martedì, aprile 29, 2008

The Queen is back

La Regina è tornata, con il suo undicesimo album da studio, "Hard Candy", ultimo lavoro per la Warner a seguito del divorzio dalla sua casa discografica storica.
12 brani nuovi (13 in Giappone, con la bonus track "Ring my bell"), anticipati qualche settimana fa dal singolo "4 minutes" che la vede duettare con Justin Timberlake.
Per questo ritorno, quasi tre anni dopo il successone di "Confession on a dancefloor", Madonna ha voluto andare sul sicuro e, anzichè cercare qualche giovane talento come negli ultimi lavori, ha messo al suo servizio quattro nomi che sono una garanzia nell'hip-hop e l'R&B: in primis Pharrell Williams, autore della maggior parte dei brani, e poi il già citato Justin Timberlake e l'inseparabile Timbaland per finire con Kanye West.
Risultato? Un album contemporaneo con reminscenze (vaghe) dei decenni scorsi. Sicuramente un lavoro gradito ai fan di vecchia data ma anche orientato ai giovani. Il problema è che, utilizzando questi nomi, il tutto ha il difetto di aver un che di "già sentito". Da chi? Da Nelly Furtado, da Gwen Stefani, da Britney Spears e da un sacco di altre sue sedicenti eredi che hanno ricevuto la benedizione di tali autori/produttori. Quindi, stavolta, Madonna non stupisce. Si conforma. La Regina cambia ma imita. Un passo falso, anche se il lavoro è discreto e (pare) destinato al successo. Ma siamo lontani da "Confessions" o dallo stesso "American life" del 2003 che, nonostante il flop, era forse il disco più personale e meno commerciale della signora Ritchie.
Ho comprato "Hard Candy" e lo ascolto volentieri. Ma mi emoziona meno di altri. Mi è successo lo stesso con Vasco. Che io stia invecchiando?
Dio salvi la Regina.

VOTI
"Candy Shop" : 7
"4 Minutes": 8
"Give It 2 Me": 8.5
"Heartbeat": 7.5
"Miles Away": 9.6
"She's Not Me": 6.5
"Incredible":"6
"Beat Goes On": 7
"Dance 2night": 8
"Spanish Lesson": 4
"Devil Wouldn't Recognize You": 9
"Voices": 7/8

lunedì, aprile 28, 2008

Walter Santo Subito


Uno degli striscioni che si vedevano stasera in Campidoglio per festeggiare l'elezione di Gianni Alemanno a sindaco di Roma diceva:


VELTRONI


Con le primarie ha fatto cadere il governo Prodi

Con le elezioni politiche ha fatto uscire i comunisti dal Parlamento

Candidando Rutelli ha fatto vincere la destra a Roma.


WALTER SANTO SUBITO!


Sono dolorosamente d'accordo. Nel giro di pochi mesi, Walter Veltroni ha avuto la capacità di disintegrare il centrosinistra e portare Berlusconi & co. alla vittoria più grande, suggellata dal colpo finale in Capitale. Quando il centrodestra sembrava finito, ecco che Walter il Mago è riuscito nella sua impresa. Fiuto politico zero. Un fallimento. E l'incredibile è che sta ancora al suo posto. Aveva ragione Moretti: con questi dirigenti non si va da nessuna parte.

