martedì, maggio 29, 2007

Matusalemme, forse...


Dicono che la vita media si sia allungata. E' vero, a giudicare dal numero di anziani che girano nelle nostre città. Gente ancora arzilla, lucida e decisamente in salute (a prezzo, naturalmente, di molte medicine quotidiane). Pensionati fortunati, molti dei quali hanno smesso il lavoro da un paio di decenni ed ora sono dediti a molte attività, non ultima quella socialmente preziosa di badare ai
nipotini. Insomma, l'aspettativa di vita si è decisamente allungata.
Partendo da questo principio e forti del fatto che mantenere questo esercito di nonni ha un prezzo non indifferente, la mia generazione (e quelle che verranno) si troveranno l'età pensionabile notevolemente aumentata. I nostri governanti sostengono che non ci
sarà nulla di male a lavorare almento fino ai settant'anni, visto che vivremo tutti come dei matusalemme.
Questo a dispetto del fatto che, raggiunta la pensione decisamente più vecchi dei nostri genitori, avremo meno della metà dello stipendio (in un sistema contributivo e non retributivo, tralaltro), ci scorderemo il Tfr e, cosa non da poco, le nostre attività socialmente preziose saranno meno energiche dei nostri padri. In aggiunta, a dispetto del fatto che nessuno abbia mai fatto chiarezza sui reali conti dell'Inps: che c'è chi sostiene che quella dell'insostenibilità del sistema pensionistico sia in realtà una grande bufala utilizzata solo per fottere ancora soldi ai lavoratori e, giudicando gli sprechi della politica, qualche fondamento probabilmente esiste.
Ma, si insiste, tanto vivremo tutti di più. L'età media si innalza inesorabilmente.
A questo punto mi chiedo una cosa: e se non fosse vero? Ossia, se in realtà la nostra generazione non fosse veramente destinata a vivere così a lungo? Ne abbiamo una qualche prova consistente?
Abbiamo solo una tendenza, una statistica, delle previsioni. Ma nessuno può dire con certezza che, in media, le persone di 20, 30 o 40 anni siano destinate a raggiungere gli 80-90 anni. Nessuno ci è ancora arrivato, no?
Perchè ho questi dubbi? Perchè con l'inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici, i cibi che mangiamo, i farmaci, le onde elettromagnetiche che (cellulari in primis) ci attraversano 24 ore al giorno e via dicendo, chi potrebbe affermare senza ombra di dubbio, che vivremo più a lungo dei nostri nonni o dei nostri genitori? Pensate che beffa se, tra una trentina d'anni (magari
prima di andare in pensione) cominciassimo tutti a morire come mosche per qualche diavoleria che il progresso ci ha regalato.
Quello che voglio dire è che, visto i tempi che corrono su questo pianeta malato, affermare che un trentenne oggi è destinato a raggiungere i novant'anni e che per questo deve lavorare fino alle soglie dei settanta non mi sembra la cosa più rassicurante che si possa dire. Preferirei mollare il lavoro prima dei sessanta, avendo più vitalità, godermi la pensione una decina d'anni e poi sperare, quando inizierò a perdere la lucidità, che qualcuno mi dia una dolce morte. Già. Perchè poi, anche se si vivesse di più, l'idea di trascinarmi come una mummia fino a novant'anni facendomi cambiare il pannolone da qualche badante, mi sembra agghiacciante.
Chiediamoci anche questo: magari si arriverà anche ai novanta, ma come? In quale stato?

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