lunedì, giugno 18, 2007

Svoltare /4

Non dovrei essere qui. Qui a lavorare in quest'azienda, intendo. I miei piani per il 2007 erano decisamente diversi. Avrei dovuto essere socio di un'impresa assieme ad alcuni ex-colleghi. Invece, per tutta una serie di motivi, alla fine l'impresa l'hanno fatta loro ed io sono rimasto fuori dalla scena.
Sono tornato qui ma è come se, parallelamente, stessi vivendo una vita oltre questo posto di lavoro. Mi sembra di essere in un paradosso temporale: sono fisicamente seduto dove siedo da anni ma la storia mi voleva lontano. Come posso definirlo? Stato incoerente? Presente falsato? Destino sovrapposto?
E dire che volevo svoltare. Volevo cambiare. Che rivoltante sviluppo, direbbe Ben Grimm.
Interrompo questo schifo di attività di coding con il mio blog e con frequenti visite nei siti di ricerca di lavoro (Monster.it su tutti). Cerco altrove. E, contemporaneamente, sono nauseato al pensiero di dover ricominciare da un'altra parte.
Forse dovrei veramente mollare tutto. Buttarmi in un'attività diversa. Accidenti. Tornassi indietro, tornassi a vent'anni, rinuncerei ad ogni tipo di certezza (anche perchè spesso certezza significa morte morale) per darmi all'istinto. L'istinto mi avrebbe portato dietro un microfono, a far radio. Magari andava anche bene.
Non si dovrebbe mai rinunciare ai propri sogni. Bisognerebbe, anzi, mettere quelli davanti a tutto. Perchè è proprio rinunciando ai propri istinti che si vive una vita sfalsata. Bella fuori, tragica dentro. Una vita di plastica.

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