lunedì, febbraio 18, 2008

Il destino di Fini


Devo dire che, per essere una campagna elettorale non prevista, ha moltissimi aspetti di novità. La scelta di Veltroni ha avuto gli effetti di un terremoto nel triste paesaggio politico italiano. E' scoppiato il centrosinistra ma, di sicuro, è saltato anche il centrodestra. Dopo quindici anni di Berlusconi vs. Altro, stavolta avremo la possibilità di vedere altri nomi di candidati premier. Oltre ai due realmente in lizza, avremo Bertinotti, Mastella(!), Casini, Tabacci, la Santanchè, Boselli e chissà quanti altri.
Uno spezzatino che la dice lunga sulle qualità delle coalizioni alle quali eravamo abituati: appena uno ha detto che non voleva più giocare, è saltato il sistema. Indubbiamente, lascia allibiti il fatto che Pierferdi abbia portato l'Udc fuori dalla Cdl. Corre da solo anche lui. Credo che, al di là della visibilità politica, Casini abbia fatto i suoi conti, magari con l'aiuto di Ruini e Bagnasco che, come sappiamo, ci tengono ad un partito cristiano ben identificabile. Comunque, Casini è uscito e credo gli vada dato atto di un certo temperamento.
Invece, come sempre, a fare una magra figura è sempre lui, Gianfranco Fini. Ah, Fini, Fini... lui che sembrava, all'inizio degli anni Novanta, l'uomo del domani, la forza delle idee, colui che aveva le palle... Ah, Fini, Fini...
Ditemi un successo, in tutti questi anni di convivenza con il Cavaliere, che Fini abbia realmente portato a casa senza la carezza rassicurante di Silvio. Per quanto ci pensi, nulla mi viene in mente. Qualche volta l'uomo ha sbraitato, è vero. Ma, sistematicamente, tornava ad allinearsi appena Silvio ordinava che la ricreazione era finita. Fini è succube di Berlusconi. Fini ha il terrore del Cavaliere e non è mai riuscito ad emanciparsene. Lo vedi in Tv, il presidente di An, e ti sembra una tigre. Ma è di carta. Fini ha raccolto le firme per il referendum contro il Porcellum ma poi ha obbedito all'ordine del capo per votare subito. Fini sta per versare An dentro il Pdl, il nuovo partito personale di Berlusconi. Commettendo un errore fatale: chiusa An, perderà ogni possibilità di fare i suoi timidi distinguo. E' destinato a diventare l'ennesimo Cicchitto, o Bondi, o Schifani. E' questo il futuro ruolo di Fini, ammettiamolo. La cosa ridicola è che lui spera ancora, un giorno, di prendere il posto di Silvio alla guida del centrodestra e che questo giustifichi tutti i rospi che ha dovuto ingoiare. Ma, caro Gianfranco, non farti troppe illusioni: ora che entri nel Pdl diventi "uno del club". E Silvio gode di ottima salute. Valeva veramente la pena di bruciare una carriera politica e divenire uno yesman per arrivare a questi piccoli risultati?

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