lunedì, dicembre 31, 2007

Addio, 2007

Non porterò grandi ricordi con me di questo 2007 che se ne va. Per molti motivi, quest'ultimo anno è stato negativo, per me. Spero (come tutti) che il prossimo sarà migliore. Vorrei tanto risolvere, nel corso del 2008, tutti i dilemmi legati al lavoro che (per fortuna) è il mio problema maggiore.
Oggi è San Silvestro e stapperò lo spumante a mezzanotte con pochi amici. Sono lontanissime le mega-feste dell'adolescenza, quando la Vodka scivolava giù per buona parte della notte. Ma c'è una stagione per ogni cosa. Se un tempo ballavo, oggi rimboccherò le coperte a mia figlia.
Oh, dimenticavo: vorrei che il 2008, come d'incanto, mi regalasse la certezza di vivere in un Paese civile, serio, moderno e onesto. Ma questo proprio non si può fare, no?
Addio, 2007. Buon nuovo anno a tutti.

domenica, dicembre 30, 2007

Dini chi?

Tra le ultime emozioni che la politica nostrana ci regala in questa fine 2007, come non rilevare l'ultimatum del Rospo al governo? Lamberto Dini, con la forza determinante dei suoi 3 (tre!!!) senatori liberaldemocratici (tra cui Fisichella), presenterà il suo programma in 7 punti che dovrà essere il nuovo faro per la navigazione dell'esecutivo: infatti o verrà accettato nella sua interezza o tutti a casa. Mi tremano le ginocchia mentre attendo di conoscere quali siano i dettagli di questi 7 punti elaborati dai liberaldemocratici e quindi dal genio irripetibile di "Lambertow". Sicuramente saranno delle cose illuminanti, dei punti da prendere come tavole della legge per "rilanciare l'economia" anzichè "ripartire le risorse e ridare potere d'acquisto ai salari". Infatti, il Rospo dice che "non è con la redistribuzione che si supera il declino, ma si lo si fa rilanciando l'economia".
Dio, che paura, caro Lambertow!
La sa una cosa? Se avessimo una maggioranza più stabile (ancora grazie, Calderoli), le istanze di 3 senatori liberaldemocratici sarebbero degne della stessa attenzione che si può dare ad una avvenente ragazzina che lascia scivolare la spallina di un reggiseno per farsi notare. E lei, Dini, non è neppure avvenente. Anche se, di farsi notare, ne ha una gran voglia.
Mi permetta un ultimo appunto: per quanto tempo volete menarcela con questa maledetta storia di rilanciare l'economia per farci tutti felici? Sono anni e anni che tirate in ballo 'sta stronzata demagogica mentre le strade sono piene di ricconi evasori in Suv e delle loro puttanelle. Sono anni e anni che ci raccontate questa fiaba mentre i prezzi sono alle stelle proprio a causa di quei furbi che fanno il mercato e quindi l'economia. Caro Lambertow, se vuole ottenere le prime pagine si inventi delle cose più originali. Di economia da rilanciare, nel paese dei furbi e cialtroni, proprio non se ne può più. Se vuol tornare a destra, lo dica chiaro e tondo.

P.S. - Dini è nato nel 1931. Quindi ha 76 anni. Perchè a decidere le sorti di questo paese sono sempre persone che, per la legge di natura, dovrebbero starsene ai giardini pubblici a dar da mangiare ai piccioni? Siamo proprio sicuri che l'allungamento della vita sia essenzialmente una cosa positiva?

