giovedì, aprile 08, 2010

Il mantra delle riforme

Ancora una volta, Napolitano ha firmato una legge prodotta da questa maggioranza. E' quella sul "leggittimo impedimento" che metterà in salvo per 18 mesi B. e la sua cricca da ogni noia giudiziaria. La cosa è palesemente anticostituzionale, dal momento che tutti dovremmo essere uguali dinanzi alla legge. Così, invece, il distinguo è certificato. E' come il Lodo Alfano, insomma. E, infatti, la Consulta l'ha bocciato. Eppure il Presidente ha firmato di nuovo una cosa che nega i principi costituzionali. E ridona il sorriso al Cavaliere, naturalmente.
Ora la parola d'ordine è: riforme. "Riforme necessarie". "Riforme non più rinviabili". "Riforme che tutti i cittadini vogliono". Abituiamoci a sentire questa parola ancora a lungo: è l'alibi di moda per giustificare l'esistenza della politica. Ma nessuno ci spiega chiaramente che cazzo sono queste riforme e a cosa servono. Presidenzialismo? Semi-presidenzialismo alla francese? Poteri del premier? E, secondo loro, i cittadini chiedono questo? Davvero? Cioè, un italiano si alza la mattina e si imbottiglia nel traffico per andare al lavoro e guadagnare un salario di merda con il quale sopravvivere, secondo loro pensa alle "indispensabili riforme"? Un italiano vede schizzare i prezzi di continuo, non ultimo la benzina, e riflette sul semipresidenzialismo? Un imprenditore che si sta indebitando fino al collo e cerca di non licenziare i suoi dipendenti ha come primo pensiero la qualità dei poteri del premier? E un cassaintegrato che rischia il licenziamento mentre a casa ha tre figli, secondo loro sente impellente l'elezione diretta del capo dello Stato? Ma dove vivono, 'sti maledetti?
Cazzo, le riforme utili dovrebbero essere quelle per rilanciare l'economia, il sistema-Paese, lo sviluppo, il lavoro, la ricerca. Per avere una sanità migliore, dei trasporti decenti, delle strade percorribili. Avere una vera concorrenza, dei mutui accessibili, delle scuole che funzionino, una giustizia veloce e giusta, meno evasione fiscale. Evitare di essere il fanalino di coda negli stipendi ma in testa nei prezzi. E questi disserteranno per mesi su come cambiare le istituzioni. Su come improntare un federalismo fiscale senza risorse e che appare costosissimo. Su come blindare ancora di più la casta politica. Tenendo questa parola in primo piano: riforme. Nuovo mantra vuoto, arma di distrazione di massa.

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