martedì, febbraio 28, 2006

Sanremo 2006 - Prima serata

D'accordo che il Festival è un oggetto televisivo che deve fare i conti con l'Auditel e gli inserzionisti pubblicitari, ma che dopo un'ora di trasmissione abbiano cantato solo in due è inammissibile, se vogliamo ancore parlare di "privilegio alle canzoni".Per non dire di uno spettacolo-spezzatino tormentato da spot e telepromozioni.
Qualcuno ci spiegherà poi a che è servito invitare John Travolta e non fargli fare nulla se non qualche prevedibile camminata e rispondere si/no alla Cabello.Parte quindi il 56mo Festival di Sanremo e, dopo la prima serata, ci si rende conto che anche questo (l'ennesimo) non lascerà segni.
Che dire dei conduttori? Panariello - emozionato - se la cavicchia con la consueta comicità toscana (ma il repertorio è povero) e la Blasi, invece, fa il suo ruolo di bella statuina, continuamente interpellata a proposito del più celebre marito.
Brava (e meno male) Victoria Cabello: svolge il compito di presentatrice ironica con parecchie svirgolate comiche, il che la nomina migliore del trio. Sono stati suoi i momenti migliori.
Ma veniamo alle canzoni, perchè, tutto sommato, c'erano anche quelle.
Inizia Nicky Nicolai: troppo emozionata, non interpreta bene un brano comunque non eccelso; poi la superfavorita Dolcenera: canzone energica che potrebbe funzionare, ma troppo enfatizzata e urlata dalla "gatta morta" della Music Farm, che riesce pure a steccare.
Finizio e i Ragazzi di Scampia? Nenia insignificante. Poi, la prima, vera, bella cosa: Noa & Carlo Fava Solis String Quartet ci regalano una grande interpetazione su un brano intrigante che, soprattutto, profuma di canzone d'autore. Bravi.
Arriva quindi Povia: il suo target sembrano essere i minorenni, con quel giochino ironico della sua "Vorrei avere il becco", ma è sicuramente una cosa trascurabile e non all'altezza del grande successo dell'anno scorso.Ron è elegante e dignitoso, senza eccessi.
Mi è piaciuta Simona Bencini (ex-Dirotta su Cuba): la sua canzone ha un futuro radiofonico.
Terribile Spagna: più per la faccia sconvolta da troppi interventi estetici (si è persino rifatta i denti, ora enormi) che per la canzone, comunque brutta.
Gli Sugarfree passeranno alle radio con il loro brano, caruccio ma inferiore alle attese. Pur trovando bravi Mario Venuti & Arancia Sonora, mi aspettavo di più, ma devo riascoltarli.
Britti? Di nuovo le stesse cose. Quindi, ripetiamo: gran chitarrista e stop.
Luca Dirisio? Da non crederci: quello di "Calma e sangue freddo" e giù di lì, ti porta all'Ariston una canzone che più sanremese non si può, melodica e vibrante. Un po' stucchevole, ma cantata bene e quindi positiva, nel suo genere.
Finalmente, si materializza la "divinità" (sua definizione) Anna Oxa. Tanto mistero e ti ritrovi una sorta di Morticia Addams, una forma astratta - vagamente cadaverica - che incute un po' di disagio. Strepita, recita, urla, si incazza e se ne va. Inqualificabile. Non so che dire, devo riascoltarla (ad occhi chiusi).
Anna Tatangelo è superflua, come sempre. I Nomadi fanno i Nomadi dignitosamente, ma sono al minimo sindacale. Bravi gli ZeroAssoluto: canzone ruffiana ed efficace.
Ormai, invece, Grignani è alla frutta: sopravvive da un Festival all'altro, senza nulla più da dire se non scimmiottare Vasco Rossi.
Ultimo, Zarrillo. Non so se ormai il sonno mi aveva anestetizzato, ma ho trovato la sua canzone decisamente riuscita, al di sopra delle sue ultime partecipazioni. Ma forse era il sonno, anche se, poi, la classifica parziale lo vede primo.Credi che tutto sia finito, ma ti partono 12 Giovani in medley (a che serve ?), un po' di curling per Panariello, i primi risultati.
Quando partono i titoli di coda, strisci verso la Tv per spegnerla e ti chiedi se ce la farai, anche quest'anno, a vedere tutto.

lunedì, febbraio 27, 2006

Un mese più tardi

Caspita com'è difficile tenere un blog!Non scrivo da un mese! Brutto segno... è indicativo del fatto che, probabilmente, questo è uno dei miei mille impegni stroncati sul nascere. Ma, dal momento che la cosa mi interessa comunque e che la vedo come un auto-diagnosi... non rinuncerò. Solo che rinuncerò al fatto di aggiornarlo quotidianamente: impossibile.
Scriverò, invece, quando ne ho voglia. Mica è il blog del mitico Grillo, no?
Credo che nei prossimi giorni arriveranno nuovi post: c'è il Festival di Sanremo e non posso esimermi dal commentarlo.