venerdì, giugno 16, 2006

Bandiere



Mi hanno sempre irritato, le manifestazioni estreme di nazionalismo. Capisco che l'identità di un popolo sia importante, ma l'eccessiva presenza di bandiere mi infastidisce.
Nulla di particolare, è solo un fatto di pelle. Quando vedo, nelle strade degli Stati Uniti, bandiere in ogni dove (compreso nelle chiese) sento, però, anche un senso di inferiorità.
Noi in Italia non facciamo così: non lo facciamo il 25 Aprile, non lo facciamo il 2 Giugno.
Non lo facciamo mai. Tranne in un caso: quando gioca la Nazionale di calcio. Che ai Mondiali tedeschi ha vinto con una squadra mediocre come il Ghana e già tutti i soliti commentatori nostrani si riempiono la bocca, manco avessimo già in tasca la vittoria.
Che ironia: il 25 Giugno di quest'anno, tra pochi giorni, voteremo un referendum per confermare o meno delle modifiche fondamentali alla nostra Costituizione. Modifiche che, se applicate, scolorirebbero un po' i colori della nostra bandiera. Come dopo un lavaggio sbagliato. E sembra non freghi nulla a nessuno.L'importante invece, per quasi tutti, è sapere come giocheranno Totti e compagni.
Che Paese strano, l'Italia: quella bandiera che serve solo per celebrare le gesta di una squadra di calcio viene esposta dai balconi negli stessi giorni in cui, lontano dal frastuono, altri lavorano per sfilacciarla. E magari, un giorno, buttarla veramente nel cesso.

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