mercoledì, agosto 16, 2006

Bisogna per forza pagare Murdoch?


Ferragosto è andato e, tra pochissimi giorni, arriverà Settembre, mese del rientro dalle ferie e della, a volte dolorosa, ripresa della vita di tutti i giorni.
Come tutti gli anni ciascuno di noi tornerà nel pieno dell'attività lavorativa, interrotta per le ferie o comunque alleggerita dal senso di ozio che l'estate genera. La cosa che più mi preoccupa è il ritorno della normale autocelebrazione televisiva. Esempio della restaurazione annuale di divetti e divette del piccolo schermo è la ripartenza del reality-show più riuscito in casa Rai, "L'isola dei famosi" che giungerà quest'anno alla sua quarta edizione. Quando torna la Ventura, significa che si riprende. Dopo tre mesi di nulla televisivo, il che significa convinzione da parte dei direttori dei palinsesti che tutti gli italiani se ne stiano sotto l'ombrellone a Porto Cervo per tutta l'estate, riprende l'offerta, ossia il nulla di contenuti. La televisione, dal punto di vista della qualità, è caduta veramente in basso, si sa. E' precipitata a tal punto da essere da quoziente intellettivo zero. Quando gli italiani erano più ignoranti, la televisione era molto più colta. Ora le cose si sono invertite. La tv è becera, provinciale, prevedibile e noiosa. Gli italiani, in parte, sono migliorati, dal punto di vista della cultura. Ergo, quasta televisione non rispecchia più il Paese. Rispecchia solo un meccanismo fatto ad arte per gli sponsor, le telepromozioni, l'Auditel e tutto il resto. E' in piedi solo una grande famiglia di televisioni commerciali. La Rai che insegue Mediaset sull'onda della demenza. L'informazione ridotta a un rotocalco (in primis Studio Aperto, che definire telegiornale è un insulto all'intelligenza). I politici onnipresenti. Vespa che ronza tutte le sere. Possibile che non ci sia scampo, da tutto questo? Bisogna per forza pagare Murdoch?

1 commento:

Anonimo ha detto...

ma c'è chi guarda ancora l'Isola?