domenica, marzo 29, 2009

Nasce il Pdl


Oggi è arrivata la glorificazione finale. Tutto un partito stretto al leader carismatico e indiscutibile. Gli unici distinguo dalla linea arrivano da Fini, ma sono poca roba, visto che ormai non ha neppure un suo partito. An è stata fagocitata da Forza Italia che, per digerirla, è diventata il Pdl. Ed ora nulla più è d'ostacolo al cambiamento della Costituzione (D'Alema, incapace di imparare dagli errori del passato, si è già detto disponibile), ai poteri forti al primo ministro e, in futuro, al super-presidente della Repubblica. Il piano è giunto in porto: ora sarà tutto un gioco da ragazzi. E' pronto il partito dalla maggioranza schiacciante. Più della Democrazia Cristiana.
Chi non si riconosce in Silvio si rassegni a rimanere all'opposizione a mangiarsi il fegato per un tempo indefinito.
Fonte foto: Corriere

giovedì, marzo 26, 2009

Come Dio comanda

Fatterelli di questi giorni. Il Cavaliere è ormai al top della forma, pronto all'investitura di sovrano assoluto con il congresso che sancisce lo scioglimento (evaporazione?) di An dentro il Pdl. Berlusconi sta organizzando tutto:le siglette, gli interventi, le nomine, il catering. Comanda lui, senza se e senza ma. Silvio pascià, lo sfotteva Travaglio.
Sarà questo clima, ma il Grande Statista si fa vedere molto in giro, va in treno ad Alta Velocità e parla, parla, parla. Il decreto casa non si fa. Non si allargano i centri, solo le villette. Anzi no. Il decreto lo vuole. Tentano di affossarlo in tanti, ma il sovrano non desiste. Tutto 'sto casino per allargare Villa Certosa, probabilmente.
Qualche sparata: bisogna lavorare di più. Poi rettifica: intendevo chi ha un lavoro, deve lavorare di più. Chi perde il lavoro si dia da fare, non stia con le mani in mano. Consiglio da buon padre di famiglia, solo che se hai appena perso il lavoro, sentire qualcuno che dice di muovere il culo te le fa girare.
Il Parlamento? Dovrebbero votare solo i capigruppo. Infatti "adesso in Parlamento si è lì con due dita ad approvare tutto il giorno emendamenti di cui non si conosce nulla. Quando ho fatto il paradosso del capogruppo che vota per tutti era per dire che gli altri sono veramente lì non per partecipare, ma per fare numero". Fare numero. Ha ragione, davvero. E' un numero costoso, per i contribuenti onesti. Ma potrei dirlo io, non lui che è dentro le istituzioni.
A Fini girano: "non irridere il Parlamento", dice. E lui: "cado dalle nuvole". Cabaret. Non pago, ne ha pure per Obama: "io sono più pallido anche perchè è tanto che non vado al sole. Lui è più bello, giovane e più alto". Lo dice simpaticamente, ovvio. Ma il riferimento alla pelle di mr.Barack sembra un'ossessione, per il nostro.
Insomma, è insuperabile. Prende tutto per scherzo. Si fa serio solo quando deve relazionarsi con la Chiesa. Allora lì, poche giuggiole. Il Parlamento ci sta confezionando una leggina niente male. Tranquilli, non moriremo più. Sarà vietato. Alimentazione ed idratazione forzate, mica come la Englaro.
Nel resto del mondo, quando parlano il Papa o Bagnasco, si limitano ad una noticina e ad una scrollata di spalle. Un po' come si fa con dei vecchi nonni che ti ricordano sempre di uscire con il maglione di lana per non buscarsi un malanno. E noi usciamo come ci pare. Qui no. Qui si rimane a bocca aperta ad ascoltare cotale saggezza e si corre a provvedere ai desiderata. "Fare presto", comanda Bagnasco. Eccola qui, eminenza. Le piace? Mai più casi Englaro. Ora, tutti in vita, fossero anche ridotti ad un fagottino tiepido. Come Dio comanda.
Siamo davvero convinti che il classico luogo comune "bisogna restare in Italia per combattere per i diritti e cambiare il nostro Paese" sia un concetto intelligente? Non sarebbe meglio andarsene?
P.S. - Ieri, a "Che tempo che fa", Roberto Saviano mi ha regalato una serata meravigliosa. Grazie.

martedì, marzo 24, 2009

L'ultima fortezza papale

Francia, Germania e altri paesi possono criticare il Papa per la frase sul preservativo, gaffe pesantuccia in un paese come l'Africa, dove la piaga dell'Aids è una delle maggiori cause di morte. Dall'alto del suo intelletto, Benedetto XVI ha fatto un'altra delle sue uscite che, pur se contestualizzate in un nobile discorso, in pratica non favoriscono la diffusione del condom. Le repliche piccate, le critiche aspre e le prese in giro da parte di mezzo mondo non sono piaciute alle gerarchie vaticane che, dalla tonante voce di monsignor Bagnasco, chiedono di piantarla con l'irrisione al Santo Padre. Risultato: la Francia ribadisce le sue critiche e così faranno tutti gli altri. Tutti tranne l'Italia, ovviamente. Qui, di criticare un pontefice non se ne parla. Anzi. Ci si erige a difensori dell'autorità. Facciamo due più due, come dice anche Rodotà su Repubblica: in generale, la Chiesa cattolica non se la passa tanto bene. Ratzinger non gode di molti fans, nel mondo. Così, rendendosi conto che la sua espansione planetaria è, quanto meno, rimandata, ecco che il Vaticano si chiude a riccio e decide di governare l'unico paesello che ancora si prostra ai suoi piedi: l'Italia. "Subito la legge sul testamento biologico", comandano i prelati. E il Parlamento, ovviamente, obbedirà. Siamo l'ultima fortezza papale. Tutte le sue attenzioni, ormai, riguardano noi. Dalla scuola, al fine vita, alla ricerca, alla scienza, alla sessualità. Saremo sempre sotto osservazione e costantemente giudicati. Se il Papa non ha altri territori, si prenderà il nostro. Una piccola teocrazia occidentale.

giovedì, marzo 12, 2009

Quindi non si risolve.

Tassa sui ricchi. Il catto-comunista Franceschini fa una proposta di sinistra e deve sorbirsi la filippica del komunista Ferrero. Eppure è sensata. Ma il Grande Statista dice niet, perchè "va contro le regole dell'economia" e "non è che con l'elemosina si risolvono i problemi". Esatto. E quindi non si risolvono, no? E la gente chiederà l'elemosina.
E allora perchè non prendiamo qualcosina (appena appena) dei 250 miliardi annui di evasione fiscale?

domenica, marzo 08, 2009

Mattone libero (o il bello del mattone)

Via ai vincoli per le costruzioni edilizie. Via ai lacciuoli burocratici. Chi vuole ingrandirsi la villa lo potrà fare senza grossi problemi. Veneto e Sardegna (inizia l'effetto-Billionaire orchestrato via Cappellacci) in prima fila come Regioni pronte ad allentare la presa. Il Grande Statista, già Grande Palazzinaro, lo ha affermato: sarà più facile aumentare il volume della "villa esistente". Probabilmente è convinto che la maggioranza dei sudditi viva in villone. Mah. Insomma, buone notizie per i costruttori. Un po' meno per l'ambiente e gli amanti delle regole.
Ogni giorno ci si disfa di un pezzo di legalità. Ora tocca al mattone. Sta già toccando la caccia, che si potrà fare nei parchi e in barba alle specie protette. Che la cura della natura non uscisse dai giardini pregni di cactus del premier era cosa risaputa.
Sto elaborando una teoria, tra le tante, che spieghi il trionfo del Cavaliere e la sua essenza. Quando sarà finita ve la racconterò. In linea coi tempi, sono ottimista riguardo al fatto di venirne a capo.

UPDATE: Oggi, a "In mezz'ora", Franceschini dice:
"Ieri il presidente del Consiglio ha detto che chi ha una villa potrà aggiungere uno o due stanze, dando il senso di come lui immagina vivano gli italiani. Gli italiani vivono al secondo, al terzo piano di un condominio, in case bellissime nel centro storico. Vorrei che spiegasse loro dove lo ampliano questo 20 per cento. Sul pianerottolo? Nell'ingresso?".
"Il rischio cementificazione è pericolosissimo soprattutto in Italia, perché nella globalizzazione ogni Paese deve investire in quello che ha e ciò che ci rende unici è l'Italia stessa, il paesaggio, il centro storico. Rovinare il nostro territorio è come se un Paese arabo bruciasse il petrolio. Non possiamo rovinare ciò che ci rende unici".

Bravo, Dario! Finalmente un leader dell'opposizione che fa l'opposizione e attacca! Una luce, fioca magari, si è riaccesa...
Ancora una volta ringraziamo Walter di essersi tolto dalle... scatole.

venerdì, marzo 06, 2009

Il dispensatore di ottimismo

Anche oggi ha conquistato la prima pagina. Ultimamente, tolta la storiella con Sarkozy (donna/Sorbona, per intenderci), si era leggermente defilato. Ma ora, dopo la riunione del Cipe, "il migliore del mondo" (lo disse, no?) ci viene a raccontare che siamo pessimisti, esagerati, tendenti al tragico.
E suvvia, un po' di allegria. Un po' di gioia. E chi più di lui può essere dispensatore di ottimismo?
Secondo il Cavalier-pensiero è tutta colpa dei media. Lo dice, netto:
 
"Considero dannoso che i media continuino a presentare la crisi come qualcosa di definitivo e tragico. E' una crisi pesante ma l'aggettivo tragico è esagerato". (a dir la verità non mi sembra che in tv ci si strappi i capelli. Meno di così, cosa proporre? Una gara di rutti?)
 
