martedì, luglio 22, 2008

Dentro i Venice Music Awards 2008

Anche quest'anno ho avuto il piacere di seguire il Venice Music Awards come inviato della radio con la quale collaboro. L'accredito stampa, come naturale, consente di vivere molto più da vicino tutte le fasi di preparazione della manifestazione e di poter assistere alle prove.
Il Venice Music Awards, partito nel 2006 come sfida da parte del discografico Elio Cipri ed altri tre soci, è giunto alla terza edizione e, specialmente in un'estate senza Festivalbar, è l'unico evento musicale rimasto.
Il nuovo Venice Music Awards è andato in onda il 21 Luglio alle 21.05 su Raidue con la conduzione di Amadeus e Manuela Arcuri e la regia di Franco Bianca.
La registrazione del programma si è tenuta il 16 Luglio. Questa è la cronaca di come ho vissuto quella giornata.

16 Luglio 2008, Venezia
ore 11.30 – sono davanti al Casinò Municipale di Ca' Vendramin-Calergi dove alla 12 si terrà la conferenza stampa. E' una giornata di caldo fortunatamente non insopportabile. Chi c'era, come me, alla prima edizione, ha il ricordo di un giorno bollente;
ore 12.00 – sono seduto con altri giornalisti e inviati in attesa che si cominci. Un po' alla volta arrivano alcuni protagonisti, compreso un sorridente e gentilissimo Amadeus. C'è anche la critica musicale del La Stampa, la mitica Marinella Venegoni, alla quale vado a stringere la mano.
ore 12.20 – la Arcuri non si vede: è l'inizio di tutta una serie di ritardi che porteranno la trasmissione a chiudere alle 2 di notte. Nessuno lo sa, ma i tempi non saranno rispettati. Io ne approfitto per intervistare Gabriella Germani, un'imitatrice straordinaria, che avrà tre spazi durante la trasmissione.
Ore 12.30 – si inizia senza la Arcuri, che comunque giungerà pochi minuti dopo. Oltre ai conduttori, ci sono anche Elio Cipri e l'autore Marco Luci.
Ore 13.00 – finisce la conferenza stampa e parte un buffet. Quasi nessuno si accorge subito che Manuela Arcuri sparisce di nuovo. Non si vedrà più in giro sino alla registrazione. Durante il buffet, intervisto Amadeus, una persona educata e disponibilissima.
Ore 13.40 – lascio il Casinò e, dalla fermata di San Marcuola, parto con la linea 2 verso il Lido;
ore 14.40 – sono al PalaGalileo, la sede abituale del Venice Music Awards. Dopo un po' di difficoltà a recuperare fisicamente il pass, riesco ad entrare.
Ore 15.10 – finiscono di provare Paola&Chiara. Quando le avvicino mi confermano una tendenza tipica di questi tempi: gli artisti sono sempre più restii a rilasciare interviste. La case discografiche non vogliono che loro "regalino" ai media le loro parole e i loro saluti. In tempi grami per l'ambiente, le interviste non sono più gratis ma devono essere concordate e, sempre più spesso, pagate. Insomma, capisco subito che il mio bottino sarà magro. Con le due sorelle mi limito a fare una foto. In sala sono in pochi, ma individuo Mario Venuti, serissimo. Oltre all'autografo, strappo un mezza promessa di intervista dopo le sue prove.
Ore 15.40 – Intervisto Eugenio Bennato, appena arrivato. Nel frattempo, non mi accorgo che Venuti ha finito ed è andato via. Lo vado a cercare inutilmente in giro. Intanto, voci di ragazzini strepitano: sono arrivati i Finley. Il loro successo è molto cresciuto rispetto alla loro prima partecipazione, nel 2006.
ore 16.00 – A secco di interviste, faccio due chiacchiere con Pedro dei Finley: è certo che il suo primo Venice Music Awards gli abbia portato fortuna, così come la vittoria ai Mondiali del 2006. Pedro è un tipo che ha la testa sulle spalle quando è difficile tenerla se ti ritrovi una marea di giovanissimi che vogliono fotografarti e toccarti.
Ore 16.15 – un brivido: arrivano i Nomadi. Ne ho conosciuto molti di cantanti, ma per loro c'è l'emozione. Saluto Danilo Sacco e Beppe Carletti. La cosa straordinaria è che Carletti mi concederà una mini intervista poco dopo.
Ore 16.20 – c'è Peppino Di Capri, altro monumento musicale. Chi ha più esperienza non si rifiuta: anche lui mi permetterà di intervistarlo;
ore 16.25 – si abbatte su PalaGalileo l'onda di X-Factor: arrivano Giusy Ferreri e gli Aram Quartet. La loro discografica è simpatica ma irremovibile: niet alle interviste. Non mi rimane che complimentarmi con Giusy per il successo ottenuto e fare due chiacchiere con gli Aram. Questi sono gentilissimi, sono "ragaaaaazzi"! Per ora stanno cercando di imparare a gestire il successo;
