martedì, maggio 08, 2007

C’è lavoro per te!


Vi è mai capitato di sentirvi dire: "C'è un lavoro interessante da fare ed io ho pensato a te"? Oppure: "E'un lavoro molto importante che ti darà anche la possibilità di crescere"? Beh... sotto tutto questo c'è una fregatura. C'è qualcuno che è (o fa) il capo che intende rifilarti una patata bollente. Mi viene già la nausea, al pensiero di tornare al mio posto di lavoro. E' mai possibile che debba continuare a fare le stesse cose? Ossia "il" lavoro? La parte tecnica, quella che i sedicenti capi chiamano "manovalanza"?
Che cosa sto dicendo? Lo so, sono incomprensibile. Ma non voglio dir di più, tranne che l'informatica, nelle aziende, è trattata più o meno così: ci sono i commerciali che trovano il lavoro e fanno le promesse ai clienti e poi ci sono i tecnici, magari con anni e anni di esperienza, che devono rimboccarsi le maniche per farlo. Un lavoro che richiede competenza e sforzi. Che però i commerciali continuano a chiamare "lavoro sporco" o "manovalanza".
Possibile che in Italia un tecnico informatico non possa avere un minimo di considerazione, non possa percorrere una carriera puramente tecnica? Possibile che debba sempre vedersi offuscato da questi maledetti commerciali in giacca e cravatta?Puah... e dire che, da ragazzino, dicevano che sarebbe stato il "mestiere meglio pagato del futuro". Balle. Per questa illusione, sono 23 anni che mi occupo di informatica. Il mio primo programmino l'ho scritto a 15 anni per il Commodore 64 (conversione di un numero decimale a binario). Mastico informatica da sempre. Mi sono diplomato in informatica. Ho fatto corsi di informatica. Mi sono laureato in informatica. E adesso, 'sta cazzo di informatica la odio!

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