martedì, luglio 29, 2008

Aristocrazia e miserabili

Provate ad immaginarvi l'Italia tra 5 anni. Cosa vedete? Io vedo una nazione disintegrata e, soprattutto, in preda ad una povertà unica in Europa.
La linea di demarcazione tra ricchi e poveri è ormai tracciata e, nel corso dei prossimi anni, ciascuno di noi sarà assegnato alla parte che gli compete non per merito, ma per nascita. Aristocrazia e miserabili: così sarà composta la società italiana. L'emendamento che prevede la cancellazione dell'assegno sociale anche per i cittadini italiani che non abbiano maturato almeno 10 anni di contributi è solo l'ennesimo gesto di disprezzo che questa maggioranza ha nei confronti degli ultimi. Si risparmieranno 300 milioni, più o meno quelli che abbiamo dato ad Alitalia o che dovremo pagare per Rete 4.
Che diavolo si sta facendo per le famiglie, per i salari, per il potere d'acquisto? Nulla. Si torna a discutere di pensioni, si toglie il pane ai disperati e si continuano a far favori a Confindustria, come quello di cancellare il diritto ad un contratto a tempo indeterminato a fronte di irregolarità in quello precario.
Era questo che cercavano le massaie coi bigodini imbottite di soap-operas che in massa hanno votato il Pdl? Era il dito medio di Bossi che volevano i leghisti che si sono visti soffiare l'Ici, unica tassa federale?
Interverranno anche sulla sanità, statene certi. Dovremo assicurarci anche per le prestazioni mediche. E sulla scuola: annullata quella pubblica, riempita di denari quella privata, specie se profumata d'incenso. L'Università sarà solo per i figli di buona famiglia, tutti gli altri al professionale. Non ci sarà più solo la casta dei politici, ma le caste dei potenti e dei ricchi.
C'è una brutta aria. Il marciume non si scova più: ci avvolge. Sprofondiamo nella melma, lamentandoci ma seguendo i Tg che parlano di creme solari. Siamo al naufragio, ascoltando l'orchestrina che suona questi ultimi istanti del Titanic che affonda.

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