venerdì, febbraio 29, 2008

Sanremo 2008 - Terza serata

Svecchiare o morire. Sembra essere questo l'imperativo per questo Festival agonizzante che anche nella sua terza serata non vede luce. D'altra parte è inevitabile: alle 0.50 dovevano ancora cantare due artisti e Chiambretti giocava con il suo gruppo d'ascolto improbabile. Ma si può? La durata allucinante unita al numero intollerabile di interruzioni pubblicitarie sono, a mio giudizio, le vere cause di questo naufragio.
Terza serata, quella dei duetti, quella delle rivisitazioni in chiave diversa, quella del post-caso Bertè che, appunto, canta per prima fuori gara assieme a Ivana Spagna.
Poi inizia la scaletta, con esiti altalenanti, interrotta dal piccolo pianista Marc Yu e dalla brava Yael Naim.
I voti si riferiscono alla performance e non alla qualità della canzone.

Finley + Belinda (4)
Tricarico + Mago Forrest (7)
Mietta + Neri per caso (8)
Fabrizio Moro + Gaetano Curreri (8)
Sergio Cammariere + Gal Costa (8)
Max Gazzé + Marina Rei e Paola Turci (8)
Frankie Hi NRG MC + Simone Cristicchi (7)
L'Aura + Rezophonics (7)
Eugenio Bennato + Pietra Montecorvino (6)
Mario Venuti + Denovo (6)
Giò Di Tonno e Lola Ponce + Los Vivancos (6)
Gianluca Grignani + Nomadi (8)
Anna Tatangelo + Michael Bolton (7, per lui)
Paolo Meneguzzi + Tony Hadley (6)
Little Tony + Gipsy Kings Family (6)
Amedeo Minghi + Giuliana De Donno e Paola Berardi (6)
Tiromancino + Stefano di Battista (7)
Michele Zarrillo + Paola e Chiara (7)
Toto Cutugno + Annalisa Minetti (5)

Terribile arrivare alla fine. Noia. Lungo, lungo. Troppo lungo. Svecchiare o morire.

mercoledì, febbraio 27, 2008

Sanremo 2008 - Seconda serata

Povero Festival, vittima dell'auditel impietoso. Un mezzo disastro, per il povero Baudo.
Dopo il flop della prima serata, giungono i dati della seconda, che sono ancora più impietosi (8.271.000 spettatori, 3.500.000 in meno rispetto al 2007) e il conduttore non le manda a dire, difendendo il suo spettacolo:"E' la qualità in un'Italia di merda". E dire che ieri un po' di ritmo in più c'è stato, ci sono state delle limature postive, salvo le telepromozioni e la pubblicità che ormai il Festival massacrano.
Si inizia con i cani Rex e ci si affida allo scopiettante Chiambretti e alla simpatia (?) della seconda primadonna, Bianca Guaccero. Ospiti i Duran Duran (più nel ricordo del delirio delle fans nell' '85), il promo dello spettacolo di Cocciante e gli atroci preti calciatori.La qualità delle canzoni, pur desolante, mi è sembrata superiore a quella dell'esordio.

I Campioni:
Mario Venuti - Buona canzone, nel suo classico stile (7+);
Amedeo Minghi - Decisamente migliore di altre sue prove all'Ariston. Convincente. (7);
Giò Di Tonno e Lola Ponce - Sarà la firma della Nannini, sarà l'esperienza teatrale ma funzionano. (7.5);
Gianluca Grignani - Meglio del solito. Canta pure bene (6.5);
Mietta - Non male. Da riascoltare (6+);
Little Tony - Mi è piaciuto. E' stato perfetto e onesto (7);
Tiromancino - Molto rumore per poco. Deludenti (5.5);
Finley - Terribili. Sarebbero Campioni? (4);
Sergio Cammariere - Una bella canzone e lui è molto bravo (7.5);
Loredana Bertè - E' un personaggio, è unica. E stavolta la canzone è quasi all'altezza (6.5).