ore 16.30 – inizia un lungo momento di stanca. Chi c'è fa le prove ma nessun altro arriva. Intervisto quindi Elio Cipri e poi, come detto, Carletti e Di Capri.
Ore 17.40 – nessuno arriva. Poi giunge Fabrizio Moro e sembra che riesca a concordare un'intervista. Attendo e seguo le prove di Giusy.
Ore 18.00 – al PalaGalileo giungono i Matia Bazar. Vado a salutare Golzi, Cassano e Perversi e poi, fuori, c'è Roberta Faccani che parla con gli Aram Quartet. Mi faccio fare la foto da uno dei ragazzi. Poco dopo, vado a salutare Ron che non vedo da anni, dal 1990. Ormai sto rinunciando a chiedere interviste. L'aria che tira è quella di un no totale. Infatti, mentre prova Moro, la sua discografica mi dice che interviste non ne fa. Con lui solo foto di rito.
Ore 18.20 – seduto al PalaGalileo c'è Franco Califano. Deve provare anche lui. E' la mia ultima chance di intervista. Mi dice di si ma per dopo le prove. Sarei felicissimo di intervistare il Califfo. Purtroppo, poi, lo perderò di vista.
Ore 18.30 – Ecco Lola Ponce, vincitrice dell'ultimo Sanremo. Intanto provano i Matia Bazar ed io incontro un mito del mestiere: Federico l'Olandese Volante, amicissimo dei Matia e simpatico da morire. Mi racconta un serie di aneddoti. Ho una foto con lui e i Matia, fatta poco dopo, dove ridiamo tutti. Alcuni notano che in fondo, Cipri sta parlando fitto con una persona infuriata. E' ovvio: è arrivata Loredana Bertè.
Ore 18.40 – La Bertè è incazzata: vuole provare subito perchè è la seconda in scaletta, si deve cominciare alle 21 e lei, se prova tardi, come può fare trucco e parrucco? Furibonda e, quindi, desiderosa di coccole e attenzioni. Ci provano in tanti, da Cipri a Marco Luci sino allo stesso Ron. Nulla.
Ore 19.15 – C'è Gianluca Grignani: foto e due parole con lui, con lo sguardo a controllare la Bertè.
Quando rimane sola, seduta a un tavolino fuori dal PalaGalileo, io tento il tutto per tutto e le chiedo l'autografo. Mi fulmina con lo sguardo e da lì inizia uno sfogo con sbalzi umorali che descriverlo è impossibile. Posso solo dirvi che sono rimasto a parlare con Loredana per quasi mezz'ora, che sono riuscito ad avere una foto con lei, che mi ha raccontato delle cose sul testo di "Musica e parole", la canzone eliminata dal Festival, su come si confeziona i vestiti da sola e sul giubbotto di Michael Jackson che portava. Però è un ricordo, come dicevo, non riproducibile perchè appartiene ad un'artista capace di durezze verbali come di slanci di generosità e sincerità enormi. Loredana, appunto. E l'autografo? Me lo farà solo dopo la sua esibizione effettiva, la sera, mentre mi urla "Ancora tu???", mi spinge e mi mette di spalle per scrivere sulla mia schiena.
Ore 19.45 – sono ormai stanco. Cipri e gli altri sono nervosi, perchè tutto è in ritardo. Mi riposo seguendo le prove di Grignani e poi della Bertè. La diva fa impazzire i tecnici: troppo reverbero, poco volume, troppa eco, etc. Risultato? Alle 20.15 sta ancora provando la Bertè. Fuori stanno transennando e sta arrivando il pubblico.
Ore 20.20 – esco dal PalaGalileo dopo una foto con Syria. La buona notizia è che noi con i pass possiamo rimanere dentro l'area recintata: significa che potrò stare in mezzo agli artisti per tutta la durata della registrazione.
Ore 20.50 – giusto il tempo di uno spuntino (un panino e una bibita) e ritorno al PalaGalileo. Il pubblico attende seduto. L'area backstage è gremita ed io posso starci dentro: una favola. Faccio una foto con Morgan.
Ore 21.50 – con un ritardo mostruoso, lo spettacolo inizia. Sul palco ci sono Amadeus e la Arcuri. I Nomadi, che devono partire, suonano per primi. Inizia lo scorrere della registrazione.
Ore 22.25 – si esibisce la Bertè e poi io decido di tornare fuori, nel backstage. Qui ci sono praticamente tutti, da Paola & Chiara ai Matia, da Califano agli Aram. Mi siedo lì, faccio la foto con i due che avevo perso, Venuti e Tricarico, e vivacchio. La stanchezza è tremenda.
Ore 23.10 – troppo stanco, ormai. Decido di andarmene. Chiudo anche per quest'anno e lo spettacolo lo vedrò per intero in Tv.

Il giorno dopo scopro che la registrazione è terminata alle 2 di notte con il povero Fabrizio Moro e che i pochi superstiti sono andati tutti a cenare all'Excelsior del Lido. Avessi resistito, ci sarei andato anch'io.

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