lunedì, agosto 10, 2009

Sulla conferenza stampa di B.

Ho digerito a fatica la conferenza stampa del Grande Statista di qualche giorno fa. Quella dove affermava che tutto va bene, che gli abruzzesi sono felici, che nessuno a perso il posto di lavoro, che la crisi è passata e noi siamo i primi in Europa ad uscirne. Dove diceva che ha evitato una nuova guerra fredda, che ha messo d'accordo Turchia e Russia (partecipando alla celebrazione, no?), che non ha nulla da rimproverarsi sui suoi comportamenti libertini. Dove, infine, ha attaccato la stampa e, in particolare, il Tg3, reo di dargli addosso. Quest'ultima cosa mi ha rovinato la giornata. Perchè, detta da un uomo che controlla tutta l'informazione televisiva del Paese, è di una brutalità oscena. E dice tutto sul personaggio. Un uomo che non sopporta di essere contraddetto. Un uomo che pretende di essere adorato e non a caso si circonda esclusivamente di lacchè pronti al plauso. Un uomo che, pertanto, pretende che le notizie siano date solo come le dà il Tg4 o Studio Aperto. O, ahimè, il Tg1 di Minzolini. Inutile. Proprio non gli riesce di essere democratico. E, in un Paese addormentato e indifferente come il nostro e con un opposizione svanita nel nulla, questa pecca non è un male, per lui. Anzi.

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