mercoledì, settembre 12, 2007

Al buio e al gelo


Non ci trovate qualcosa di poetico nelle dichiarazioni di Fulvio Conti, l'a.d. di Enel? La prospettiva di un inverno freddissimo da trascorrere senza luce e riscaldamento rimanda a tempi remoti, ad un'Italia di coperte sfilacciate, borse dell'acqua calda, calzettoni e mozziconi di candela. Un'Italia senza televisione nè radio, con poca legna da ardere per alleviare i geloni che inevitabilmente il ghiaccio provoca. Veramente evocative, quelle parole. In sostanza, l'aver consumato troppo e l'aver ormai il vizio dell'aria condizionata d'estate ci ha prosciugato le riserve. Abbiamo poco gas e dipendiamo troppo da Russia e Algeria per il nostro fabbisogno. Quindi, il rischio di black-out mai come quest'anno è presente.
Unica speranza? Che l'inverno sia mite, mitissimo anzi caldo. Magari non troppo caldo perchè poi bisognerebbe accendere il condizionatore a Gennaio e torneremmo punto e a capo. Ma caldo si, tipo quello scorso. Vuoi vedere che il global warming poi ci torna utile? Che vitaccia, questo nuovo secolo! Oltre che tra Bush e Osama e tra Ruini e la ragione ci dobbiamo barcamenare anche tra Fulvio Conti e Al Gore.

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