"Nessuno in Europa ha fatto più di noi come misure anti-crisi. Se ci sono cifre più imponenti è perché sono state destinate a salvataggi di banche" (quando dice "nessuno  più di noi" intende "nessuno più di me". E' ovvio: lui è il migliore del mondo. Vincerebbe facilmente anche la gara di rutti)
 
E la Rai? "E' l'unica tv di Stato che attacca il governo in carica". (questa è bella, considerando come si muovono Riotta e Mazza, che manco parlano di Mills. E poi, in teoria, una tv di stato, pagata dal canone, non dovrebbe essere filogovernativa per definizione. Dovrebbe essere libera. Altrimenti si parla di tv di regime. Semmai è Mediaset che possiede delle tv private che parlano sempre e solo a favore del padrone e che attaccano qualsiasi governo dove lui non comandi. O qualsiasi opposizione dove lui non ci stia).
 
Questa è l'idea di libertà che possiede il migliore del mondo, il più grande editore della storia. La Rai mi decanti. E Mediaset è mia. Chiunque potrebbe capire che l'informazione, messa così, fa ridere. Chiunque che non sia nella maggioranza degli italiani.
Ma torniamo al tema: la crisi, per l'Uomo del Destino, è sopravvalutata. Prendiamo atto della sua visione. Specie quando molti inizieranno a saltare il pasto. Con ottimismo, si intende. E intanto si versano altri 1,3 miliardi per le infrastrutture, si va avanti con il Ponte sullo Stretto: 6 miliardi di stanziamento da parte del Cipe (cifretta che per i precari non c'è). In totale spenderemo 17,8 miliardi per opere destinate ad aumentare il Pil. In una smania di concorrenza col mondo. Il ballo sul Titanic.
Or ora Obama, vedendo i numeri della disoccupazione Usa (651 mila posti fumati a Febbraio), dice "dati spaventosi". Il consigliere econimico Romer afferma che "non è possibile trovarci qualcosa di buono in nessun modo". Poveretti. Pessimisti, tragici. Quanto ce lo invidiano, gli americani, il migliore del mondo, colui che regala sorrisi e ottimismo.

giovedì, marzo 05, 2009

I soldi sono finiti, bellezza

Lo stanno ammettendo, che siamo nella merda. Tremonti ha da poco dichiarato che il 2009 sarà un anno tremendo, peggio del 2008. Finiti i giorni in cui si affermava che la crisi non avrebbe colpito l'economia reale e che in Italia eravamo in una botte di ferro. Il guaio è che in Italia si stava già maluccio e, adesso, stiamo entrando nel girone infernale. Chi non conosce, ormai, almeno una persona che ha perso o sta perdendo il lavoro? Sono migliaia. Ogni giorno è un bollettino di guerra. I precari stanno messi peggio. Ma anche i cassintegrati non reggeranno a lungo, perchè a Settembre il loro status finirà e si ritroveranno poveri in canna. E' un esercito di gente che, ora, non si deve limitare a tirare la cinghia. La cinghia è rotta: si è alla fame. La miseria. E lo ammettono, finalmente. Un punto a Franceschini e alla prima cosa interessante che ha fatto il Pd, finalmente libero da una croce come l'incerto e pacato Walter: proporre un salario minimo a chi non ha garanzie, leggi i precari, gli "schiavi moderni". Niet dal governo, ma almeno il niet lo hanno dovuto dire loro. Hanno fatto due calcoli: garantire almeno 600 euro per circa un milione (ma saranno di più) di precari rigettati dal sistema fino alla fine dell'anno costerebbe 5-6 miliardi. Troppo, per le casse dello Stato. Quindi non si fa. In altre parole, dicono, sono cazzi dei precari.
Questa è l'Italia del 2009. In Europa stanno cercando di venire a capo di questa crisi e qui i telegiornali sono ormai veline governative. Si disserta di nucleare, di intercettazioni, di legge elettorale. E il popolo? Mangi le brioches.
Non ci sono i soldi per i precari e, intanto, i nostri rappresentanti si ritrovano i costi del ristorante diminuiti. E'una beffa, no?
Sarà dura far convivere questi sofferenti con politici strapagati e con altro popolo che evade e gira con il Suv, no? Recuperassimo una minima parte dei 250 miliardi di euro (un quinto del Pil) dell'evasione fiscale e questo paese risorgerebbe. Padoa Schioppa ci provò ma venne crocifisso sulla triste frase "le tasse sono meravigliose".
I soldi sono finiti, bellezza. L'Italia non può più starsene così. O qualcuno si decide a metterla veramente a posto o possiamo chiudere baracca e burattini. Intanto, il peggio sta arrivando.