martedì, giugno 12, 2007

Pensionati in piazza

Il mio rispetto per la protesta dei pensionati italiani. Il potere di acquisto perduto è una realtà terribile che non colpisce solo loro, ma tutti quelli a reddito fisso.
Il mio rispetto soprattutto a quei pensionati che beccano veramente una miseria e che non hanno soldi nascosti sotto il materasso.
Ma non offro la mia solidarietà a tutti. Non ce la faccio: loro in pensione ci sono andati (magari anche con la pensione baby, cavolo!), il TFR lo hanno avuto, hanno avuto il retributivo e non del contributivo (grande fregatura) e si godono questo diritto.
Che dovremmo dire noi? Il TFR sta per esserci fottuto, avremo il contributivo e saremo fortunati se otterremo metà del nostro stipendio. E, soprattutto, forse andremo in pensione e forse no. Se succederà avremo un'età da ospizio. Il tutto condito, specie per i giovani, da una vita da precari che ha creato un gap in negativo rispetto alla generazione precedente.
I pensionati di oggi sono quei lavoratori che, con il loro comportamento e il loro voto poco lungimiranti, hanno creato nei decenni di loro attività occupazionale lo stato attuale delle cose che, di fatto, ha messo in croce i loro figli e i loro nipoti. Magari sono qualunquista, ma sono certo che i pensionati di oggi stanno comunque meglio di come staranno i pensionati di domani. Per questo, con amarezza, non solidarizzo con loro. Pensionati cari, protestate anche per i diritti dei vostri figli, per favore.
 

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