venerdì, ottobre 26, 2007

Lingua comune

L'altro giorno, accanto a me, c'erano un senegalese e una ragazza orientale che parlavano tra di loro. La cosa che mi ha colpito è che comunicavano in italiano. Non che fosse assurdo: entrambi immigrati, l'unico comune denominatore linguistico era, appunto, la nostra lingua. Sono rimasto incantato ad ascoltare le loro parole e anche la ricchezza dei termini usati, molti dei quali i nostri connazionali si sognano, vittime come sono del dialetto stretto.
Anche ieri, scena simile: due donne, una africana e l'altra di orgini sudamericane. Stesso effetto: buon italiano, utilizzato per comunicare. Mi sono sentito orgoglioso della nostra lingua e del fatto che possa essere fruita anche dagli stranieri provenienti dai vari angoli del mondo come mezzo di comunicazione. Ho capito che l'integrazione non è solo utopia, ma può concretamente realizzarsi dalle piccole cose, da due extracomunitari che hanno imparato ad esprimersi come noi e proprio come noi si intrattengono a parlare del tempo. Effetti del melting pot. Belli. Se vi capita, ascoltateli. Vi renderete conto che nei loro discorsi ci sono le stesse cose che diciamo noi. Quando le parole sono oscure perchè di una lingua che non comprendiamo, tutto sembra nemico. Caduto questo velo, l'altro è meno diverso. Scopri che si lamenta della pioggia come te.

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