venerdì, febbraio 08, 2008

Questa triste Informatica

Quando giro in rete per capire il grado di soddisfazione degli informatici italiani mi piomba addosso una tristezza profonda. Da un lato esiste una marea di professionisti e di giovani di belle speranze che amano il loro lavoro e che sono pronti ad apprendere, a spaccare il bit, a sperimentare. Un mondo di sviluppatori e tecnici dalle potenzialità enormi.
Dall'altro un mercato che non dà concrete opportunità, ma vive di opportunismo. Offerte di lavoro che richiedono altissime professionalità in cambio di un contratto a progetto (rinnovabile) oppure nessuna esperienza al fine di sfruttare i talenti in erba. Desolante. Quando scelsi di studiare informatica, nel lontanissimo 1982, il preside della mia scuola media diceva che sarebbe stato "il lavoro del futuro" e che "ci sarebbe stato da guadagnare un sacco di soldi". Aveva ragione solo a metà. Sul fatto che sarebbe stato il lavoro del futuro era banale azzeccarci. Al punto che, nel giro di pochi anni, il settore si è saturato anche per merito/colpa di un orda di sedicenti professionisti IT bravissimi nel fare fogli Excel ma in crisi dinanzi ad un puntatore a struttura. Ho visto gente svenire dinanzi ad istruzioni un po' complicate tipo:
(*(long *)((pPunVariabili + jsIdxVariab) -> jsCampo4)) = (long) *(double *) pszValore;
I programmatori C ringrazino il VB per aver polverizzato la loro vendibilità sul mercato.
Se oggi un ragazzino mi chiedesse se val la pena buttarsi sull'informatica, credo che risponderei di tenersela come hobby, perchè programmare è anche passione. Ma gli consiglierei di studiare altro, magari economia. O, meglio ancora, di cominciare a frequentare qualche sezione di partito. Quello non è mai tempo buttato.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' proprio vero!
Dalle mie parti molto spesso si sente dire:"Qui non si fa software, si fa business!"
L'importante non è pensare ad un software fatto bene, ma uno che stia in piedi in qualche modo. L'importante non è la qualità, ma che il budget quadri e che si sia guadagnato più di quello che si prende già per l'attività.
L'importante è che chi programma non faccia errori che potrebbero costare, ma a nessuno importa se deve fare i conti con metodi deprecati dal 1922 con java 1.1 e kernel linux 0.2...
Non so che dire, mi piacerebbe veramente sapere da qualcuno se all'estero è veramente diverso.
Così ci penso un po'...