sabato, dicembre 19, 2009

Opzioni su Max

Di questi tempi, dopo le delicatezze di Cicchitto nel fare nomi e cognomi in Parlamento, rispunta l'intelligenza del baffino, il buon vecchio Max D'Alema. Non pago dei danni che ha fatto al Paese nel passato, essendo stato di fatto l'ancora di salvezza di Berlusconi per almeno due chiare occasioni (la caduta del Prodi I e la Bicamerale) e complice nella più recente (il mitico expoilt del Walterloo dopo la caduta del Prodi II), Max ci riserva ancora delle perle di saggezza in grado di minare definitivamente la pochissima credibilità rimasta al Pd.
Si oda quindi Max dire: «Certi "inciuci" farebbero bene al paese!» riferendosi all'opportunità di aprire al dialogo con Berlusconi e il centrodestra sui temi della giustizia. E, giusto per darsi un tono, Max cita l'articolo 7 della Costituzione (rapporti tra Stato e Chiesa) che il Pci di Togliatti votò in fase costituente. In soldoni, Max propone di accordarsi con Silvio, di riformare la magistratura e, probabilmente, di offrire al Cavaliere un buon salvacondotto per uscire dalle sue grane giudiziarie. A dargli man forte, gli fa eco il fido Nicola Latorre (quello dei "pizzini" in tv per aiutare un presunto avversario) che contesta la «delegittimazione giudiziaria del premier: avendo vinto Berlusconi le elezioni, deve governare questo paese fino a fine legislatura».
Ecco qui. Ora, qual è la verità?
Opzione 1) D'Alema è da sempre sul libro paga di Berlusconi. Da anni Egli gli passa bustarelle milionarie per farlo fare da guastatore all'interno del centrosinistra, lavorando come infiltrato;
Opzione 2) D'Alema gode (in senso figurato, ovviamente) nel farsi fottere ripetutamente da Silvio, che lo ha già preso per il culo in svariate occasioni, ad esempio quando rovesciò il tavolo della Bicamerale prima di dover cedere su qualcosa e dopo aver ottenuti i cazzi suoi;
Opzione 3) D'Alema, anche se tutti dicono intelligente e astuto, in realtà di politica non ne capisce un cazzo e, purtroppo, noi dobbiamo affidare l'opposizione al peggior governo della storia anche ad un personaggio del genere.
Opzione 4) D'Alema ha capito che, se Silvio scompare di scena, lui stesso lo seguirà, per motivi ancora oscuri.
Opzione 5) D'Alema ha parlato in buona fede per dei motivi che, sicuramente, ci illustrerà meglio.
Altre possibilità, per ora, non ne vedo. Queste sono già abbastanza. Si accettano voti.

Intanto, ne approfitto per segnalarvi che Gioacchino Genchi, il consulente informatico protagonista di una bufera alcuni mesi fa, è tornato a parlare di mafia e politica, Spatuzza compreso. Io di Genchi mi fido. Ho avuto anche il piacere di conoscerlo personalmente. E' uno che conosce un sacco di cose. E vorrei tanto che avesse una scorta. Giudicate voi:

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