martedì, dicembre 15, 2009

Su Milano

Ho aspettato un po' per commentare quanto è successo a Milano per non farmi prendere dall'emozione suscitata dal caso.Vedere Berlusconi colpito in quel modo mi ha suscitato umana compassione, a prescindere dalla scarsa simpatia che provo per lui. La violenza è sempre deprecabile. Punto. Quindi la solidarietà è innegabile. Anche se mi sembra che, a questo punto, stia diventando persino stucchevole, tanto è rituale.
Circoscrivendo l'episodio, mi pare che solo una cosa sia certa: Massimo Tartaglia è una persona psicolabile. Uno squilibrato. Uno che ha agito ad un impulso irrefrenabile che è sfociato in un gesto assurdo. Ma credo sia stato solo questo: un gesto violento da parte di un individuo con problemi mentali. Se poi si vuole montare un caso, parlare di "clima d'odio", di seminatori d'odio, di cattivi maestri, allora la cosa è diversa. Allora non si può non prendere posizione. Perchè se questo clima esiste, anche il premier contribuisce, nelle parole e nei fatti, a crearlo. E credo che, in modi diversi, sia Di Pietro che la Bindi volessero dire questo. Che è cosa diversa dal dire che Berlusconi se l'è cercata. Non è questa la cosa da dedurre: Berlusconi non meritava questa cosa come non la merita nessuno. Proprio per questo è sciocco parlare di mandanti, di incitazione alla violenza eccetera. E' stato un atto isolato da parte di uno squilibrato. Non parliamo, per carità, di clima perchè allora dovremmo dire che il clima lo creano tutti. Compreso chi attacca a destra e a manca. Ma ovviamo al discorso.
Piuttosto, un consiglio: perchè non riflettere sull'episodio e ripensare al modo di agire, parlare, comportarsi? Perchè non trovare, infine, un miglior rapporto con la gente, con le istituzioni, con il ruolo? Questo magari fomenterebbe meno rabbia su parte della popolazione. Rabbia che poi trova terreno fertile nelle persone psicologicamente più fragili.
Chissà che questa brutta faccenda non aiuti a modificare il modo di intendere la politica per tutti. Per intanto, buona guarigione al premier.

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