mercoledì, dicembre 26, 2007

Vita 1.0 Beta

E' stato un Natale sereno, trascorso in famiglia. Sono lontani gli anni delle feste tra amici, quando si mangiava di fretta con i parenti per poi uscire di casa nel freddo dicembrino e correre in discoteca. Erano giorni di Natale trascorsi a ballare e sbronzarsi con le consumazioni. Il pezzo forte era il Negroni (Martini + Gin + Campari, se non ricordo male): tre di quelli stendevano chiunque. Gran divertimento, con la testa già a San Silvestro per brindare al nuovo anno e darsi all'ubriacatura massima. Se ci penso oggi, sembra siano passati dei secoli. Sento nella testa certe strofe di Max Pezzali ("Gli anni", ad esempio) ed un senso di perduto, di anni '80 che mai torneranno, di un'epoca di grande euforia e di grande illusione. Bella è la gioventù, no? Tanto per essere banale, è una stagione della vita che passa in un lampo. Poi sali sul treno dell'ovvio e non capisci più a quale stazione vuoi scendere. Ci vorrebbe una Vita 1.0 Beta, tanto per vedere come va. Poi, dopo il test e il debug, ci possono dare la Vita Release 1.0, quella che funziona meglio. Ma non è così. Non si riavvolge il nastro. E' più facile che si incastri.
Cavolo, come mi sono imbroghesito!

lunedì, dicembre 24, 2007

Natale 2007

Vigilia di Natale con dei preoccupanti dolorini al fianco sinistro. Ogni volta che mi arrivano inizio a sudare freddo: ho sempre il timore che possa trattarsi di una colica renale. Ci mancherebbe proprio di farmi le feste con quel dolore allucinante. Spero sia solo un falso allarme. Ahia.
Comunque, ci siamo. Arriva anche il Natale 2007. Auguro a tutti di trascorrerlo nel migliore dei modi. Sono convinto che già stare a tavola insieme ai propri cari sia una grande conquista, in questo mondo difficile. Il Natale ci regala, se tutto va bene, proprio il piacere della semplicità.
E di tutto il resto, per un giorno, chissenefrega...

Buon Natale.

sabato, dicembre 22, 2007

Il vecchio e il nuovo

Ho appena terminato di vedere "Shrek Terzo" e devo dire, a caldo, che l'ho trovato divertente e piacevole. In linea di massima lo ritengo superiore al precedente "Shrek 2" e, ovviamente, una tacca sotto al primo insuperabile capitolo. Questa enorme ondata di film in CG è di fatto il nuovo standard dell'enterteinment per i piccoli e grandi. Tutto iniziò con il primo "Toy story" (1995) della Pixar: le avventure di Woody e Buzz Lightyear aprirono il sentiero per produzioni sempre più ambiziose al punto che, attualmente, tutti i lungometraggi "a cartoni animati" sono realizzati in questo modo. Ci sono stati dei picchi quali "Monsters & co." o "Alla ricerca di Nemo" ma, nella media, tutti questi prodotti sono delle grandi cose. Li sto collezionando in Dvd ma sono talmente tanti che starci dietro è difficile. Eppure, nel mare magnum di questa grafica spinta sento un po' di nostalgia per l'epoca d'oro della Disney. Erano gli anni 90, quando uscivano puntualmente a Natale dei lungometraggi "vecchio stile" quali "La Sirenetta", "Aladdin", "La bella e la bestia", "Il Gobbo di Notre-Dame", "Pocahontas", "Hercules" e molti altri. Sembrava fosse un genere intramontabile e che "Toy story" fosse destinato a rimanere un caso isolato. Non è andata così ed oggi rivedere un vecchio capolavoro Disney di quegli anni sembra riportarci ad un epoca lontanissima. Cribbio, come passa il tempo!

venerdì, dicembre 21, 2007

Mia musica /7 - Darlene Love: "(Christmas) Baby please come home"

Questa l'hanno rifatta gli U2, Mariah Carey ed altri. Ma l'originale resta sempre una gran cosa e, anche se molto americana, è uno dei brani che più mi fanno sentire "dentro" il Natale.
La potete anche ascoltare all'inizio di "Gremlins" di Joe Dante, in "Fuga dal Natale" e in molti altri film natalizi.