I Giovani:
La scelta - Ventata d'Africa sufficentemente riuscita (6/7);
Sohnora - Bravi. Belle voci. Secondo me, i migliori dei giovani (7.5);
Jacopo Troiani - Ha solo 17 anni e una voce importante, ma è terribilmente scontato (5);
Rosario Morisco - Il militare canterino porta un pezzo ruffiano ma dignitoso (6);
Ariel - Robetta. Trascurabile, anche se passa il turno (5);
Francesco Rapetti - Sconcertante. Segno che anche Mogol non è infallibile. (4);
Valeria Vaglio - Canzoncina ambigua sull'amore saffico. Sempre meglio della Tatangelo (6).

Passano La scelta (bene), Sonhora (molto bene), Ariel (perchè?) e Troiani (ma dai!).
I saluti dall'Ariston arrivano di nuovo verso l'una di notte. Il Dopofestival è ancora un'utopia, per me. Stasera il baraccone sta fermo. Tiriamo il fiato.

martedì, febbraio 26, 2008

Sanremo 2008 - Prima serata

Sarò breve perchè stanco. La prima serata è finita a ridosso dell'una di notte e il Dopofestival di Elio è un limbo improponibile se non sei nottambulo.
Partenza obbligatoria con l'(ennesimo) omaggio a Modugno in occasione dei 50 anni di "Nel blu dipinto di blu", cantata da Morandi. Poi arriva Chiambretti che, con la gag dei cloni baudiani (gli "ultrapippi") ci avvisa subito che il mattatore sarà lui, con le sue battute fulminanti. Baudo fa il cerimoniere, come sempre e molte volte si fa riferimento alla "par condicio" imposta da questo clima elettorale. Primadonna la bella Andrea Osvart (italiano perfetto) che se la cava discretamente se ci sforziamo di dimenticare all'istante i suoi balletti.
Ospiti i ragazzi di "High School Musical", un Verdone non molto in palla e Lenny Kravitz in playback.

Le canzoni dei Campioni:
Paolo Meneguzzi - meglio del solito ma banale come sempre (6)
L'aura - discreta e ben cantata. Funziona (7+)
Toto Cutugno - cutugnata classicissima, votata al secondo posto (5)
Frankie Hi NRG - buona cosa, testo forte. Ma speravo in qualcosa di meglio (6/7)
Fabrizio Moro - non è all'altezza dell'anno scorso e fa troppo il verso a Vasco. Passabile (6.5)
Anna Tatangelo - atroce. Un testo che parla dei gay nella maniera più stereotipata (4.5)
Michele Zarrillo - non male, ha un suo perchè (7)
Max Gazzè - una delle cose migliori. Originale (7.5)
Eugenio Bennato - stenta un po' all'inizio ma si trasforma in un canto liberatorio (7)
Tricarico - lui è fuori di testa. Stona un po', ma di solito intonato non lo è. Da riascoltare (6.5)

I Giovani:
Milagro - intimista, buon ritornello (7)
Andrea Bonomo - canticchia bene, ma il pezzo è ruffiano e ordinario (5)
Frank Head - originali, portano il suono "balcanico" (7+)
Melody Fall - ragazzetti trascurabili. Brutta (4)
Daniele Battaglia - orribile. Stona moltissimo e si capisce che è solo un raccomandato (4-)
Valerio Sanzotta - testo troppo ambizioso, da intellettuale. Ma è cantautorato decente (7)
Giua - piacevole interpretazione. Canzone discreta (6.5).

Passano Milagro, Frank Head, Sanzotta e Giua. Tutto mi torna. Poi a nanna.

lunedì, febbraio 25, 2008

Sanremo è Sanremo

Sono le 21.05. Ci siamo. Sto per immergermi nella maratona sanremese. Non so come ne uscirò, sabato notte. Per ora iniziamo. Sento Frizzi che termina il suo show. Vado.

domenica, febbraio 24, 2008

Al via il Festival

La pigrizia e il poco tempo libero mi stanno tenendo lontano da queste pagine. Ad ogni modo, da domani inizia la maratona sanremese dalla quale anche quest'anno non starò lontano. Ho sempre avuto una passione per il Festival, per i suoi eccessi, per i suoi rituali e per il semplice fatto che, nonostante i suoi 58 anni, riesca ancora ad essere il più grande evento televisivo italiano. La musica che conta non passa per Sanremo. Ma molti di quelli che sono passati per la kermesse nazional-popolare oggi contano.
Seguo il Festival dal 1981 e non mancherò di farlo anche quest'anno.

