sabato, dicembre 22, 2007

Il vecchio e il nuovo

Ho appena terminato di vedere "Shrek Terzo" e devo dire, a caldo, che l'ho trovato divertente e piacevole. In linea di massima lo ritengo superiore al precedente "Shrek 2" e, ovviamente, una tacca sotto al primo insuperabile capitolo. Questa enorme ondata di film in CG è di fatto il nuovo standard dell'enterteinment per i piccoli e grandi. Tutto iniziò con il primo "Toy story" (1995) della Pixar: le avventure di Woody e Buzz Lightyear aprirono il sentiero per produzioni sempre più ambiziose al punto che, attualmente, tutti i lungometraggi "a cartoni animati" sono realizzati in questo modo. Ci sono stati dei picchi quali "Monsters & co." o "Alla ricerca di Nemo" ma, nella media, tutti questi prodotti sono delle grandi cose. Li sto collezionando in Dvd ma sono talmente tanti che starci dietro è difficile. Eppure, nel mare magnum di questa grafica spinta sento un po' di nostalgia per l'epoca d'oro della Disney. Erano gli anni 90, quando uscivano puntualmente a Natale dei lungometraggi "vecchio stile" quali "La Sirenetta", "Aladdin", "La bella e la bestia", "Il Gobbo di Notre-Dame", "Pocahontas", "Hercules" e molti altri. Sembrava fosse un genere intramontabile e che "Toy story" fosse destinato a rimanere un caso isolato. Non è andata così ed oggi rivedere un vecchio capolavoro Disney di quegli anni sembra riportarci ad un epoca lontanissima. Cribbio, come passa il tempo!

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