mercoledì, febbraio 24, 2010

Berlusconi e la Justice League

In mezzo a tutto questo fango, a questo risorgere di Tangentopoli, ai vari Bertolaso, Fastweb, le proteste del L'Aquila, Verdini, le mazzette, etc. cosa poteva proporre il Cavaliere? Uno slogan, un nuovo simbolo, una nuova trovata.
I PALADINI DELLA LIBERTA'!
"Una forza del bene contro le forze del male, un esercito dei difensori e paladini della libertà che risponderanno direttamente a me". Naturalmente contro la sinistra che vuole "l'invasione di stranieri perché pensa che si possa cambiare il peso del voto che ha visto la vittoria dell'Italia moderata".
"Noi vogliamo restare liberi, amiamo la libertà. Siamo già tutti sottoposti al controllo dei telefoni e oggi è già uno stato di polizia. E' un sistema barbaro". (peccato che poi le intercettazioni becchino la gente con le mani dentro la marmellata).
Insomma, la svolta morale del premier migliore dell'intera via Lattea, della Prima Fondazione, della Seconda Fondazione, dell'Impero, di Gaia. Il Mulo assoluto.
I Paladini della Libertà. Da bambino me li ricordo: la Justice League. O i Vendicatori. Dov'è la realtà e dove inizia il mondo colorato di un uomo in grado di ipnotizzare costantemente la gente, di inventarsi ogni giorno un sogno nuovo?
P.S. - Poi, francamente, Justice League significa "Lega della Giustizia". E se di Lega se ne intende, di Giustizia il Cavaliere proprio non conosce il senso.
(i diritti dell'immagine sono della DC Comics)

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