mercoledì, febbraio 20, 2008

Alice senza meraviglie

Sono entrato anch'io nel girone infernale dell'Alice ADSL 7 Mega.
Venerdì scorso, complice la permanenza a casa per via dell'influenza, mi sono inventato di trovare finalmente un'alternativa alla mia vecchia Alice Time a 800K datata 2003. Ho telefonato al 187 e mi hanno proposto, al prezzo di 19,95 euro mensili, la nuova Alice 7 Mega. Con Telecom sono sempre stato diffidente ma ho concesso loro un po' di fiducia ed ho dato l'ok per passare alla flat.La cosa incredibile è successa domenica, dopo solo due giorni: collegandomi, ho scoperto che "ufficialmente" stavo navigando a 7 Mega! Una gioia estrema disintegrata un paio di minuti dopo, quando mi sono reso conto che, in realtà, stavo andando lento, anzi lentissimo. Ho fatto un po' di test, tipo sul sito http://www.speedtest.net/, ed ho scoperto con orrore che la mia velocità oscilla tra i 350 e i 550 Kbit/s. Praticamente una tartaruga (circa 1/20mo del potenziale dichiarato), al punto da farmi rimpiangere la mia vecchia Alice Time.Dopo un po' di giretti in rete (lentamente) ho realizzato che il problema con Alice 7 Mega è diffuso come la peste e che siamo in tantissimi a soffrire di questa penosa qualità del servizio.Ho naturalmente chiamato il 187 che, altrettanto naturalmente, ha detto che per loro tutto è configurato correttamente e che probabilmente è colpa del mio pc (seee...), della distanza dalla centrale e altre amenità. Nessuno che abbia detto la verità: Telecom sta offrendo un servizio di merda, complice la politica di overbooking che rastrella utenti pur non avendo banda e server sufficienti. Sono sconcertato. In un paese del 21mo secolo situazioni del genere butterebbero fuori dal mercato un'azienda. Qui invece tutti allargano le braccia. Mal comune mezzo gaudio? Forse. Ma intanto, che si fa?

lunedì, febbraio 18, 2008

Spremi, spremi

Vuoi mettere gli inverni di una volta? Vuoi mettere le coltivazioni di una volta? A quei tempi non succedeva nulla di clamoroso perchè si sapeva che l'inverno portava il freddo, no?
E' di poco fa la notizia che la Confederazione italiana agricoltori stima aumenti su frutta e verdura da un minimo del 20% fino ad un massimo del 45%, causa persistere del maltempo.
Ormai non c'è nemmeno più il pudore di giustificare un po' meglio queste stronzate. Tanto non c'è mai nessuno che ostacola chichessia. Aumentare i prezzi è diventato lo sport nazionale. Praticamente la nostra economia si regge solo su questo. Stiamo andando sempre più a puttane e chi può, furbamente, aumenta i prezzi. Continua a spremere le tasche del prossimo. L'inflazione è fuori controllo da almeno 5 anni, checchè ne dica l'Istat. Dal 2002 credo sia a 3 cifre. E' desolante. E lo è ancora di più ascoltare queste giustificazioni idiote che un giorno danno la colpa al freddo, l'altro al caldo e l'altro ancora ad una congiunzione astrale sfavorevole ai nati in Aquario.

