sabato, febbraio 07, 2009

Oltre il golpe, la tele-teocrazia

Quanto è accaduto in queste ore tra le istituzioni dello stato ha dell'incredibile, in una nazione che si proclama democratica. In pratica, questa democrazia con la quale ci siamo sciaquati la bocca per anni, è andata perduta in maniera netta, utilizzando la pelle della povera Eluana Englaro. La quale ormai non c'entra più nulla, visto che è solo stata usata come strumento di scasso per devastare definitivamente la Repubblica Italiana. Da ieri non siamo più uno stato di diritto, ma una dittatura clerico-fascista e credo che non manchi molto affinchè anche la rete, dai blogger ai social network, venga sottoposta alla censura. Sembra impossibile, ma l'impossibile sta già accadendo. E' l'implosione della struttura delle istituzioni. In pratica un golpe. Un golpe vero e proprio pilotato dal Vaticano, uno stato straniero, e condotto da Silvio Berlusconi in persona che, forte del supporto del papa tedesco, ha deciso di cavalcare l'onda convinto di soddisfare, oltre all'Oltretevere, anche tutti i cattolici integralisti che - probabilmente secondo un suo sondaggio - rappresentano la maggioranza degli italiani. Ecco che il Cavaliere (che, ripeterò sempre, andava fermato prima che fosse troppo tardi) si trasforma ancora una volta per l'audience e diviene il Paladino della Vita che, con i superpoteri ottenuti grazie un decreto, strappa la povera Eluana dalla condanna dei cattivi guidati dal Darth Vader de noanti, ossia il Presidente Napolitano. Lo dice, anche, parlando di cultura della morte e cultura della vita. Di un Beppino Englaro che "vuole togliersi una scomodità" (frase oscenamente miserabile). Sembra una barzelletta, ma questo è accaduto. Il Presidente della Repubblica ha dovuto, in queste ore, sentirsi bacchettare dal Vaticano "deluso" e addirittura una frase tipo:
"La lettera del Quirinale arrivata ieri in Cdm era piena di contenuti con riferimenti a tratti e leggi che a nostro avviso trascurava la verità su questo caso che è quella di una vita umana a rischio e che conteneva anche una implicazione grave di una eutanasia introdotta nel nostro ordinamento senza una disposizione di legge". (Berlusconi da Cagliari, dove fa campagna elettorale perenne invece di governare).
In pratica, il Cavaliere liquida Napolitano e lascia intendere che da oggi di lui non gl'importa più nulla e che governerà con le mani libere. A colpi di decreti. Anche contro sentenze passate in giudicato, tanto della magistratura sappiamo come la pensa. Cambiando la Costituzione laddove servirà. Insomma, una concezione padronale che ormai sfocia nella dittatura, nel regime, nell'autorità imposta con la forza. Manca solo la presa del Quirinale e l'incarcerazione del vecchio Presidente. Potrebbe avvenire in un giorno di massimo ascolto, magari dopo una partita del Milan.
Aggiungiamoci il default che si avvicina (basti guardare i numeri economici) e sarà chiaro cosa ci aspetta. A questo siamo arrivati, ahimè. Sarà dura. Anche perchè, oltre a Silvio, ci sono Ratzinger, Bertone, Bagnasco e tutti gli altri nuovi leader italiani. Parlavo, un tempo, di prove tecniche di teocrazia. Bene, le prove son terminate. Ora siamo una teocrazia basata sul controllo dell'informazione. Siamo una tele-teocrazia insomma. Siamo fottuti. Ed ora, cari teorici del cambiamento, è tardi. Se anche la casalinga di Voghera alzasse gli occhi dalla tv e capisse che ha contributo alla morte della democrazia, ormai è tardi. I buoi sono scappati.
Se qualcuno nutrisse qualche speranza di uscire dal tunnel, ecco cosa dice il Veltroni-pensiero in queste ore:
"Il premier, il quale sostiene che chi la pensa diversamente da lui sia un ostacolo da rimuovere, ha dentro di sè una sottile venatura autoritaria, e bisogna dirlo con responsabilità".
Veltroni dice "sottile venatura autoritaria". Responsabilmente, ovvio. Pacatamente. Quello fa il golpe e lui ci vede una "sottile venatura autoritaria". Walter... vai in Africa, ti prego!

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