Due pesi e due misure

Ancora una volta non sono in sintonia con le parole del Presidente della Camera, al quale rinnovo la mia stima. Quando Bertinotti, riferendosi alla vicenda Berlusconi-Saccà, ossia l'intercettazione della telefonata tra i due avuta in esclusiva dall'Espresso, dice che "le intercettazioni rese pubbliche sono una violazione dei diritti individuali del cittadino e della persona, chiunque tocchino" e che "non esiste pubblicazione di intercettazioni buone o cattive, sono tutte cattive", si muove su un terreno ambiguo. Il caro compagno Fausto interviene nella vicenda in termini che evocano comunque e ancora una volta la difesa di una casta, quella politica. E, nella fattispecie, la difesa del malcostume.
In una Paese normale, il colloquio del quale è stato diffuso l'audio avrebbe creato un tale putiferio che l'uomo di potere coinvolto avrebbe dovuto ritirarsi dalla scena pubblica. Invece qui, il Cavaliere attacca, rivendicando di fatto quanto detto, al punto da affermare che a lavorare in Rai c'è solo "chi si prostituisce o chi è di sinistra" e parla di "un attacco criminale alla privacy".
Io direi che, per contare qualcosa in Italia, o sei un politico o sei il leccapiedi di qualche politico. Anche perchè, quando ti beccano con le dita nella marmellata, gli altri fanno quadrato attorno a te.
Cribbio, compagno Fausto: è peggio aver pubblicato la conversazione o il contenuto di quella conversazione? E perchè, diamine, vi fate sentire solo quando arrivano a voi?
Questo è un paese che non ci mette due secondi a sbattere il mostro in prima pagina. Si pensi a Moggi: dopo l intercettazioni di una serie di telefonate con gli arbitri è stato massacrato mediaticamente per settimane ed è stato oggetto di ogni tipo di commento. Nessuna levata di scudi, da parte dei Palazzi del potere. Berlusconi opera più o meno allo stesso modo, raccomandando soubrettine che sembrano essere la chiave di volta per far cadere Prodi al Senato. Reazioni? Poche. Per giunta, troppe a suo favore e le altre moderatamente polemiche. Di là, la Juventus viene retrocessa in serie B (non sono juventino, non tifo). Di qua, probabilmente, arriverà una legge per mettere il bavaglio alle intercettazioni. Lo dice infatti Mastella: "Credo che, anche alla luce delle ultime notizie di cronaca, sia importante che il Parlamento si esprima al piu' presto sulla delicata materia delle intercettazioni". Due pesi e due misure.
Buon Natale, Italia.

giovedì, dicembre 20, 2007

Buon Natale, Italia

Se il Natale serve a qualcosa, di certo serve per invitarci alla ricerca dell'equilibrio, della serenità. Cerchiamo di fermarci, in queste giornate, riflettendo sulle cose che contano veramente. Per capire che sono sempre le stesse: la famiglia, gli amici, gli affetti. Paradossalmente il tutto accade proprio nei giorni dell'opulenza e delle spese esagerate. Acquistiamo cose per le quali non saremmo disposti a morire mentre ci confrontiamo proprio con quelle per le quali doneremmo la vita.
Buon Natale, Italia. Ne hai un gran bisogno. Siamo circondati da piccoli e grandi orrori, da morti bianche sul lavoro e da politici incapaci di dare risposte. Aggrappati alle intercettazioni tra Silvio e Saccà, esempio lampante del potere e del lecchinaggio. Aggrappati al teatrino consueto che usa la parola riforma ad ogni piè sospinto al fine di stordirci e di allontanarci dalla realtà delle cose. Con gli aumenti, ennesimi, che ci aspettano ad alberi smontati. Come se l'unico nostro compito fosse quello di pagare di tasca nostra l'incapacità di un sistema a reggersi ancora in piedi. Buon Natale, Italia. Povera nostra nazione agonizzante, dove restare diviene, mese dopo mese, un atto di coraggio. O di incoscienza. Avremmo bisogno, sul serio, di una bella redenzione.

martedì, dicembre 18, 2007

Mia musica /6 - Band Aid: "Do they know it's Christmas?"

Visto che siamo a Natale...