Il destino di Fini


Devo dire che, per essere una campagna elettorale non prevista, ha moltissimi aspetti di novità. La scelta di Veltroni ha avuto gli effetti di un terremoto nel triste paesaggio politico italiano. E' scoppiato il centrosinistra ma, di sicuro, è saltato anche il centrodestra. Dopo quindici anni di Berlusconi vs. Altro, stavolta avremo la possibilità di vedere altri nomi di candidati premier. Oltre ai due realmente in lizza, avremo Bertinotti, Mastella(!), Casini, Tabacci, la Santanchè, Boselli e chissà quanti altri.
Uno spezzatino che la dice lunga sulle qualità delle coalizioni alle quali eravamo abituati: appena uno ha detto che non voleva più giocare, è saltato il sistema. Indubbiamente, lascia allibiti il fatto che Pierferdi abbia portato l'Udc fuori dalla Cdl. Corre da solo anche lui. Credo che, al di là della visibilità politica, Casini abbia fatto i suoi conti, magari con l'aiuto di Ruini e Bagnasco che, come sappiamo, ci tengono ad un partito cristiano ben identificabile. Comunque, Casini è uscito e credo gli vada dato atto di un certo temperamento.
Invece, come sempre, a fare una magra figura è sempre lui, Gianfranco Fini. Ah, Fini, Fini... lui che sembrava, all'inizio degli anni Novanta, l'uomo del domani, la forza delle idee, colui che aveva le palle... Ah, Fini, Fini...
Ditemi un successo, in tutti questi anni di convivenza con il Cavaliere, che Fini abbia realmente portato a casa senza la carezza rassicurante di Silvio. Per quanto ci pensi, nulla mi viene in mente. Qualche volta l'uomo ha sbraitato, è vero. Ma, sistematicamente, tornava ad allinearsi appena Silvio ordinava che la ricreazione era finita. Fini è succube di Berlusconi. Fini ha il terrore del Cavaliere e non è mai riuscito ad emanciparsene. Lo vedi in Tv, il presidente di An, e ti sembra una tigre. Ma è di carta. Fini ha raccolto le firme per il referendum contro il Porcellum ma poi ha obbedito all'ordine del capo per votare subito. Fini sta per versare An dentro il Pdl, il nuovo partito personale di Berlusconi. Commettendo un errore fatale: chiusa An, perderà ogni possibilità di fare i suoi timidi distinguo. E' destinato a diventare l'ennesimo Cicchitto, o Bondi, o Schifani. E' questo il futuro ruolo di Fini, ammettiamolo. La cosa ridicola è che lui spera ancora, un giorno, di prendere il posto di Silvio alla guida del centrodestra e che questo giustifichi tutti i rospi che ha dovuto ingoiare. Ma, caro Gianfranco, non farti troppe illusioni: ora che entri nel Pdl diventi "uno del club". E Silvio gode di ottima salute. Valeva veramente la pena di bruciare una carriera politica e divenire uno yesman per arrivare a questi piccoli risultati?

venerdì, febbraio 15, 2008

Giulianone e la 194

Giuliano Ferrara ha bisogno di spazio. Non mi riferisco maliziosamente alla sua mole, bensì al fatto che l'anchorman di La7 probabilmente è un po' stanco del ruolo di counduttore di "Otto e mezzo" e quindi desidera di più. Vuole anche lui la sua buona fetta di potere. Per questo, divenire il leader degli atei-devoti, dei teo-dem o come accidenti dovremmo definirli deve sembrargli un'ottima cosa. Non ci sono altre spiegazioni all'ennesimo giro di valzer del nostro Giulianone. Ha iniziato quindi con la richiesta di moratoria della 194, richiesta che in molti hanno preso sule serio, ed ora si lancia nell'agone politico in una fantomatica Lista per la vita (Pro-Life) avente come scopo la "corretta applicazione della 194".
Si sapeva che, partendo dalla miserabile campagna anti-referendum sulla fecondazione, si sarebbe arrivati ad attaccare la 194. Sorprende che il nuovo paladino della curia sia Giuliano Ferrara. Come si suol dire, ci mancava solo lui.

Quale sinistra

Da ieri sono a casa malato, per via di un'influenza intestinale che mi ha messo ko. La cosa sorpendente è che ieri ho trascorso tutta la giornata a dormire, alzandomi soli per pochi minuti di tanto in tanto. Non mi era mai successo di dormire così tanto, di rimanere a letto 20 ore su 24. Ma ne avevo, evidentemente bisogno.
Dal punto di vista delle mie riflessioni, sto vivendo un momento di caos politico. Non ci capisco più un tubo. Da una posizione critica nei confronti del Pd a favore del soggetto unitario della sinistra mi trovo ora parecchio spiazzato, a seguito degli ultimi avvenimenti.
Fino a poche settimane fa era valido questo assioma: il centrosinistra sarebbe stato unito anche alle prossime elezioni. Ora tutto è cambiato.
Vediamo un po' i soggetti in campo:

