domenica, settembre 27, 2009

L'irrefrenabile Silvio

Silvio Berlusconi apre il suo discorso alla Festa del Pdl a Milano:
"Vi devo portare tanti tanti saluti da un signore che e' abbronzato e si chiama, si chiama... Barack Obama. In spiaggia vanno in due perche' e' abbronzata anche la moglie Michelle".
Fino a quando le persone non dico intelligenti ma almeno con un minimo di sale in zucca e di buon gusto dovranno sopportare di essere rappresentati da questo ormai indefinibile e indifendibile personaggio? E dalla sua maggioranza è possibile che, al di là del seggio sicuro, non scatti un timido cenno di dignità?
Ma l'avete vista Michelle Obama al cospetto di quell'uomo?

sabato, settembre 26, 2009

Istruttoria su Santoro

Il prossimo che dice che in Italia esiste la libertà di informazione, peste lo colga. L'istruttoria che l'ineffabile ministro Scajola ha aperto contro Annozero, reo (secondo lui) di fare gossip, grida vendetta.
E' gossip far sentire la D'Addario che ci racconta dei vizi del nostro monarca? E' gossip far vedere come il Grande Statista risponde in conferenza stampa ad un giornalista spagnolo dinanzi ad un imbarazzato Zapatero? E' gossip mettere con le spalle al muro Vittorio Feltri sulle questioni Boffo e Fini o la prostata del miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni? Se raccontare alla massaia di Voghera queste cose è solo gossip, cos'è tutto il resto?
La solidarietà a Santoro è scontata: la puntata di Annozero di giovedì scorso è stato un vero esempio di servizio pubblico. Il contraddittorio c'era, Ministro. C'erano Bocchino e Belpietro. E un pasdaran come Belpietro, il Cavaliere da Vespa se lo sogna. Se fanno fuori Annozero non c'è un pericolo per l'informazione. Non c'è più informazione e basta.

martedì, settembre 15, 2009

Fuoco alle polveri

Da qualche settimana si è dato fuoco alle polveri. In altre parole, il Cavaliere ha deciso di usare le maniere forti e di togliersi di dosso quella ingombrante casacca di democratico che, a dispetto di tutto, ha cercato di tenersi. Ora, circondato da un sacco di nemici e dalle ripercussioni dello scandalo escort nonchè da potenziali problemi giudiziari all'orizzonte (inchieste di mafia che risorgono dagli anni '90, pronunciamento della Consulta sul Lodo Alfano), è passato all'attacco con tutta la sua potenza di fuoco. Il fido Feltri è il sicario in azione: prima Boffo dell'Avvenire, poi Fini. Il presidente della Camera, dopo un primo attacco del "Giornale", ha subito un nuovo colpo basso attraverso un editoriale nel quale, in fondo, si cela una minaccia simil-mafiosa.
Che cosa sia questa faccenda a "luci rosse" del 2000 non è dato saperlo, ma Feltri la conoscerebbe. O, comunque, avrebbe gli strumenti per fabbricarla.
L'avvertimento è chiaro: Fini non deve più manifestare il suo pensiero se questo non collima con quello del Capo Supremo e del suo referente diretto, il Senatùr Bossi. Pena il killeraggio finale tramite la stampa di famiglia.
Povero Fini: è rimasto un uomo solo. D'altra parte, era inevitabile: incapace per quindici lunghi anni di smarcarsi veramente da Berlusconi, ha subito la stessa fine di tanti altri che hanno provato l'abbraccio con lui. Vittima della mantide (neppure tanto religiosa, ormai) L'errore fatale è stato quello di far digerire An dentro il Pdl, che altri non è che una versione expanded di Forza Italia. Ora non ha nemmeno più i suoi.
La forza di Berlusconi è, a prescindere, sbalorditiva. Fermo restando che il resto del mondo assiste incredulo al suicidio di una democrazia per fatti che altrove avrebbero portato alla pubblica gogna del suo leader, bisogna ammirare la capacità dell'Unto di spuntarla sempre e comunque. Opposizione? Cancellata. Informazione? Addomesticata. Giustizia? Narcotizzata. Siamo ora in piena Egocrazia e, sono convinto, il meglio deve ancora venire.
Ad esempio, stasera assisteremo ad uno show senza precedenti, nel salotto di Vespa. Nello speciale di "Porta a porta", a favore del quale "Ballarò" e "Matrix" sono stati fermati, il Cavaliere della prima serata si battezzerà titano definitivo: il miglior presidente del consiglio degli ultimi 150 anni, l'uomo invidiato da tutto il popolo italiano (che vorrebbe essere come lui), l'infaticabile incantatore di femmine avvenenti, ci racconterà come, grazie alla sua mano santa, il terremoto de L'Aquila sia stato vinto e come i cittadini siano stati benedetti da lui e le sue nuove e confortevoli case. Un spot colossale ad uso e consumo dei suoi commossi elettori. Un appuntamento televisivo imperdibile, sia per la narrazione delle gesta dell'eroe sia per i fiumi di bava che verranno versati ai suoi divini piedi.
E poi? Visto che passa questa, passerà anche la normalizzazione di Raitre e di Annozero: lo Statista è in guerra e non può più permettersi di concedere un fortino al nemico. Non è più tempo per discutere: ora Santoro va imbavagliato, Fazio privato della Lucianina irriverente, Report affondato. Anche Floris ha già ricevuto il messaggio.Siamo alla battaglia delle battaglie, all'Armageddon finale.
Ripeterò fino alla noia e finchè ci sarà concesso di farlo: quell'uomo andava fermato prima. Quando ancora si poteva. Ora è tardi. Il film, a questo punto, dovremo vederlo tutto. Dalla sala, ormai, è vietato uscire in anticipo.

