mercoledì, ottobre 18, 2006

Triste, non malato

Vorrei fare una riflessione che, con molta probabilità, sarà di una banalità sconcertante.Mi sono interrogato, in queste ultime ore, sulla depressione, ossia quel cosidetto male oscuro che si è infiltrato nella nostra vita. Dal momento che, in questi giorni, mi sento triste all'inverosimile, ho avuto per un attimo la paura di essermi preso questa cosa.Poi ho cercato di razionalizzare. Cos'è la depressione?Cercando in rete delle illuminazioni, ho trovato questa:

Col termine "depressione" si indica un particolare stato d'animo, caratterizzato da tristezza e abbattimento, prostrazione fisica e psichica, o un vero e proprio disturbo psichiatrico. Ogni individuo può sentirsi talvolta un po' giù, specialmente se gli è capitato qualcosa di spiacevole ma questa è una reazione fisiologica e il suo umore di solito ritorna normale in poco tempo. Quando invece questo stato persiste (ad esempio per più di una settimana) ed emergono problemi nell'affrontare la vita e le attività di ogni giorno, probabilmente si viene ad instaurare un vero e proprio disturbo depressivo. I disturbi depressivi sono oggi i più diffusi tra i disturbi psichiatrici, possono assumere vari aspetti e differenti livelli di gravità, possono presentarsi in tutte le fasce di età della vita e possono colpire ogni individuo spesso senza cause apparenti. In ogni caso sono fonte di disagio e di sofferenza profonda sia per i malati che per i loro familiari. Questa sofferenza ha un carattere molto particolare rispetto a quella generata dai disturbi e dalle malattie di carattere fisico di cui si occupa abitualmente la medicina. Il depresso, infatti, cambia la sua visione del mondo, perde le sue capacità di combattere e di reagire, gli interessi e i piaceri della vita, si distacca dal mondo degli affetti, spesso abbandona ogni fiducia ed ogni speranza, talvolta arriva a desiderare la morte.
(fonte: http://www.saluteeuropa.it/focus/depressione2.htm)

In altre parole: tristezza profonda e prolungata. Tristezza profonda e prolungata? E allora?
E' vietato essere tristi, anche per mesi? E' una malattia? O, forse, solo una conseguenza? Conseguenza di qualcosa che non va? Ipotizzo e basta, naturalmente. Sicuramente qualche malato mi sbranerebbe. Però io credo che, se si sta male, c'è una causa esterna. Qualcosa che ci rende infelici a tal punto da portarci a questo stato di prostrazione.
Quindi? Vanno curati i sintomi con farmaci e sedute psichiatriche o, piuttosto, vanno eliminati alla radice i motivi di tale dolore? Io sospetto (sottolineo sospetto) che su questa depressione migliaia di persone ci campino. E che, forse, definendola solo tristezza, malinconia o amarezza, la si smitizzerebbe. Non esisterebbe più come patologia, ma solo come aspetto dell'animo umano. Che può risollevarsi, trovando ed eliminando le cause della sofferenza. Senza sentirsi malato. Senza sentirsi soffocare.
Sono profondamente triste. Terribilmente amareggiato. Ma non sono malato. Sono sano come un pesce. Mi serve solo un calcio nel didietro per cambiar vita.

Nessun commento: