giovedì, dicembre 06, 2007

I rassegnati

Ieri, al bar per bere un caffè.
Due signori over-50 che parlano di pensioni.
Uno dice: - Mi manca poco, credo proprio di farcela.
L'altro: - Anch'io. E comunque ci andrà bene, visti i tempi.
Il primo: - Già. Quelli che hanno iniziato in questi anni sono fregati.
Il secondo: - Di sicuro. Loro non la vedranno mai, la pensione.
Il caffè mi va quasi di traverso e me ne esco perplesso.
Di quel breve discorso mi ha lasciato turbato un concetto di base: la rassegnazione. Ormai per tutti è un fatto accettato che non ci saranno più pensioni. E che sarà sempre peggio. Nessuno si chiede seriamente il perchè. E' sufficiente che lo dica la televisione ed il politico di turno. Nessuno che chieda seriamente conto di chi ha portato il sistema previdenziale al tracollo. O, meglio ancora, che indaghi sul grande dubbio: è vero o no che il sistema pensionistico è al tracollo? Oppure è tutta una macchinazione per favorire le assicurazioni e metterla ancora in quel posto ai lavoratori? I dati ci dicono molte cose, la prima delle quali è che i conti dell'Inps non sono così messi male. Perchè allora? Perchè lo dice Bruno Vespa? O Dini? O Maroni? O chiunque altro?
A noi italiani, da qualche tempo, stanno capitando delle cose strane. Cose che, in altre democrazie, avrebbero portato ad una dura reazione e, come minimo, alla fine di un branco di politici incapaci. Qui, invece, tutto rimane com'è. Sappiamo solo rassegnarci. E, quando un popolo sa solo rassegnarsi, ha imboccato la strada per la sua condanna storica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao :) leggo con attenzione e interesse le tue riflessioni. sono quelle che cerco di fare anche io ma ne rimando sempre il momento perchè mi mettono angoscia ci credi?! sono cose importanti che comunque andranno affrontate prima possibile...

Lucy