mercoledì, febbraio 17, 2010

Sanremo 2010 - Prima serata

Sembrava di essere tornati all'anno scorso, quando Bonolis-Laurenti hanno aperto il 60° Festival della Canzone Italiana di Sanremo. Ma è stato solo un (lungo) avvio e il testimone è passato subito alla quarta conduttrice donna della storia del Festival, Antonella Clerici. Devo dire che, complessivamente, non mi è piaciuta. Sicuramente emozionata ma molto contenuta e precisina. Ed è stato questo il problema: troppo dimessa, troppo "capitata a caso" sul palco dell'Ariston. E, quindi, di dubbia efficacia. Come sempre, però, il debutto non è mai semplice, per nessuno (Baudo a parte).
Che c'entrasse Cassano lo devo ancora capire. Inno all'ignoranza? Inno al miliardario sbruffone? Che cosa?
Susan Boyle fa la sua parte, facendosi conoscere anche a buona parte del pubblico italiano che ne ignorava l'esistenza.
Il finale di Dita Von Teese è capace di risvegliare chiunque dell'abbiocco.
Veniamo alle canzoni:

Irene Grandi - La cometa di Halley - si comincia bene, anche se la voce si sente male. Buon pezzo, funziona. (8)

Valerio Scanu - Per tutte le volte che - brano mediocre, che non decolla mai (6).

Toto Cutugno - Aeroplani - mi fa piacere vedere che Toto sta meglio. Però la canzone è brutta e lui stona terribilmente. (4)

Arisa - Malamorenò - divertente, spensierata. Un brano retrò che conferma un personaggio interessante. (7)

Nino D’Angelo e Maria Nazionale - Jammo jà - Questa taranta non è male, ma D'Angelo ha fatto di meglio. Troppo radicata nel dialetto. (6.5)

Marco Mengoni - Credimi ancora - Deludente. Un brano quasi psichedelico, una gran voce che rimane chiusa in un baccano inutile. (5.5)

Simone Cristicchi - Meno male - Intelligente, sfrontata. Altra conferma per Cristicchi. (7.5)

Malika Ayane - Ricomincio da qui - Lei è bravissima, la canzone è difficile e va riascoltata. (8)

Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici - Italia amore mio - Imbarazzante, impresentabile. Un testo nauseante. Si salva il tenore. (3)

Enrico Ruggeri - La notte delle fate - Banale. Un brano minore per un qualsiasi album di Ruggeri. (6--)

Sonohra - Baby - Li hanno linciati. Io non l'ho trovata così orribile, anche se mi ricorda tante altre cose. (6)

Povia - La verità - Tanto baccano per una canzone che poi è, tutto sommato, gradevole e priva di polemiche. (7)

Irene Fornaciari e Nomadi - Il mondo piange - Mi chiedo che di facciano i Nomadi. Il brano regge (6+).

Noemi - Per tutta la vita - Mi aspettavo di meglio. Discreta. (6+)

Fabrizio Moro - Non è una canzone - Non l'ho capita, probabilmente. (5.5).


La commedia sugli eliminati è stata ridicola: hanno infatti seguito la scaletta delle esibizioni della serata e bastava avere l'ordine sott'occhio (c'era su Televideo, ad esempio), per capire con largo anticipo sulla busta che Cutugno, D'Angelo e il Trio erano fuori.Serata sottotono, canzoni mediocri: Sanremo, insomma. L'unica novità è il fatto che è finito presto, contrariamente alle serate-fiume del passato. Gli ascolti di questa prima serata volano attorno agli 11 milioni, il che farà felice la Rai

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