giovedì, maggio 21, 2009

Il ringhio del (sedicente) padrone

Sulle parole di Berlusconi oggi in Confindustria

"I giudici hanno deciso il contrario della verità, perchè sono estremisti di sinistra. E' come se Mourinho (l'allenatore dell'Inter) arbitrasse Milan-Inter" . ( O come se il proprietario di Mediaset decidesse le nomine in Rai ).

"Ho le spalle larghe, più mi picchiano più mi rinforzano ma un cittadino normale con questa situazione paga un prezzo troppo alto" ( rieccoci col populismo. E poi, più ti picchiano, più ti proteggi. )

"Avete un governo che per la prima volta è retto da un imprenditore e da una squadra di ministri che sembrano membri di un Cda per la loro efficienza" ( dipende da quale CdA prendi esempio. Telecom? Alitalia?)

"Il Presidente del Consiglio non ha nessun potere perchè la Costituzione è stata scritta dopo il ventennio fascista e quindi tutti i poteri sono stati dati al Parlamento e non al premier". ( ovvio. Altrimenti ci tenevamo il re, che ci costava meno ).

"Quando si votano centinaia di emendamenti nessuno sa che cosa si stia votando. Come si vota? si guarda il capogruppo che indica con il pollice se si vota così. Diranno che offendo il Parlamento, ma questa è la pura realtà". ( infatti. Andate tutti a casa. )

Presidente, lei non è un sovrano. Lo accetti. Presiède il consiglio dei ministri. Ha questo incarico. Punto. Non può pretendere di fare le stesse cose che faceva in Publitalia o in Fininvest. Possibile che nessuno glielo dica? L'Italia non è sua. Anche se il 75% del popolo è con lei (si dice). Non c'entra nulla. Lei non è comunque il padrone. A noi, il 25%, del consenso che ha non importa un fico secco. Se non lo capisce, si cerchi un altro mestiere, visto che dice che le costa tanto fare questo.

P.S. - Al di là di tutto, vedere un capo del governo che, pur di non farsi processare, pur di non rispondere alle domande che gli vengono poste, è disposto a disintegrare una nazione, è una cosa di una tristezza infinita. "Un uomo che sta male" - diceva Veronica Lario. Ha tentato di avvertirci. Inutilmente, pare.

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