mercoledì, luglio 25, 2007

Raccontino 1

- "Ma questo non è il Paese del Sole, della musica, degli spaghetti, della brava gente, di Leonardo, di Galileo, della pummarola, di "dio ,quant'è bella Venezia", del "vedi Napoli e poi muori", della pizza, di "o sole mio" e di "volareeee oh oh"?" - chiese il turista americano al giovane barista.
- "Si" - rispose questi. Poi aggiunse: - "E' questo il Paese di cui parli. L'Italia."
- "Bella Italia! Amore, cuore, mamma, mare, sole, canzoni, pizza e mandolino! Qui si vive bene. Avete la dolce vita! "
Il giovane barista si allontanò un attimo. Il sangue ribolliva: era il centesimo turista che faceva lo stesso discorso. Non ne poteva più.
Il pomeriggio stesso diede le dimissioni e decise di partire. Sarebbe andato in Australia, spendendo gli ultimi risparmi. Lontano dal Paese del Sole, della musica, degli spaghetti, della brava gente, di Leonardo, di Galileo, della pummarola, di "dio ,quant'è bella Venezia", del "vedi Napoli e poi muori", della pizza, di "o sole mio" e di "volareeee oh oh".
Meglio aver malinconia di queste cose che sentirsele addosso tutte, come un marchio di fabbrica.
Decise di essere italiano lontano dall'Italia: il solo modo che gli rimaneva per amarla.
Perchè, pensava, l'Italia ormai va amata solo da lontano. Se ci sei dentro, le schifezze che vedi ti fanno dimenticare ogni bene.
E lo odi, questo Paese del Sole, della musica, degli spaghetti, della brava gente, di Leonardo, di Galileo, della pummarola, di "dio ,quant'è bella Venezia", del "vedi Napoli e poi muori", della pizza, di "o sole mio" e di "volareeee oh oh". Lo detesti.
Perchè non cambierà mai. Perchè sarà sempre e solo così. Mediocre. Tendente al pessimo. Pieno di voglia di migliorarsi ma privo di ogni presupposto per farlo.

P.S. - Dedico questo (mediocre) raccontino a tutti coloro che hanno trovato il coraggio di fare il grande passo: lasciare l'Italia al suo destino. La scelta più intelligente che si possa fare. Anche se strappare le radici è doloroso. Questo Paese, a mio giudizio, non ha più speranza di cambiare. Il nostro DNA non ce lo consente. Possiamo lambiccarci il cervello per decenni, ma non troveremo mai una soluzione per modificarci. Siamo fatti così, noi italiani. L'unico modo per curarsi è andarsene. Se hai una malattia, non ti giova stare in mezzo ai malati come te: non possono aiutarti a guarire. Puoi solo allontanarti da loro e farti curare da chi è più sano.

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