giovedì, giugno 07, 2007

Veleni su veleni


Il governo ha retto al Senato e per il momento tiene botta.
Prodi lamenta il fatto che l'agenda politica venga dettata dall'opposizione e che si debba cambiare rotta. E' una considerazione sacrosanta ma ci si chiede come si possa uscire da questa situazione. Sono anni, ormai, che Berlusconi determina di cosa si deve discutere in Italia, guadagnando sistematicamente le prime pagine. Inoltre, grazie alle inchieste di Bonini e D'Avanzo si sta profilando sempre più nettamente un meccanismo strisciante che mira sistematicamente alla demolizione del centrosinistra attraverso la messa alla berlina dei suoi dirigenti.
E' una commistione di poteri: i giornali del leader dell'opposizione, schegge dei servizi segreti (anche se Nicolò Pollari non è proprio una scheggia), le intercettazioni Telecom e via dicendo. In questi anni abbiamo assistito a numerosi episodi di questo genere, dei quali la vicenda Visco-Gdf sembra essere (per ora) solo l'ultimo.
Abbiamo avuto:
- il dossier Mitrokhin sui conti segreti a favore dell'ex-Pci per il quale la Cdl, quando era maggioranza, istituì una commissione d'inchiesta contro l'opposizione (episodio senza precedenti) diretta da Paolo Guzzanti;
- il caso Telecom-Serbia alimentato dalle rivelazioni dell'ambiguo Igor Marini che parlò di tangenti a favore di Prodi (Mortadella), Dini (Ranocchio) e Fassino (Cicogna). La vicenda fu montata a dismisura, con relativa commissione presieduta da Trantino che dominò le cronache politiche per settimane, gettando veleni su veleni per poi finire in un nulla di fatto, visto che Marini era solo la punta dell'iceberg di un complotto ordito da personaggi oscuri quali un certo Volpe;
- le intercettazioni di Fassino nella faccenda Unipol-Consorte che portarono il segretario Ds nell'occhio del ciclone proprio nel periodo elettorale. Il partito venne accusato di ingerenza nell'economia e sottoposto ad ogni genere di critiche;
- la fuga di notizie sul patrimonio personale di Prodi e dei suoi lasciti ai figli.
Tutto questo, incluso le faccenda di Abu Omar (Prodi ha fatto peggio di Berlusconi ponendo il segreto di Stato) e del Nigergate (fu la pistola fumante per la guerra in Iraq) nelle quali i servizi segreti paiono aver svolto un ruolo decisivo, non fa altro che confermare i sospetti circa l'esistenza di una "fabbrica di scandali" montati ad arte per creare tensioni nel Paese.
Ora, se trattasi di nuova P2 non è chiaro ma certo non c'è di che ridere.
Anche perchè, proprio mentre scema la faccenda di Speciale, il generale che ha lanciato delle accuse pesantissime al viceministro Visco, si profila il nuovo affaire: le nuovo intercettazioni sul caso Unipol e certi conticini sudamericani di D'Alema...

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