Giretto mancato

Volevo fare un giretto in Alto Adige per i mercatini di Natale, nei prossimi giorni. Invece, ho deciso di rimanere a casa per una serie di motivi personali, quindi nisba. Purtroppo, ho un gran bisogno di qualche giorno di relax: è un periodo nel quale sono travolto da una marea di attività lavorative ed extra che mi lasciano a malapena il tempo di dormire un po'. Speravo di girare per Levico o Bressanone a godermi l'atmosfera natalizia e invece nisba. Magari mi farò un giretto a Febbraio...

Mia musica /5 - Wham!: "Last Christmas"

Visto che siamo a Natale...

lunedì, dicembre 17, 2007

D'inverno fa freddo

D'inverno fa freddo. Spesso soffia un vento forte. Le strade si possono ghiacciare. Uscendo di casa è meglio coprirsi bene per non ammalarsi. Le mani si possono arrossare. Il freddo può essere fastidioso ed è preferibile stare nei luoghi riscaldati. A volte nevica anche a bassa quota. I mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio sono caratterizzati da giorni di freddo intenso. In Italia succede questo da sempre. I nostri bisnonni gelavano come noi, con l'aggravante di non avere il riscaldamento. Avevano i geloni, i nostri bisnonni.
D'inverno fa freddo. Può succedere di finire sottozero. Stare di notte a -4 gradi è normale, d'inverno. Normale. E' la natura.
D'inverno fa freddo. Deve far freddo. LO VOLETE CAPIRE, GIORNALISTI DEL NULLA???
La piantate con i titoloni tipo "l'Italia nella morsa del gelo"?

venerdì, dicembre 14, 2007

Italia malata

E così il "New York Times" ci sbatte in faccia una visione impietosa del nostro Paese, sottolineandone il declino e l'incapacità di cambiare. L'antico passato glorioso non è più sufficiente per tenere in piedi una nazione fondamentalmente confusa e scoraggiata. Non a caso, gli italiani sono i cittadini più tristi d'Europa.
In quelle righe funeree riconosciamo i mali d'Italia, ed è difficile negarli. Anzi, il fatto che all'estero ci descrivano così malridotti non fa che aggravare questo senso di sconfitta.
L'Italia è malata e non ci sono in giro nè le persone nè le idee per rimetterla in sesto. D'altra parte, cosa ci si può aspettare da un paese sempre più vecchio, non competitivo ed ancorato ad una produzione che i cinesi possono sciropparsi tutta? Per non dire del lavoro sempre più precario, dei prezzi folli su salari ridicoli, delle lobbies intoccabili, dei politici inetti o incapaci di agire.
Perchè siamo finiti così? Per molte colpe, naturalmente. Ma, in primis, le colpe sono da attribuire ad una classe politica stantia e inadeguata, priva di persone in grado di pensare realmente al bene comune piuttosto che al potere.
Da anni, la discussione politica gravita attorno agli umori di un solo uomo, l'Uomo della Provvidenza venuto a salvarci. Tutto, ma proprio tutto, si relativizza al suo pensiero. Al punto che, oggi, Egli discute di una nuova legge elettorale con l'Altro, quello che, a sua volta, dovrebbe cambiare le cose. Da questo dialogo sembra possano derivare le sorti dell'umanità. Nessuno che chieda al primo perchè e con quale faccia vuol cambiare una legge elettorale (maialesca) voluta da lui. Nessuno, perchè anche l'Altro si compiace di se stesso.
Tutto attorno, continuiamo a fornire ottimi argomenti per le future pagine del "New York Times". Siamo probabilmente perduti. Fossimo un malato, dovremmo considerare l'ipotesi di staccare la spina.
Sono troppo pessimista? Forse. Ma esiste almeno una ragione per non esserlo?
P.S. - Si è parlato per settimane, dopo l'estate, di "antipolitica". Ora non più. Perchè? Perchè era solo l'ennesimo bel termine gradito ai giornalisti.