giovedì, settembre 10, 2009

Fallimenti

Nella mia sempre frequente ricerca di un nuovo posto di lavoro, considerando che di star qui proprio non ne posso più, al punto da iniziare a somatizzare l'ansia, continuo a trovare conferma di come il mercato sia preda di queste famigerate Agenzie (Manpower, Umana, Adecco, Bway, etc.) che, di fatto, svolgono la funzione che una volta veniva chiamata caporalato. Non è solo l'ICT (maledetta) italiana a soffrirne, ma un po' tutti i settori. Ormai, per trovare un posto, ti devi mettere nelle mani di questi personaggi succhiasangue. Parassiti legalizzati grazie alla Legge 30, altro regalo del Cavaliere al paese. Gente che ti manda nelle società a sgobbare, guadagnando sulle tue spalle al solo disturbo di girare qualche carta.
E le tipologie di lavoro? A progetto, tipicamente. Tre-quattro mesi. Rinnovabili.
Siamo veramente finiti a puttane (tanto va di moda). I giovani sono fregati ed hanno accettato di sopravvivere tra un call-center e l'altro. Noi quarantenni ci stiamo rendendo conto di aver fallito tutto, incapaci di aver preso un ruolo concreto. Ci limitiamo a rimpiangere Goldrake e gli anni '80 e non siamo cresciuti mai. Il Paese rimane nelle mani di ultrasessantenni arraffoni che non si fanno da parte finchè non schiattano. Gente già pensionata ma copiosamente compensata pur di non mollare. Ecco, loro, dai politici in giù, sono quelli che mettono alle corde tutti gli altri.
Che hanno fatto i sindacati, in questi ultimi decenni? Com'è possibile che sia tornato il caporalato senza che loro lo impedissero? E la sinistra che ha fatto?
Leggetevi gli annunci di lavoro e constatate quanto profondamente hanno fallito. E' un paese per vecchi. Hanno fatto il '68 e volevano cambiare il mondo. Potevano almeno preservarlo com'era, invece di ingoiarselo.

martedì, settembre 08, 2009

Ciao, Mike

MIKE BONGIORNO, il re della Tv (1924 - 2009)

Con lui se ne va un pezzo della nostra vita. Mike apparteneva un po' a tutti gli italiani. Ci ha regalato momenti storici di televisione, conditi dalle sue gaffes e i suoi "Allegria!". Sembra quasi impossibile che non ci sia più, proprio ora che stava per tornare alla grande su Sky. Il vero re della tv italiana.
Ricordo molte sue trasmissioni, in particolare "Flash" in Rai, "Superflash" e "Pentathlon" in Mediaset. Una televisione bella, leggera e pulita che ora non c'è più.
Come lui, nessuno. Quindi onore al grande, grandissimo Mike Bongiorno. Siamo tutti tristi, oggi. Questo strano paese gli voleva un mare di bene. Ciao, Mike.