mercoledì, settembre 19, 2007

Fiero qualunquista

Antipolitica, antipolitica, antipolitica. Non si parla d'altro, ormai. Al punto che, come sostiene Michele Serra, questo termine è stato svuotato di ogni significato concreto, è divenuto puro viatico giornalistico per finire a parlare di costi della politica, di Grillo e delle difficoltà dei partiti a rivolgersi alla gente.
I partiti hanno un certo fastidio, in questo periodo. Lo stesso Napolitano è intervenuto per sottolineare che nel Paese c'è un brutto clima. Peccato che abbia usato il solito termine, "qualunquismo", che tutti i politici adoperano per schermirsi da ogni critica alla loro condizione di privilegiati.
Sulle recenti affermazioni di Prodi, relative al fatto che la società non è migliore dei politici che la rappresentano e che ho applaudito ieri, sposo comunque anche il pensiero più malizioso di chi ha visto in questa frase una sorta di alibi. Spero vivamente che quella di Prodi sia stata una constatazione avvilita delle poche qualità dell'italiano medio e non certo una sorta di esorcismo per giustificare l'ingordigia dei nostri eletti. Ingordigia che non si placa, visto che al Senato si sono appena aumentati lo stipendio di 200 euro più arretrati. Per automatismo, dicono. Alzano le mani, come i bambini scoperti con le mani nella marmellata: io non c'entro, non sono stato io. E' l'automatismo.
Ho apprezzato l'intervento su "Repubblica" del professor Paul Ginsborg, uno dei leader della stagione dei girotondi: Prodi, parlando di società nel suo complesso, dimentica la società civile, costituita da gente onesta e con dei valori, gente che merita dei politici seri. Il fatto che ci siano tanti avidi mascalzoni in giro non può essere motivo per non avere un Parlamento composto da brave persone. D'accordissimo.
Per finire, oggi Repubblica riporta i dati di un dossier di Confindustria sui costi della nostra Casta italiota, confrontati con quelli di altri Paesi europei.
In breve, volete sapere quanto sono costati i rimborsi elettorali del 2006?  200,8 milioni di euro. Negli Usa (una nazione un po' più grande), il finanziamento costa 152 milioni; 132 in Germania, 73 in Francia, 60 in Spagna e 9,2 in GB.
Quanto paga ogni italiano per mantenere questo sistema bicamerale? 16,3 euro. Gli spagnoli 2,1. I francesi 8,1. I tedeschi 6,3.
Il nostro Parlamento assorbe il 41% dei costi complessivi, costa quanto quelli di Francia e Germania messi insieme e sei volte quello della Spagna. Ogni parlamentare ci costa, infatti, 1,5
milioni di euro all'anno.
Gli europarlamentari italiani? Son pagati 150 mila euro di indennità base, i primi in assoluto. Seguono gli austriaci a  105 mila e poi i tedeschi con 84 mila.
Senza contare tutto il resto: consiglieri, consulenti, portaborse e via dicendo.
Sarà demagogia. Sarà qualunquismo. Ma di sicuro, ai tempi di Maria Antonietta, i francesi s'incazzarono per molto meno.
Sono qualunquista? Si. E ne sono fiero.

Nessun commento: