone dai Ds e dai Dl.
Il 20 p.v. ci sarà la manifestazione sul Welfare di parti del governo contro il governo.
Il tutto, anticipato dagli esiti del referendum nelle aziende (a Mirafiori è già tensione).
Credo che, nei prossimi giorni, ci sarà da divertirsi. Per non piangere, ovviamente.
In sostanza, il governo verrebbe bastonato dai lavoratori e dalla sinistra della maggioranza.
Ma è plausibile che Diliberto, Pecoraro, Mussi e Giordano si prendano realmente la responsabilità di far cadere Prodi? Può essere ancora una volta la sinistra a far cadere il professore?
Credo sia più realista l'ipotesi dei centristi in movimento, in particolare Lamberto Dini, che ormai si sente soffocare dentro questa coalizione e avrebbe già venduto l'anima al Cavaliere. Inoltre c'è Mastella, impegnato ad intercettare i voti in uscita dalla Margherita, sgozzata sull'altare del Pd. Un gran movimento, insomma.
Sullo sfondo, una Finanziaria che non accontenta tutti ma non sembra essere la peggiore concepibile: ci sono anche alcune cose "sociali", oltre alle tradizionali concessioni a Confindustria.
Prodi naviga a vista, conscio di poter cadere da un momento all'altro, vittima di congiure di Palazzo. Berlusconi, dietro l'angolo, sogghigna ed è pronto a tornare. Ne ha ben donde: quando riprenderà il potere lo farà in grande stile e senza nessuna differenza rispetto al 2001. Il suo conflitto d'interessi è ancora lì e nessuno dei "comunisti" lo ha guarito. Che importa se poi Bossi sbraita e parla di lotte di liberazione nel Nord? Tanto, si sa, basta dire che "l'Umberto l'è fatto così".
Insomma, sopravviverà quest'esecutivo? L'agendina è fitta fitta...
Il 14 p.v. nascerà il Pd e ne assaggeremo gli esiti: prevedo un'emorragia di persone dai Ds e dai Dl.
Il 20 p.v. ci sarà la manifestazione sul Welfare di parti del governo contro il governo.
Il tutto, anticipato dagli esiti del referendum nelle aziende (a Mirafiori è già tensione).
Credo che, nei prossimi giorni, ci sarà da divertirsi. Per non piangere, ovviamente.
Etichette:
governo,
lamberto dini,
prodi,
sindacati,
welfare
domenica, giugno 03, 2007
Vogliamo soffrire! Ridateci Silvio!

Prodi contestato a Trento da un gruppo di manifestanti contro la base di Vicenza. Il premier è stato costretto ad interrompere la sua relazione al Festival dell'Economia. Al termine, il Professore deve andarsene scortato dalla celere.Intanto, Fini accusa Napolitano: non può dire che la destituzione del comandante della Gdf non è di sua competenza. E, da Pontida, Bossi tuona: "La gente vuole le elezioni politiche, il paese è in grave difficoltà, mi rivolgo al presidente della Repubblica".La Cdl sta quindi facendo pressing sul Capo dello Stato mentre l'impopolarità del governo esplode in tutta la sua violenza. Signori, probabilmente ci siamo: Prodi sta per andare a casa. Ed è bizzarro, ma certo non soprendente, che la vera spallata al governo la stia dando il popolo di centrosinistra: siamo talmente intransigenti e votati all'autolesionismo che non possiamo mai turarci il naso e dare un po' di tempo a chi ci rappresenta. Siamo degli abili strateghi: grazie ai nostri mal di pancia stiamo mandando dei segnali importanti a Roma, no? Stiamo chiedendo a questi di farsi da parte. Perchè noi vogliamo soffrire: rivogliamo Berlusconi e la sua banda. Vuoi mettere come ci appassionavamo con lui? Vuoi mettere il piacere sadomaso di poterlo criticare, di non dormirci la notte, di imprecare contro le sue scelte? Anche perchè, quelli di destra, mica si lamentano mai del "loro" governo! Avete mai sentito uno di loro che abbia sparato a zero su Berlusconi, o su Fini o, perlomeno, su Calderoli? Io mai. Loro mai metterebbero fuoco sotto il culo ai loro eletti! Invece noi siamo tutti d'un pezzo, democratici e puri. Se Prodi non ci piace più è giusto che vada a casa... meglio così, pittosto che sentire un leggero fastidio quando lo vediamo. Rivogliamo Silvio... sperando che stavolta riesca anche nel nostro peggior incubo: mettere il simbolo del biscione nello stemma della Repubblica Italiana.
Iscriviti a:
Post (Atom)