Il consenso

Il consenso non si crea durante una campagna elettorale.
Il consenso si crea quotidianamente, tutto l'anno, goccia a goccia, in maniera quasi invisibile. Quando il popolo si nutre essenzialmente di telegiornali per informarsi, basta controllare questi per creare consenso. E' sufficiente controllare le notizie. Enfatizzare certi temi (la sicurezza, ad esempio) e farne sparire altri (i problemi del lavoro, ad esempio), per offrire una scala di valori alla quale il cittadino medio abbocca. Goccia a goccia.
Ci sono decine di stupri tutti i giorni? Dai notizia solo se a farli sono i rumeni.
I rifiuti hanno riempito Napoli? Usa questo tema come una clava contro l'avversario politico per farlo fuori e, subito dopo, quando hai vinto, fallo sparire.
I Tg nazionali si stanno riempiendo di nuovo di tette e culi, ora che il Grande Fratello è tornato al potere.
Beppe Grillo ottiene un successo enorme con il suo V2-Day e i telegiornali non ne parlano. Non deve far notizia. Deve andare tutto bene.
Nel cuore della campagna per il Comune di Roma salta alle cronache lo stupro commesso da un rumeno ed ecco che i cittadini capitolini tremano e votano per Alemanno, che vince contro Rutelli. L'informazione è tutto. Specie se proveniente dai telegiornali. Controllàti dal Grande Fratello. Punto.
La sinistra non vincerà mai più, se non troverà un modo diverso di comunicare. In televisione, inevitabilmente, Berlusconi è imbattibile. Ha ragione Diliberto, quando afferma che Berlusconi non intercetta il senso comune: lo determina. Attraverso le televisioni ci dice cosa dobbiamo pensare. Ovviamente non lo fa lui. Ma molti lo fanno per lui. Così parliamo solo di quello che ci viene offerto come argomento.
Non ne usciremo mai. Il centrosinistra ha perso l'ultima occasione, con Prodi, di interrompere questo circolo vizioso. Ora poteva fare qualcosa di buono, magari urlando che Grillo ha ragione e che l'informazione è serva. Non l'ha fatto. E non vincerà mai più.
Alemanno diventa sindaco a Roma ed è il trionfo totale del berlusconismo e dell'Italia teledipendente. Va riconosciuta, però, una certa stoffa nel Gianni e quindi buon lavoro. D'altronde, ci si deve pur abituare. Si deve accettare. Va tutto bene. Va tutto bene.

Roma

Piove su Roma
e nemmeno questo tempo di merda mi consola
l'aria si fa...si fa sottile
questo amore non vuole morire
Cade lentamente giù dal cielo
come un regalo di marzo nasconde il suo veleno
ma amore tu non mi puoi sentire
quest'amore non vuole morire
Piove sui tetti le case le storie di Roma
e le mamme rincorrono i figli davanti alla scuola
il tempo mi porta via...ma questa e' casa mia
il tempo mi porta via...ma questa e' casa mia
Scende lentamente giù dal cielo
come un sipario di mare nasconde il mondo intero
ma amore tu non la puoi sentire
quest'amore non vuole morire
Piove su Roma
e nemmeno questo tempo di merda mi consola
l'aria si fa...si fa sottile
quest'amore non vuole morire

(Antonello Venditti, "Piove su Roma" - 2007)
Alemanno è il nuovo sindaco di Roma. La sicurezza è garantita. Sicurezza. Dobbiamo tutti essere sicuri. Sicurezza. Sicurezza. Va tutto bene. Va tutto bene.

mercoledì, aprile 23, 2008

I fatti spariscono.

Cazzata del 15 Aprile 2008: "Facciamo l'embargo alla politica, in questo blog".

