venerdì, giugno 27, 2008

Non è bello origliare

Beh... in questo caso ha ragione. Ho ascoltato le intercettazioni che sono disponibile sul sito di Repubblica e, in linea di massima, non ho trovato nulla di rilevante. Nessuna trama, niente di niente. Ergo, che importanza hanno? Sono dei colloqui tra persone, degli scambi di vedute. D'accordo che Berlusconi dice a Saccà che sta lavorando per far cadere Prodi, ma che rilevanza penale ha? Il Cavaliere aveva il pieno diritto di cercare di far cadere il governo avversario.
Se poi parliamo di una Rai asservita a Mediaset, di una televisione pubblica preda delle raccomandazioni, ci sto. Ma non sono certo queste telefonate a rivelarci una cosa che sapevamo già. Specie per i raccomandati, non certo presenti solo in Rai. Quindi queste intercettazioni non servono a nulla. E la loro pubblicazione invade la sfera privata delle persone. Se Berlusconi si è incazzato ha ragione.
Detto questo, il ddl sulle intercettazioni e i limiti che pone, in particolar modo alla pubblicazioni di notizie legate alle inchieste, è un bavaglio indigeribile. Ma è altrettanto vero che intercettazioni di questo tipo non dovrebbero essere pubblicate. Sentirle mi ha messo a disagio. Mi sembrava di origliare i fatti degli altri. La verità sta nel mezzo: tra la morsa che intende mettere il governo e la libertà di buttare in piazza le chiamate telefoniche altrui ci dovrebbe essere un compromesso.
Per intercettazioni come queste, ripeto, il premier ha ragione a imbufalirsi. Non è bello origliare.

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