martedì, marzo 07, 2006

Sanremo 2006 - Serata finale

Sarò breve, in queste considerazioni finali: quando il Festival chiude, finisce anche l'allegro gioco di sparargli addosso.
Dall'avvio della serata con Giancarlo Giannini sino alla proclamazione di Povia, le ore si sono consumate tutte con un unico scopo: celebrare i tre "pezzi da novanta" sbarcati a Sanremo dopo anni. Questo è stato il senso dell'atipica finale che abbiamo visto, tanto atipica da avere solo otto brani in gara.
Quindi, via a celebrar Bocelli con supplemento di Aguilera, via a celebrar Ramazzotti con supplemento di Anastacia e infine via a celebrar Pausini che poi duetta con Eros nella più ovvia delle canzoni nostrane.
Gli altri? Coinvolti in una vicenda di televoti con i contorni sempre più da reality-show, vittime di eliminazioni spesso incomprensibili: otto esibizioni e poi fuori Zero Assoluto (bene), Zarrillo (peccato), Cristicchi (peccato) e Dolcenera (peccato). Sono soprattutto le eliminazioni di Dolcenera e di Zarrillo a preoccuparmi: ma chi diavolo vincerà, mi chiedo preoccupato.
Intanto vincono in quattro, per le rispettive categorie: Nomadi, Tatangelo, Maffoni e Povia.
I pensieri si rincorrono: non vincerà mica 'sto Maffoni raccomandato? Non vincerà mica la Tatangelo? Forza Nomadi! E se proprio non loro, almeno Povia. Sono accontentato: dopo un'ennesima tornata di esibizioni e la presenza della Bertè a consegnare il premio della critica intitolato alla defunta sorella (premio che va a Noa, Carlo Fava e Solis String Quartet), la gloriosa Virna Lisi proclama vincitore del 56° Festival il bravo ragazzo Giuseppe Povia che si commuove e commuove.
Buon finale per un'edizione sofferta: Povia riscuote quello che - virtualmente - aveva già vinto l'anno scorso e la sua "Vorrei avere il becco" potrebbe anche ottenere una permanenza nelle classifiche.
Tutto qui. Chissà perchè, chiuso il Festival, mi sono ammalato. Sipario.

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