300 milioni di euro. 300 milioni di euro che pagheremo tutti per tenerci una palla al piede come Alitalia. Bello, no? I francesi ci mandano al diavolo, stufi delle nostre manovrette da campagna elettorale. I sindacati, basiti, non sanno se sputarsi addosso o inventare qualche scusa sensata. L'italianità da preservare. Malpensa, il Nord, gli interessi leghisti e lombardi in generale. E giù 300 milioni di euro, cifra sganciata da un Prodi avvelenato che sta per riempire gli scatoloni. Il suo successore chiede 300 milioni? Eccoli, diamine! Daranno un po' di fiato a quel gorgo infinito che è la nostra compagnia di bandiera.
Italianità. Però, in terra sarda, con l'amico Putin, l'ex-"esponente principale dello schieramento avversario" ora "esponente principale di tutto" contratta per dare baracca e burattini a Aeroflot, compagnia russa che non potrebbe, in teoria, nemmeno mantenere le rotte. Francesi no. Russi (ex-comunisti) si. Misteri.
Il Cavaliere trionfatore sa di averne sparate di grosse, nelle ultime settimane. Per questo si affretta a dire che lui, nell'aver mandato all'aria l'affare con AirFrance, non c'entra una cippa. La colpa è dei sindacati, no?
E chi lo può smentire? I telegiornali, principale abbeveratoio di notizie addomesticate, ripeteranno la stessa cosa stasera. Nessuno che chieda notizie della cordata che era pronta.
I fatti spariscono. Torna il sole, in questo bel paese. Riotta, Mazza, Fede, Mimun e tutti gli altri cambiano registro: va tutto bene.
La cordata? Sparita.
I rifiuti di Napoli? Spariti.
La gente che non arriva a fine mese? Sparita.
Va tutto bene. Va tutto bene.
Beppe Grillo lancia il V2-Day per dopodomani. Firmiamo, nella speranza di avere, un giorno, un'informazione libera. Ma di speranze ce ne sono poche.
Il Grande Fratello ci osserva. Il Grande Fratello cambia la storia. Ormai è tardi per bloccarlo. L'esito delle elezioni ha determinato, legittimamente, che la maggioranza degli italiani vogliono informarsi così.
La cordata? Mai sentita. Napoli? Finchè c'era Prodi, ma adesso va tutto bene. 300 milioni ad Alitalia? Piuttosto che i francesi, vada così.
Beppe, vai avanti. Ma in molti non speriamo più. Meglio allinearsi.
Va tutto bene. Va tutto bene. Va tutto bene.

giovedì, aprile 17, 2008

Il bluff di Veltroni lo pagheremo caro

Alla faccia del buon proposito di non parlare di politica.
Se c'è una cosa che non sopporto è sentir dire che, tutto sommato, l'esclusione della Sinistra dal nuovo Parlamento è un bene. Troppo radicali, troppo ostinati nei loro no. Mi tocca pure sentire che la colpa della fine di Prodi è loro.
Io credo che l'esclusione della Sinistra sia un fatto tragico. Quando Berlusconi & co., seguendo legittimamente il loro programma (speriamo solo quello) faranno delle scelte difficili in temi di lavoro, pensioni, ambiente, laicità, diritti civili e via dicendo, chi dovrebbe difendere le posizioni diverse dalle loro? Il Pd? Veltroni? Vien da ridere. Un partito neo-centrista dichiaratamente pronto all'inciucio con il Pdl non ha nessun motivo per giungere allo scontro. D'Alema non dice cose di sinistra per definizione. Con chi difendono i lavoratori, con Calearo e Colaninno? E la laicità con la Binetti? Da brivido.
Bertinotti & co. saranno anche anacronistici in loro molte convinzioni, ma meglio loro che questo pensiero unico che si è delineato. Brrr...
Il bluff di Veltroni lo pagheremo caro. Maledizione, ma non doveva andare in Africa? Già eravamo pieni di casini, doveva pure lui mettersi a far danni?
In bocca al lupo, Italia.

mercoledì, aprile 16, 2008

Va tutto bene.

Va tutto bene.
Va tutto bene.
Va tutto bene.
Va tutto bene.
Va tutto bene.
Va tutto bene.
Va tutto bene.
Va tutto bene.
........................
Ho detto che va tutto bene!
Va tutto bene.
Va tutto bene.

martedì, aprile 15, 2008

WaLterloo /2 - Va tutto bene

Così è andata e mi riprometto di trascurare un bel po' la politica per occuparmi di temi molto più leggeri. Anche se, temo, mi ci ritroverò dentro obtorto collo.Cos'è accaduto? E' accaduto che il Popolo delle Libertà, complice uno straordinario successo della Lega Nord, ha stravinto queste elezioni sia alla Camera che al Senato, garantendo al duo Berlusconi e Bossi la certezza di governare per almeno cinque anni. Cinque anni nei quali avranno le mani libere e che, a dispetto di non molti edificanti episodi precedenti, ci auguriamo tutti siano un bene per questo sciagurato Paese. Quindi, lealmente, non resta che prendere atto (con notevole disgusto, ahimè) della volontà del popolo italiano e augurare sinceramente (lo faccio di cuore) un buon lavoro al nuovo governo. Di dubbi, conoscendo il Cavaliere e il Senatur, ce ne sono molti: rappresentano una destra non propriamente rassicurante, ma tant'è. Speriamo di essere smentiti da una buona azione di governo. Questo è l'unico modo per digerire la faccenda.Veniamo agli sconfitti. Ieri mi chiedevo dove fosse questa grande rimonta di Walter il mago e la risposta è solo una: era un bluff. Dei peggiori, tralaltro, visto che ha indotto tantissimi elettori di sinistra a turarsi il naso e a votare Pd a dispetto di tutto. Danneggiando irreparabilmente la vera sinistra, la Sinistra Arcobaleno, che si è disintegrata senza eleggere nessuno. Fine della storia per quattro partiti che garantivano una presenza in Parlamento per molte istanze di, appunto, sinistra.Quanti errori, caro Veltroni. Ne cito alcuni:

A) Dare una buona spinta al governo Prodi, ipotizzando leggi elettorali atte a far fuori i piccoli partiti al punto da far uscire di senno Mastella, a Gennaio. L'ex-guardasigilli, a quel punto, ha colto la prima occasione (l'arresto della consorte Sandra) per mandare tutto a puttane. Se Prodi è caduto, l'ho sempre sostenuto e lo sostiene da sempre un sacco di gente, da Grillo sino a Rosy Bindi, lo deve anche a te;
B) Come un re-animator, caro Walter, hai evitato la fine politica di Berlusconi proprio quando i suoi due alleati storici, Fini e Casini, lo davano per spacciato ("ectoplasma", lo definì l'or fido Fini). Iniziando un dialogo con lui, una volta varato il Pd, oltre che mettere in difficoltà Romano Prodi, lo hai nuovamente legittimato. Quando poi il dialogo si è speso sulla legge elettorale, torniamo al punto A.
C) "Correre da solo". Buona idea. Coraggiosa. Ma anche incoscienza sostanziale. Hai fatto il miracolo di innescare una reazione a catena in grado di far implodere il centrosinistra, far correre tutti da soli e, quindi, causare la morte dell'ala radicale dell'alleanza. Questo progetto ti è riuscito, anche se di fatto hai regalato l'Italia alla destra. Che possibilità avevi di vincere? Inoltre, oltre che essere il killer di quattro partiti, hai anche provocato indirettamente lo smarcamento di Casini, l'unico moderato dello schieramento avversario. Senza Casini, chi controllerà Berlusconi e Bossi? Forse Fini? Via, l'uomo di An è ormai assorbito, ridotto a un neo-Cicchitto e presto imbalsamato come presidente della Camera;
D) Hai creduto di essere Obama. Per la sinistra sei stato più un Osama, se mi concedi. Brandelli. Dov'era la rimonta? Cosa "si poteva fare"?

Sono felice per Tonino Di Pietro, sul serio. Gli auguro una splendida esperienza politica, ora che ha dei numeri in più.Son rattristato in generale. Un po' spaventato. Ma, ripeto, in bocca al lupo al Cavaliere. Vorrei mi stupissero. Ma ci conto poco. Stop. Facciamo l'embargo alla politica, in questo blog. O, almeno, proviamoci. Illudiamoci di vivere in un Paese migliore. Dove magari gli italiani assomigliano un po' più all'idea che noi, poveri illusi come Walter, abbiamo. Fingiamo. Facciamo come il personaggio di Orwell. Amiamo il Grande Fratello. Va tutto bene.

