sabato, agosto 15, 2009

Bancomat smagnetizzato

Sto per andare in ferie... e mi si è smagnetizzato il bancomat!!! Porca miseria infame! Adesso come diavolo mi prendo i soldi, i MIEI soldi, prigionieri della banca? Dovrò arrangiarmi. Ma sono incazzato nero: è già il secondo anno che il bancomat mi va fuori uso proprio in pieno ferragosto e mentre sto per partire per le vacanze. Così mi ritrovo lontano e impossibilitato ad ottenere contante o a fare dei pagamenti POS. Vaffanculo!

lunedì, agosto 10, 2009

Cari amici del Sud

Cari amici del Sud,
ci siamo. Eccovi servite le gabbie salariali. Pensavate non fosse possibile? Pensavate che la Lega Nord scherzasse? Pensavate si fosse dimenticata dei terroni e che si divertisse soltanto contro gli immigrati?
Eppure il Matteo Salvini saltante alla festa di partito di qualche settimana fa doveva già far suonare qualche campanello. Non fossero bastati anni di discorsi di Bossi, Maroni e Calderoli, intendo. Già, perchè quelli sono gli stessi che fino a pochi anni fa parlavano di secessione e di Padania libera. Come si poteva pensare che potessero mettere da parte la loro missione primaria?
Missione che si compie a piccoli passi. Il federalismo. Poi anche il federalismo fiscale. Poi le simpatiche ideucce di pochi giorni fa: l'esame di dialetto per non avere professori meridionali nelle scuole nordiche. Poi le bandiere regionali da portare alla stessa dignità del tricolore. Ora le gabbie. Boutade estive, si è detto. Nossignori: fa tutto parte del piano. Il piano ancestrale della Lega: la secessione. Non ci hanno mai rinunciato sul serio e chi vive al Nord ve lo può confermare.
Ah, già: garantiva Berlusconi, per loro. Ne siete ancora così sicuri? Non avete il leggerissimo sospetto che il Popolo delle Libertà sia ormai il Partito della Lega? La sigla rimane Pdl comunque. E ditemi cosa stia differenziando Berlusconi da Bossi, ultimamente.
Fossi in voi, inizierei a preoccuparmi.Io non mi preoccupo. Sto al Nord.
E, francamente, mi preoccuperei molto, se solo non avessi la consapevolezza che questo centrodestra lo vogliate tanto intensamente proprio voi. Infatti supera il 50% praticamente ovunque, segno che il Cavaliere e la sua maggioranza vi piacciono assai. Ergo, li avete voluti. Anche sapendo che dietro Silvio ci stava il Senatùr, leader di un partito che, dopo le recenti provinciali, è cresciuto alla grande, divenendo determinante per il futuro della coalizione. E il Cavaliere, conscio delle difficoltà che ha attualmente, deve sempre contare sulla spalla dell'Umberto. Ne va della sua sopravvivenza politica.
Quindi non mi preoccupo, compatrioti. A malincuore, dico che dovete preoccuparvi voi.
Un caro saluto.

Sulla conferenza stampa di B.

Ho digerito a fatica la conferenza stampa del Grande Statista di qualche giorno fa. Quella dove affermava che tutto va bene, che gli abruzzesi sono felici, che nessuno a perso il posto di lavoro, che la crisi è passata e noi siamo i primi in Europa ad uscirne. Dove diceva che ha evitato una nuova guerra fredda, che ha messo d'accordo Turchia e Russia (partecipando alla celebrazione, no?), che non ha nulla da rimproverarsi sui suoi comportamenti libertini. Dove, infine, ha attaccato la stampa e, in particolare, il Tg3, reo di dargli addosso. Quest'ultima cosa mi ha rovinato la giornata. Perchè, detta da un uomo che controlla tutta l'informazione televisiva del Paese, è di una brutalità oscena. E dice tutto sul personaggio. Un uomo che non sopporta di essere contraddetto. Un uomo che pretende di essere adorato e non a caso si circonda esclusivamente di lacchè pronti al plauso. Un uomo che, pertanto, pretende che le notizie siano date solo come le dà il Tg4 o Studio Aperto. O, ahimè, il Tg1 di Minzolini. Inutile. Proprio non gli riesce di essere democratico. E, in un Paese addormentato e indifferente come il nostro e con un opposizione svanita nel nulla, questa pecca non è un male, per lui. Anzi.

