mercoledì, novembre 07, 2007

Chiarimenti

Berlusconi, a Sofia (Bulgaria), il a Sofia il 18 aprile 2002: "L'uso che Biagi, Santoro, ... come si chiama quell'altro ... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga".

Berlusconi, oggi, 7 novembre 2007:"Non c'è mai stato un editto bulgaro né ho mai detto che questi signori non dovevano fare televisione. Tutto e' stato sconvolto la verità è che io criticai, e la critica è ancora valida, come veniva usata la tv, soprattutto quella pubblica, pagata con i soldi di tutti e dissi che i dirigenti nuovi che verranno dovranno evitare che ciò si ripeta. Non c'era nessuna intenzione di far uscire dalla televisione e neppure di porre veti alla permanenza in tv di chicchessia. Quindi ancora una volta è stato tutto deformato dalla sinistra".

Chiarimenti, il giorno dopo la morte di Enzo Biagi. Chiarimenti da coccodrillo. Pardon, caimano. Berlusconi, di fatto, nega l'editto e lo tramuta storicamente in critica.Sono (quasi) certo, conoscendo il carattere del Cavaliere, che egli effettivamente non volesse cacciare nessuno, soprattutto il povero Biagi. Però sorgono delle domande: se così era, perchè mai non telefonò ai suoi zelanti uomini in Rai per fermare il volgare atto messo in piedi contro l'anziano giornalista? Perchè non chiarì immediatamente che non intendeva "farla pagare" a Biagi e gli altri?Sono più propenso a credere al fatto che Berlusconi, con il tempo, si sia pentito di aver provocato questa cosa ma, a quel tempo, far fuori tre pedine scomode potesse essere, tutto sommato, utile.Riguardo l'uso della Rai, poi, poteva essere anche una critica costruttiva. Ma, fatta dal proprietario dell'azienda concorrente, usata come una clava contro gli avversari, fu una cosa di pessimo gusto.
Suscita tenerezza vedere e ascoltare le belle cose che, con pacatezza e dolcezza, diceva Enzo Biagi: in queste ore scopriamo un patrimonio umano preziosissimo.Fa invece un po' nausea assistere ai ricordi di un sacco di colleghi. Tutti a lodarne la memoria. Nessuno però, in quegli anni difficili per lui, si prese realmente la briga di muovere un dito in difesa della libertà di espressione. Nessuno. Accettarono l'editto come fatto compiuto.

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