lunedì, aprile 14, 2008

WaLterloo

Elaborare.
Digerire.
Comprendere.
Non facciamoci prendere dal panico.
Dov'è la rimonta, Walter?
Dov'è il recupero?
Dopo tre mesi di parole, dov'è il successo?
Questa non è una sconfitta. Questa è una Waterloo.
O, meglio...
una WaLterloo!!!
L'unico vero miracolo è una sconfitta unica e irreversibile.
Complimenti per la lungimiranza!

giovedì, aprile 10, 2008

Presidente, non ci pensi proprio

Caro Presidente, so che non ci pensa proprio a dimettersi dato che "la situazione italiana è cambiata". Mi permetta umilmente, nel remoto caso che tal pensiero la sfiori anche lontanamente, di lasciarlo fuggire. Non ci pensi proprio a dimettersi, Presidente. La presidenza di una Camera non deve essere barattata con il suo ruolo. Resti lì, Presidente. Lo faccia per tutti noi.
Cordialmente.

mercoledì, aprile 09, 2008

Rebecca? Robetta

Sarà per il fatto che anni fa lessi con soddisfazione il romanzo di Daphne Du Maurier o per il ricordo del film di Hitchcock, ma ho visto in Tv la fiction in due parti "Rebecca, la prima moglie". La storia è indubbiamente affascinante: una giovane di modeste origini si sposa con il facoltoso vedovo Maxim De Winter e va a vivere nella di lui dimora, una sorta di castello chiamato Manderley ove, nel giro di poco tempo, la sua vita diventa un inferno, talmente forte è la presenza spirituale della prima signora De Winter, Rebecca appunto. A causare tormento alla sposina è soprattutto la cattivissima di turno, la governante Danvers, devota della defunta e incapace di accettarne una sostituta. A rendere indimenticabile il romanzo è indubbiamente il colpo di scena che arriva verso metà, quando viene rivelata la verità sulla morte di Rebecca.Le premesse, quindi, c'erano tutte per una fiction di buona fattura. E invece no, diamine. Ho trovato questa trasposizione in Tv terribile per tutta una serie di motivi:
1) La lentezza: si poteva condensare la storia in un'unica puntata invece di allungare il brodo con scene eterne, lente, congelate.
2) Gli attori, quasi tutti mediocri. Il peggiore Alessio Boni, ossia Max De Winter. D'accordo che questi è un personaggio che custodisce un atroce segreto, ma l'espressività di quest'interprete è nulla. E' riuscito per tutto il tempo a tenere sempre la stessa faccia, seria e costernata. Passabile Cristiana Capotondi nel ruolo della sposina (Jennifer, anche se nel libro un nome la protagonista non ce l'ha). Credibile Mariangela Melato come signora Danvers ma, alla lunga, è risultata un po' stucchevole.
3) La fotografia e le inquadrature: troppi primi piani, specie agli occhi pieni d'odio della Danvers, ossia la Melato.
4) La location: hanno sbagliato completamente il posto per Manderley. Gli interni avevano marmo e colonne, tipici italiani, anzichè il legno delle case inglesi. E poi, per gli esterni, che c'azzecca il castello di Miramare di Trieste con una dimora sperduta nella boscaglia?
In sintesi, un risultato molto al di sotto delle aspettative, anche se gli ascolti lo hanno premiato.Continuo a pensare che si producano troppe fiction ma che di queste poche se ne salvano e mantengono la qualità (Montalbano è una). Che queste cose gli americani riescano a farle molto meglio di noi e faremmo meglio a riprendere ad importare gli sceneggiati Usa come un tempo (Radici, Alla conquista del West, Ruote e via dicendo), piuttosto che continuare a produrre robetta. Mah...
(Foto : fonte Ansa)

