venerdì, giugno 22, 2007

I giochi sono fatti

Dopo l'allarme del Presidente Napolitano e il si di Veltroni a candidarsi leader del nascente Partito Democratico i giochi sono fatti: Prodi deve cadere, vittima di una legislatura che non gli ha dato respiro e di un impopolarità che considero ancora inspiegabile. I fischi che riceve ovunque sono sintomo del malessere del Paese, anche se ancora non riesco a razionalizzare il motivo di questa caduta di consensi: Berlusconi ha fatto molto peggio, nel primo anno del suo esecutivo, concentrandosi soprattutto sui suoi interessi, eppure adesso sembra di nuovo il salvatore della Patria.
Prodi deve cadere perchè hanno tutti voglia di elezioni, specie la sua maggioranza, che deve mettere alla prova delle urne il PD e Sinistra Democratica, il movimento di Fabio Mussi. Come? E' tutto pronto: basta un "incidentino" al Senato, la mancanza di voti pilotata da qualche "dissidente" e il Professore va a casa. Quindi, subito dopo, con il placet del Quirinale, si fa un governo di transizione con due priorità: riforma delle pensioni (e ti pareva!) e legge elettorale (così garantiamo a Silvio di governare come un re altri cinque anni).
Ovvio che tutte le cose del programma di 281 pagine dell'Unione, tra le quali il conflitto di interesse e la riforma televisiva, finiscono nel cesso.
Finito il governo istituzionale, si va al voto nella primavera del 2008, dopo una prevedibile nuova campagna elettorale logorante incentrata su Silvio e Walter. Alè, i giochi sono fatti.
A seguito di questo, vedendo ormai le alchimie dei partiti rimanere vive e vegete, mi iscrivo virtualmente al V-Day, il Vaffanculo Day di Beppe Grillo. E' l'unica cosa sensata da fare.

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