1) Partito Democratico: Veltroni corre da solo e mette in mostra tutte le sue doti oratorie. Ha entusiasmo e lo trasmette anche agli altri. Conosco persone che stanno vivendo quest'esperienza del Pd con gioia e determinazione. Innegabile che Walter rappresenti l'elemento di rottura e l'unica vera novità di questi giorni, al punto da costringere anche l'altro fronte ad adattarsi. Inoltre ha imbarcato anche Di Pietro, per il quale nutro una grande stima e che credo possa dare un importante contributo.

2) La Sinistra, l'Arcobaleno: rappresenta l'area cosiddetta "radicale" della vecchia alleanza alla quale Veltroni ha dato il benservito. Ed è questa la tragedia: nessuno di costoro si aspettava di essere sbattuto fuori dal centrosinistra ed essere quindi costretto a correre da solo. Ecco perchè, adesso, si sono dovuti unire sul serio dopo mesi di prove tecniche e proporre un loro candidato, Bertinotti. Quest'operazione obbligatoria sa di vecchio in maniera terribile. E, soprattutto, rivela chiaramente che, di fatto, si è condannati all'opposizione, rinunciando ad ogni speranza di essere forza di governo. Più degli altri, fa specie quanto è accaduto a Sinistra Democratica, il movimento di Mussi e Salvi: nato per mantenere il posto dei Ds quando questi si sono fusi con la Margherita, era comunque inteso come movimento votato all'alleanza con il Pd. Invece ora, per giustificare la sua esistenza, si è dovuto spostare verso sinistra: dall'occupare il posto dei Ds si è ritrovato ad essere, di fatto, una costola di Rifondazione. Sostenendo Bertinotti e, quindi, destinato a dire no a tutto.

Sono piuttosto logorato da questa faccenda. Non so come muovermi. Quale sinistra voglio, oggi?

mercoledì, febbraio 13, 2008

Can you spare a dime?

Stamattina, sulla strada per il lavoro, mi è capitato un episodio singolare.
Mi si è avvicinato un vecchietto sugli (credo) ottanta che, con timidezza e cortesia mi ha chiesto:
- Scusi, signore... potrebbe farmi un favore?
E io: - Mi dica...
- Vede... ho bisogno di comprare una bottiglia di latte per mia moglie. Avrebbe qualche monetina, per piacere?
In un istante, trasecolando, mi sono immaginato una vecchina malata a letto bisognosa di bere del latte caldo. Un' immagine straziante, il tutto con il sottofondo di "Christmas shoes" degli Alabama (chi la conosce sa cosa intendo).
Ho rovistato nelle tasche ed ho offerto tutte le monete disponibili all'ometto, che si è subito allontanato borbottando un grazie.
Sono rimasto colpito da questa cosa. Un vecchio - italiano, segnalo - che praticamente chiede l'elemosina. I classici stereotipi mentali mi sono passati in testa, tipo "andrà a giocarseli al videopoker" o "di sicuro mi ha preso in giro". Ho realizzato, però, che mi auguravo fosse proprio una di queste opzioni. Perchè al contrario, se il nonnino diceva la verità, ossia che aveva bisogno dei soldi per comprare del latte, significa che siamo alla frutta. Se un anziano, probabilmente pensionato, deve umiliarsi a mendicare per sostentamento, abbiamo perso tutti.
Abbiamo fallito come società, come nazione, come popolo. Spero mi abbia preso in giro. Lo spero proprio.

martedì, febbraio 12, 2008

La Cei e... il cinema

Scena di sesso troppo spinto tra Moretti e Ferrari nel film "Caos calmo". La Cei critica il film e auspica che professionisti seri come Moretti e la Ferrari rifiutino in futuro di prestarsi a "girare scene erotiche volgari e distruttive".
Due commenti:
1) Cara Cei, non avete altro da fare?
2) Cara Cei, deduco che avete visto il film, se ne parlate. Quindi avete peccato.
Non se ne può più. Qui non si tratta di avere o meno la fede. Si tratta di essere ritenuti o meno capaci di intendere e di volere.
 

lunedì, febbraio 11, 2008

Italia rialzati, che ti meno un altro po'

E' partita la campagna elettorale.
Walter il mago è stato in Umbria ed un vago ricordo del Cantico delle Creature poteva riecheggiare dalle sue parole. L'ambientazione e la pacatezza sono stati, secondo gli osservatori, forieri di un buon inizio per il sindaco della Capitale. One man orchestra. Veltronissimo. Boh. A me sembrano le mosse di uno che, sapendosi perdente, cerca di perdere benino.
"Italia, rialzati!" strilla Silvio. Vien da dire "rialzati che ti meno ancora un po'". Ha dell'incredibile sentire Bonaiuti & co. chiedere le scuse da parte del governo uscente per aver impoverito gli italiani. Impoveriti? Perchè, quando c'erano loro facevamo colazione con lo champagne? E' come se qualcuno che ha demolito una casa si lamentasse di chi cammina sopra le macerie.
Due facce, due modi di porsi. Il problema è capire se sono le facce di una stessa medaglia.
Intanto la sinistra "radicale" nicchia, non si capisce che vuol fare. Come Casini. Brancolano tutti. Momentaccio.
"Italia, rialzati!". In fatto di slogan non lo batte nessuno. Solo che, sdraiàti come siamo, non abbiamo molta voglia di ascoltare ancora. Lasciateci dormire. Chiamateci più tardi.

venerdì, febbraio 08, 2008

Questa triste Informatica

Quando giro in rete per capire il grado di soddisfazione degli informatici italiani mi piomba addosso una tristezza profonda. Da un lato esiste una marea di professionisti e di giovani di belle speranze che amano il loro lavoro e che sono pronti ad apprendere, a spaccare il bit, a sperimentare. Un mondo di sviluppatori e tecnici dalle potenzialità enormi.
Dall'altro un mercato che non dà concrete opportunità, ma vive di opportunismo. Offerte di lavoro che richiedono altissime professionalità in cambio di un contratto a progetto (rinnovabile) oppure nessuna esperienza al fine di sfruttare i talenti in erba. Desolante. Quando scelsi di studiare informatica, nel lontanissimo 1982, il preside della mia scuola media diceva che sarebbe stato "il lavoro del futuro" e che "ci sarebbe stato da guadagnare un sacco di soldi". Aveva ragione solo a metà. Sul fatto che sarebbe stato il lavoro del futuro era banale azzeccarci. Al punto che, nel giro di pochi anni, il settore si è saturato anche per merito/colpa di un orda di sedicenti professionisti IT bravissimi nel fare fogli Excel ma in crisi dinanzi ad un puntatore a struttura. Ho visto gente svenire dinanzi ad istruzioni un po' complicate tipo:
(*(long *)((pPunVariabili + jsIdxVariab) -> jsCampo4)) = (long) *(double *) pszValore;
I programmatori C ringrazino il VB per aver polverizzato la loro vendibilità sul mercato.
Se oggi un ragazzino mi chiedesse se val la pena buttarsi sull'informatica, credo che risponderei di tenersela come hobby, perchè programmare è anche passione. Ma gli consiglierei di studiare altro, magari economia. O, meglio ancora, di cominciare a frequentare qualche sezione di partito. Quello non è mai tempo buttato.

mercoledì, febbraio 06, 2008

Walter fa sul serio

Ha fegato. Ha ideali. Ha fiducia in se stesso e negli elettori. Ha spiazzato definitivamente tutti. Sembrava fosse una banale provocazione, quell'idea di "correre da soli". Invece sembra fare sul serio. E' questa la novità, in questo panorama sempre uguale a se stesso e quindi orripilante. Walter Veltroni insiste: il Pd correrà da solo. Da non crederci. Come non riescono a crederci i quattro della Cosa Rossa: Giordano, Mussi, Percoraro e Diliberto non credo si aspettassero di essere messi alla porta, di ricevere un "grazie, fa lo stesso" da parte dell'Obama de noantri. E invece così è. Complimenti a Walter il mago per l'idea. Difficilmente vincente, considerata l'armata della Cdl, ma comunque la prima vera idea nuova da almeno un decennio. Mi vien quasi voglia di ricredermi e seguire Veltroni, uscendo dalle logiche della Cosa Rossa che parla parla ma non ha ancora partorito niente. Bah...

