domenica, marzo 08, 2009

Mattone libero (o il bello del mattone)

Via ai vincoli per le costruzioni edilizie. Via ai lacciuoli burocratici. Chi vuole ingrandirsi la villa lo potrà fare senza grossi problemi. Veneto e Sardegna (inizia l'effetto-Billionaire orchestrato via Cappellacci) in prima fila come Regioni pronte ad allentare la presa. Il Grande Statista, già Grande Palazzinaro, lo ha affermato: sarà più facile aumentare il volume della "villa esistente". Probabilmente è convinto che la maggioranza dei sudditi viva in villone. Mah. Insomma, buone notizie per i costruttori. Un po' meno per l'ambiente e gli amanti delle regole.
Ogni giorno ci si disfa di un pezzo di legalità. Ora tocca al mattone. Sta già toccando la caccia, che si potrà fare nei parchi e in barba alle specie protette. Che la cura della natura non uscisse dai giardini pregni di cactus del premier era cosa risaputa.
Sto elaborando una teoria, tra le tante, che spieghi il trionfo del Cavaliere e la sua essenza. Quando sarà finita ve la racconterò. In linea coi tempi, sono ottimista riguardo al fatto di venirne a capo.

UPDATE: Oggi, a "In mezz'ora", Franceschini dice:
"Ieri il presidente del Consiglio ha detto che chi ha una villa potrà aggiungere uno o due stanze, dando il senso di come lui immagina vivano gli italiani. Gli italiani vivono al secondo, al terzo piano di un condominio, in case bellissime nel centro storico. Vorrei che spiegasse loro dove lo ampliano questo 20 per cento. Sul pianerottolo? Nell'ingresso?".
"Il rischio cementificazione è pericolosissimo soprattutto in Italia, perché nella globalizzazione ogni Paese deve investire in quello che ha e ciò che ci rende unici è l'Italia stessa, il paesaggio, il centro storico. Rovinare il nostro territorio è come se un Paese arabo bruciasse il petrolio. Non possiamo rovinare ciò che ci rende unici".

Bravo, Dario! Finalmente un leader dell'opposizione che fa l'opposizione e attacca! Una luce, fioca magari, si è riaccesa...
Ancora una volta ringraziamo Walter di essersi tolto dalle... scatole.

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