lunedì, novembre 05, 2007

Siamo un paesello

Emergenza immigrati. Orribile delitto. Tutti si mettono a parlare. Fini fa il duro dall'Annunziata. Ma anche la sinistra non si risparmia. Veltroni nemmeno. Linea dura. Tutti i mass-media hanno la loro buona tematica da trattare per molti giorni. Dagli al rumeno. Fa notizia, quando l'assassino viene da lontano. E' catartico. Fa sembrare gli italiani brava gente davvero. Pacchetto sicurezza da approvare subito. Liberiamoci dal male, si dice. Buttiamoli tutti fuori, così diventiamo il paese dei balocchi. Banalità strillate. Povera Giovanna Reggiani, vittima di un atto osceno. Ma ora, sull'onda dell'emotività, la politica si muove tronfia e convinta di "salvaguardare gli italiani". Credo che un delinquente sia un delinquente e per questo vada punito senza riserve. Ma come si può dare una "carta d'identità" al male? Molti delinquenti, ad esempio, siedono nei consigli di amministrazione e sono italianissimi. Non è contestabile il voler mettere in sicurezza i cittadini. Invece lo è questo processo sommario che porta ad identificare il nemico in questo modo. Siamo un paesello. Proprio un paesello.

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