martedì, febbraio 05, 2008

Addio a Barry Morse (Victor Bergman)

Il mondo della fantascienza piange Barry Morse, che si è spento a 89 anni.
L'attore inglese era nato il 10 Giugno del 1918 e tutti noi lo ricordiamo per il suo ruolo nella prima stagione di "Spazio 1999", telefilm-cult degli anni Settanta, dove interpretava il mitico professor Victor Bergman, lo scienziato geniale della Base Lunare Alpha.
Tutti quelli che hanno amato "Spazio 1999", come il sottoscritto, non hanno mai perdonato ad un certo Fred Freiberger di aver cancellato il personaggio di Bergman nella seconda stagione, quella "americana", quella di Maya, quella inguardabile. Specie in quel modo, ossia senza spiegazioni. Semplicemente sparito e mai più citato, un po' come Chuck Cunningham in "Happy Days". Per anni si sono fatte speculazioni di ogni tipo sulla sorte di Victor Bergman tra la prima e la seconda stagione. Come, del resto, su quella di altri due personaggi principali dissolti allo stesso modo, Morrow e Kano. Il mistero è rimasto. Onore al grande Barry Morse.

Finisce l'era Prodi

E così andiamo a votare. Marini non è riuscito nell'intento di convincere il centrodestra (leggi Berlusconi, tanto gli altri si accoderebbero a tutto) a fare un governo temporaneo per la legge elettorale. Walter il mago non se l'aspettava: era convinto di avere un sacco di tempo davanti a sè. Invece deve già scaldare i motori per la competizione elettorale. Durissima. Specie per il fatto che correrà da solo. Pensa in grande, Walter il mago. Si sente un po' Obama con reminescenze di Kennedy. Deve però ricordare che non ha davanti il popolo americano dei grandi entusiasmi. Ha davanti gli italiani, per i quali l'orticello e la tasca sono le uniche cose che contano. Non commetta l'errore di convincersi dell'infallibilità delle sue armi persuasive. In giro c'è molta più gente disposta a farsi nuovamente lusingare dal grande pifferaio. Che parte in netto vantaggio e sta per usare ancora una volta (la quinta!) la potenza delle sue tv. Sembra di essere in quella vecchia scena di Nightmare quando Freddy Krueger  intrappolava un gruppo di studenti nel rivivere la stessa situazione di continuo, finchè ci scappava il morto.
Stasera Napolitano scioglie le Camere. Finisce così la seconda, brevissima era Prodi. Sigh.

lunedì, febbraio 04, 2008

Occhio destro

Ho un problemuccio con l'occhio destro: vedo costantemente una macchia simile a quelle che si imprimono sulla retina quando si prende un abbaglio, con l'unica differenza che non se ne va.
Ho indagato su Internet e, come sempre succede in questi casi, ne sono uscito talmente angosciato che sono andato al Pronto Soccorso. Dopo la lunga attesa, mi ha visitato l'oculista, sparandomi luci di ogni tipo dentro la pupilla al punto da rimbecillirmi del tutto. Non hanno trovato nulla di preoccupante mentre io, nella mia autodiagnosi, mi vedevo già preda di un distacco della retina. Ora dovrò fare qualche esame ulteriore per capire cosa diavolo non funziona. Infatti, sebbene sembri tutto ok, la macchia continuo a vederla.
Secondo me c'entrano le centinaia di ore che passo davanti al computer. Siamo la generazione che si sta fottendo la vista. Non guardiamo quasi mai più lontano di un paio di metri. E' tutto vicino, a portata di mano. Dove sono gli spazi immensi? Dov'è finita la gioia di scrutare l'orizzonte?

venerdì, febbraio 01, 2008

Frase

Oggi mi è capitata questa frase:
 
Un uomo politico è colui che pensa alla prossima elezione. Uno statista è uno che pensa alla prossima generazione.
 
La facciamo appendere in Parlamento?