venerdì, aprile 03, 2009

Silvietto la peste

In molti dicono che è un modo per rompere i rigidi protocolli, spesso pallosi. In molti dicono che è così che si deve fare. Pacche sulle spalle, abbracci, foto ricordo col pollice in su. Sorrisi e barzellette.
Però vorrei sentire cosa dicono di lui, quando mormorano in privato, Sarkozy, la Merkel, Lula, Brown o chiunque altro. Cosa pensano veramente del guascone, dell'irriverente, del simpatico Silvio Berlusconi.
Come si può essere considerati seri, noi italiani, quando siamo rappresentati da uno così? Quando il nostro premier urla come se fosse al mercato per farsi notare da Obama, per far presente che c'è anche lui? Quando deve essere ripreso da una inorridita Elisabetta II che, col tono da vecchia professoressa, sgrida il monellaccio che non rispetta il bon-ton?
E' incredibile come, con una continuità che lascia basiti, il Cavaliere non manchi mai, mai, mai il suo personale appuntamento con una figura barbina ogni volta che si presenta sulla scena internazionale. Qui nessuno osa contraddirlo e lo lasciamo fare, tanto siamo desolati e impotenti. Ma fuori, come diavolo lo giudicano? Come diavolo ci giudicano?


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