Fermiamoli

Avendo veramente poco tempo, in questi giorni i miei post sono molto rari.
Ho dovuto così evitare di commentare alcune perle:
1) La questione delle schede illeggibili a rischio errore. Ennesima dimostrazione che questa gente ci crede un branco di deficenti incapaci mettere una "ics" nel posto giusto. Si ribatterà: e gli anziani? Beh, solitamente gli anziani giocano al lotto e chiedete loro se non sono capaci di beccare il numerino che vogliono;
2) Bossi e la sua minaccia di "prendere le armi". Incredibile che uno si incazzi per una legge che si è fatto su misura. Fossi il suo compagno di partito Calderoli, al primo allungo di mano buona del Senatur verso il fucile fuggirei come una lepre. Patetiche le scuse: "Umberto è fatto così". Già. Solo che gente così la curano anzichè eleggerla;
3) Il Cavaliere chiede i test di sanità mentale per i giudici. Approvabile, secondo me, solo se si fa altrettanto con i politici. Specie alcuni. Uno in particolare. Stop.

Merita una menzione speciale, in queste ore, il piccolo show di Marcello Dell'Utri, uomo del Pdl nonchè condannato per mafia. Egli ha detto che si riscriveranno i libri di storia per i ragazzi per spiegare veramente cos'è stata la Resistenza. A Dell'Utri giova vivere in Italia: fosse in Francia e sputasse sulla Rivoluzione a favore di Luigi XVI lo ghigliottinerebbero (virtualmente, ovvio). Fosse in America e riscrivesse la storia dei Padri Pellegrini o di Washington finirebbe fuori dal circuto politico in dieci minuti. Qui si può fare. La maggior parte degli italiani se ne fotte della Resistenza. Solo che è proprio grazie alla Resistenza che può fottersene di tutto e sgommare in Suv.
Dell'Utri poi definisce "eroe" tal Mangano, lo stalliere di Arcore, suo aggancio con Cosa Nostra negli anni che furono e condannato nel 2000 all'ergastolo. Eroe sta per "Uomo d'Onore". Il Cavaliere conferma e gli dà ragione. Si riforma virtualmente il trio degli anni '80. Questo spreco della parola "eroe" per un mafioso fa rabbrividire.
Walter il mago spara cifre e cavolate ad ogni minuto, promettendo di tutto a tutti. Se per caso (impossibile) la spuntasse, non manterrà nulla.
Ma Walter straparla e punto. Questi, invece, sono pericolosi.
Fermiamoli, finchè siamo in tempo.

martedì, aprile 08, 2008

Alice: ora si ragiona

Risultati del mio SpeedTest della linea Adsl Alice 7 Mega di Telecom. Dopo un mese di delirio, ora cominciamo a ragionare.


venerdì, aprile 04, 2008

Ci sarebbe un'altra Italia

Guardate la scienza. Guardate il buon senso. Guardate l'intelligenza.Poi guardate le facce attonite dei giornalisti, la loro perplessità e, ahimè, la loro arroganza. Si comporterebbero così con il Cavaliere o con Walter il Mago o con qualunque altro barone della politica?Il primo dice delle cose concrete. Gli altri sono sbalorditi perchè non siamo più abituati a sentir dire delle cose profonde (tipo: "in un paese civile la nostra lista sarebbe inutile") ma solo proclami senza senso.Bravo Montanari. Che bel paese sarebbe quello che proponi. Che bello mandare al diavolo 'sti tromboni maledetti capaci solo a chieder voti per farsi poi i cazzi loro. Aggiungendoci anche tanti giornalisti lacchè.Ci sarebbe un'altra Italia se la piantassimo tutti di dar retta alle solite voci.

http://it.youtube.com/watch?v=2XTmbhchKOs
www.stefanomontanari.net/

La Waterloo di Telecom /2

Tornando su Luca Luciani (cribbio, quanti contatti ho avuto!), non posso che pubblicare, come molti bloggers, il testo del discorso:

