mercoledì, ottobre 14, 2009

Caro Presidente Fini (con UPDATE)

UPDATE DEL 15.11.09: devo, con rammarico, ammettere che questo post è stato frutto di un momento di debolezza (circa 24 ore), nelle quali mi ero illuso che il destinatario fosse cambiato o, almeno, avesse tirato fuori un po' di coraggio, dietro le belle frasi. Invece no. Meno male che l'illusione è durata poco. Dopo le 24 ore, sono tornato a ritenerlo una tigre di carta. Un bella promessa smentita. Infatti, gli eventi degli ultimi giorni testimoniano come l'uomo rimanga sempre quello delle buone intenzioni. Quello dal futuro alle spalle. Il sopravvalutato, specie a sinistra. Tengo questo post, piuttosto di eliminarlo, come esempio di debolezza: quando la vediamo nera, anche una lucciolina ci sembra il sole. Ma lucciolina rimane.
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Caro Presidente Fini,
volevo dirle che sono, da mesi ormai, favorevolmente colpito dal suo comportamento istituzionale e dalla sequenza di atti e affermazioni che ha prodotto. Volevo ringraziarla. Personalmente, non Le ho mai risparmiato critiche. Vede, quando Lei si affacciò nello scenario politico nazionale, era impossibile non stimarLa: dialettica ineccepibile, forza delle idee, concretezza nel ragionamento. Lei era il miglior politico in giro, allora. Con un gran futuro davanti.
Poi, nel tempo, ho provato sempre meno entusiasmo nei Suoi confronti: troppo poco incisivo nel dirigere una coalizione che faceva perno esclusivamente sul suo partner politico, lo straripante Cavalier Berlusconi. Al punto che quel gran futuro era alle spalle. Troppo schiacciato dal titanismo logorroico del leader principale. Le diedero la testa di Tremonti un giorno, è vero. Ma, passato Siniscalco, il genio della finanza creativa ricomparve.
Provò, nel tardo 2007 ad approfittare della paradossale situazione del pradellino, per parlare di "comiche finali" e di "ectoplasma", riferendosi a Silvio. Sappiamo come andò: questi fu aiutato da Veltroni, vero artefice del repentino ritorno al governo del centrodestra.
Eppure, Presidente, da lì partì qualcosa: il fatto che Lei sia divenuto terza carica dello Stato Le ha permesso, a mio giudizio, di trovare finalmente il modo di uscire dal dominio di Silvio. Non si curi se, col Pdl, Lei ha perduto Gasparri, La Russa e altri. Lei ora ha la possibilità di circondarsi di gente molto più valida, mi creda. Perchè quando difende la Costituzione, propone il voto agli immigrati, chiede laicità per lo stato, difende la magistratura, chiede riforme condivise e afferma, come oggi, che "l'immagine dell'Italia non dipende solo dai media", Lei sta facendo innamorare un sacco di italiani. Di destra o di sinistra non conta, mi creda. Penso che lei stia facendo innamorare gli italiani perbene. Quelli che hanno a cuore la democrazia. Quelli come me, ad esempio. Mi sono quasi commosso leggendo la vicenda che riguarda la sua rinuncia al Lodo Alfano per difendersi nel processo e il conseguente ritiro della denuncia da parte di Woodcock. Erano anni che non si vedeva una cosa così bella. Bella, pulita. Ci salvi, Presidente Fini. Non molli. Protegga la democrazia e, se ci riesce, regali a questo Paese una destra seria, europea. Quella dei valori. Quella di Montanelli e di Borsellino. Io, pur essendo di sinistra, vorrei proprio questa destra, ora. Una destra che non sia sputtanata come concetto da questo servil-populismo che impera e ci costringe a non guardare alle idee ma piuttosto al diritto ad averle.
Con rinnovata (e ritrovata) stima.

UPDATE DEL 15.11.09: quanto scritto non conta più.

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