martedì, agosto 04, 2009

Tanta carne al fuoco

E' legittimo chiedersi, come ha fatto Eugenio Scalfari, a che cosa siano stati destinati i 35 milioni di euro in più di fabbisogno statale. Ma non credo che arriveranno delle risposte. Tremonti non è abituato a darle. E' sempre intento ad inventare nuove formule per tenere in piedi una baracca che non si regge più, quindi è inutile sperare che trovi le parole per dirci perchè nei conti pubblici si sia ormai creata una voragine dove, crisi o non crisi, precipiterà l'azienda Italia. D'altro canto, quando mai il baldo Giulio non ha mandato in tilt le finanze dello Stato? E quando mai ci ha risparmiato le sue alchimie contabili, culminate attualmente in un fantomatico decreto anti-crisi del quale si capisce gran poco?
Mentre si faranno rientrare i capitali sporchi facendo pagare poco più di una mancia e garantendo l'anonimato, cosa impensabile altrove, l'Italia spera di rilanciarsi nell'ennesima colata di cemento che devasterà quel poco di spazio che rimane tra un edificio vuoto e un edificio sfitto.
Questo ballo sul Titanic continua più del previsto solo grazie ai silenzi che sono calati sull'entità del disastro, sulla devastazione sociale e sulle vere emergenze . In questo, Tremonti e il suo principale non li batte nessuno.
Ben 4 miliardi finiranno alla Sicilia: ennesimo pizzo pagato ad una regione che scalpita, che manda segnali che possono ricordare tempi andati. Dietro le proteste di Miccichè e Lombardo si nasconde un messaggio palese: l'isola pretende un cambiamento, un nuovo referente romano. I segnali ci sono tutti, cominciando dal concreto appannamento dell'appeal del Cavaliere. Quindi, in Sicilia si guarda già oltre e il fiume di denaro che ci arriverà non farà altro che posticipare la resa dei conti. Altri hanno già avuto lo stesso trattamento, in primis Belzebù che, di colpo, perse il ruolo che da decenni aveva per una certa Sicilia. Lo perse in modo più cruento e sulla pelle di Salvo Lima. Oggi i metodi sono, diciamo, più sottili.
4 miliardi alla Sicilia sono un affronto per il resto della nazione. Lo percepisce la Lega, che fatica a giustificare questa faccenda con la sua gente.
Così funziona, questo governo. Con Papi sempre più in difficoltà, stretto tra Bossi e il Sud che scalpita, tra la sputtanata delle escort e le (timide) bacchettate della Chiesa, tra i conti in rosso e le promesse che non potrà mantenere.
Per ora tiene botta, salvato dalle televisioni che ormai sono solo delle spudorate veline di partito e da un Parlamento che non fa altro che porre fiducie. Ma di certo, mettendo il naso fuori dai confini, gli italiani potrebbero capire che il resto del mondo si chiede sbigottito come possa essere ancora al suo posto un uomo che frequenta le prostitute e le mette poi nei posti di potere.
Chi pagherà tutto questo? Chi pagherà i danni di Tremonti, che già conosce la verità e cerca di utilizzare i forzieri di Bankitalia, tassando le plusvalenze, per raccogliere qualche soldo?
L'Agosto italiano ci permetterà di tirare a campare ancora un po', ci farà digerire il fatto che la Rai scenda da Sky per salire con Mediaset su TivùSat rimettendoci 150 milioni di euro, costretta dagli interessi delle aziende del Cavaliere, pronte a tutto pur di annichilire Murdoch, ormai il nemico numero uno. Il conflitto di interessi esiste, bellezza. Da sempre. Se a Berlusconi riduci Mediaset, immediatamente lo annienti e lui non lo permetterà.
Credo di aver scritto di troppe cose in poche righe, ma la carne al fuoco è talmente tanta che si perde di vista il tutto. Chiuderei con un ultimo appunto sulla Chiesa: state facendo un casino sulla Ru486 e, vista con i vostri occhi, ci sta. Ma è possibile che, sulla vicenda escort, vi siate limitati a qualche rimbrotto? Dov'è la morale, eminenze?