"Questo è il messaggio a cui tengo molto.Perché ho la faccia incazzata ?Ho la faccia incazzata perché respiro sfiducia, respiro aria di aspettativa, respiro quelle facce da senso critico, come quando uno vede una partita di pallone e non ce la fa e tutti sono professori. Perché? Perché la gente legge i giornali, vede il titolo, si rimbalza, si crea dei grandi film che sono tutte cazzate!Oggi non parlo di Alessandro, parlo di Napoleone. Napoleone a Waterloo -- una pianura, in Belgio -- fece il suo capolavoro. Tutti lo davano per... fatto, per cotto, per la supremazia degli avversari -- c'aveva cinque grandissime nazioni contro, delle forze in campo. Però strategia, chiarezza delle idee, determinazione, forza: Napoleone fece il suo capolavoro a Waterloo.Allora, le facce scettiche, le facce di... non servono a un cazzo. Questa è una delle aziende più belle che esiste al mondo. E allora, forte di questa convinzione, noi dobbiamo dimostrare che questo è un fatto. Piangersi addosso non serve assolutamente a gnente.E come nel momento duro, dagli spalti la gente ti dice "ehhh la squadra non gira, non corrono"... bene , correte di più, stringete i denti: prova di carattere. E allora dagli spalti vi applaudiranno perché voi andrete e segnerete. Come fece Napoletone a Waterloo."

Inoltre, grazie al sito di Repubblica... ecco il video "scomparso" da YouTube...

http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=18978

giovedì, aprile 03, 2008

La Waterloo di Telecom

Proprio quando volevo a mia volta mettere un link al video di Luca Luciani nella sua splendida performance in Telecom dissertando (con turpiloqui) su Napoleone e Waterloo, ecco che da YouTube censurano il video. Posso capire Luciani che, probabilmente, ha chiesto ed ottenuto la rimozione del video che lo ha fatto diventare lo zimbello del web nel giro di poche ore. Però pensate la popolarità che gli ha offerto quell'inciampo storico: ora tutti parlano male di lui, ma ne parlano. Vedrete che ora faranno a gara ad invitarlo nelle trasmissioni televisive. Tempo un mese e diventerà opinionista in qualche talk-show. Una fiction garantita entro un anno. Così, da 800 mila euro all'anno dovuti al fatto di stare nel board Telecom (azienda da rottamare e incapace di offrire un servizio decente ma in grado di pagare i propri manager a peso d'oro), finirà per guadagnare moooolto di più. Errore storico, certo. Ma suvvia, non facciamo tutti i dottoroni! Anzi, approfittiamone! Vogliamo diventar famosi? Forza, iniziamo:
1) L'America l'ha scoperta Galileo Galilei
2) Giulio Cesare era il re d'Inghilterra
3) La teoria della relatività è dovuta a Tinto Brass
4) Kennedy fu assassinato a New York
5) Il precedente papa si chiamava Giovanni Franco II
6) La guerra di secessione l'hanno vinta i ghibellini
7) Nel 2008 le elezioni italiane sono state vinte da Veltroni

mercoledì, aprile 02, 2008

Io sono qui

Caso Quirinale-Cavaliere. L'ultima versione dice che il candidato premier non parlava di Napolitano ma di Ciampie le sue "forche caudine". Questa è bella, visto che ne voleva la rielezione. D'altra parte, dove lo trovava un altro presidente disposto a firmare in un battibaleno tutte le leggi vergogna, cosa che Ciampi ha sempre fatto?
Non pago della tensione provocata col Colle, Berlusconi ci sta poi regalando un grande repertorio, in queste ultime ore. Due frasette:
- «Se le tasse sono troppo alte, è giusto mettere in atto l'evasione o l'elusione fiscale» (grazie, chi le paga tutte per forza o magari per onestà ringrazia per questo ennesimo invito a non farlo).
- «Se vengo ancora intercettato ed escono registrazioni, lascio l'Italia» (la prego, Cavaliere, non ci regali altre illusioni).
Visto che bisogna schierarsi, ormai, devo dire dove sto, anche se si capisce. Devo anche ammettere che sono dove sono perchè ho scelto, tutto sommato, il male minore. Il quadro politico mi fa generalmente schifo... ma se proprio devo stare da qualche parte, sto qui:

Elezioni 2008. Io sono qui. E tu dove sei?