martedì, luglio 03, 2007

Gli stipendi dei prof

Sarà una provocazione e sarà fatta in buona fede. Certo è che l'articolo di Citati su "Repubblica" ha fatto un po' di chiasso. La sua proposta di raddoppiare gli stipendi ai professori ha avviato una discussione interessante.
C'è chi è a favore, sostenendo che paghe più dignitose valorizzarebbero anche l'insegnamento.
Vorrei dire la mia: questa proposta mi fa accapponare la pelle. Per una serie di motivi:
1) Di professori ne ho visti tanti anch'io e di molti non ho un buon ricordo: isterici, incapaci, frustrati, assenteisti;
2) Non mi pare che un prof prenda proprio uno stipendio da fame, rapportato a quello di un impiegato medio. A differenza che l'impiegato lavora dalle 36 alle 40 ore settimanali. Il prof solo 18;
3) Tre mesi circa di vacanze estive, più il Natale, la Pasqua e via dicendo: chi non lavora nella scuola se li scorda;
4) La quasi totalità della categoria "arrotoda" in nero con le famose "ripetizioni";
5) Nessuno valuta le capacità degli insegnanti. Ci sono quelli bravi ma ci sono pure quelli che fanno danni;
6) Questa categoria è tra quelle che più hanno goduto delle baby-pensioni, lo testimonia il numero di ex-professoresse cinquantenni che vanno in giro laccate e ben vestite;
7) Sono stufo della solita lagna sulla "dignità degli insegnanti" e il loro ruolo di educatori sociali. Nessuno tocca la loro dignità: usano questo motto per aver più soldi e punto. Se devono essere educatori, vengano valutate le loro capacità e poi di soldi ne parliamo.
 
Ho avuto insegnanti che entravano in classe e leggevano il giornale. Insegnanti che sfogavano la loro frustrazione sulla classe. Raddoppiare il loro stipendio mi sembra una follia. Prendono già i soldi che prende un operaio lavorando la metà.
Questa della scuola è sempre la solita storia. Sarò qualunquista al massimo ma credo che di dignità lese sia piena l'Italia, dagli operai in su.
Quindi, caro Citati, la realtà è distante dal libro Cuore.

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