giovedì, dicembre 13, 2007

Tir: revoca del blocco

Tre considerazioni sulla revoca del blocco degli autotrasportatori:
1) Gli scioperanti hanno ottenuto 70 milioni in più nei prossimi tre anni (30 subito) e uno sgravio sui pedaggi. Il governo non ci ha pensato due volte per di far finire la protesta ed è sceso a patti. In pratica, si è calato le brache. In altri posti non sarebbe successo, o almeno non così presto. Memorabili gli scioperi dei camionisti francesi e la dura risposta del loro governo. Qui da noi non si riesce a tenere la barra a dritta. Pagheremo noi contribuenti questi benefici ai bestioni della strada;
2) E' incredibile quello che è successo: non so se la colpa sia dei mass-media sempre pronti ad urlare alla catastrofe ma, nel caso sia vero, com'è possibile che in soli due giorni di protesta, l'Italia sia caduta in ginocchio? Negozi vuoti, supermercati senza generi di prima necessità, farmacie senza medicinali, allevamenti senza mangimi e via dicendo... praticamente una situazione da periodo bellico in sole 48 ore. Pazzesco. Uno si chiede: dove sono finite le scorte? Esiste ancora il concetto di scorta? Devo credere, allora, che ogni giorno sulle nostre stade viaggi un Tir per portare il mangime per i polli o le aspirine alle farmacie? Ogni giorno? Ma che, scherziamo?Già, probabilmente scherziamo e qualcuno, come di consueto, ha fatto il furbo. Magari imboscando il latte nel retrobottega. In alternativa, in caso di una vera calamità, moriremmo di fame in quattro giorni;
3) Gli sciacalli non mancano mai. I prezzi sono aumentati subito, manco fossimo stati sotto i bombardamenti. In particolare la benzina: stiamo pur certi che il prezzo non calerà subito per via del ritorno alla normalità. Ci vorranno settimane e, comunque, non tornerà quello precedente. L'avidità di una buona parte di chi ci vende le cose non aspetta che questi momenti per tornare alla ribalta.
Tre considerazioni tra le tante che si potrebbero fare. Caso chiuso per questo ennesimo x-file italiano.

mercoledì, dicembre 12, 2007

Pendolare

Pendolare
sulle strade
col ritardo sempre accanto
con il traffico
con lo smog
nelle code
Pendolare
vita infame
vita grama
vita in prestito
schiavo!
schiavo!
schiavo!
Pendolare
col timore
con la nebbia
e ti chiedi allora
se rivedrai la tua famiglia
o sarà questa a venirti a vedere
dicendo: com'è sereno
par che dorma
Pendolare
com'è freddo
e come, soprattutto,
sei gelato dentro...

martedì, dicembre 11, 2007

Il blocco di un Paese comunque bloccato

Il blocco degli autotrasportatori sta bloccando il Paese, si dice.
Perchè, questo è un Paese che cammina?
Ben vengano, queste proteste! Finalmente una benedetta botta di vita!
Ovvio che ci rompa le scatole rimanere bloccati sulle tangenziali... ma confrontarci ora con la fine dei carburanti, degli alimentari e dei rifornimenti in genere ci deve far capire almeno una cosa: se vogliamo protestare, chiamiamo i camionisti!
Inizierò a spaventarmi solo quando finiranno le sigarette. E poi, pensate: se finisce la benzina avremo un doppio effetto... niente Tir e niente auto private! Un sogno!

lunedì, dicembre 10, 2007

La distruzione di Wisteria Lane (e dei serial)

Attenti: SPOILERS
L'immagine qui a fianco è tratta dall' ultimo episodio di "Desperate Housewives", andato in onda il 2 Dicembre scorso negli Usa. Il titolo è "Something's coming" ed è il nono episodio della 4^Stagione (in codice 4x09). In questa puntata, un tornado si abbatte sulla città di Fairview, portando morte e distruzione anche a Wisteria Lane (il quartiere dove vivono le casalinghe) ed almeno un paio di personaggi ricorrenti ci rimetteranno la pelle.
Non si tratta, in teoria, di un tradizionale cliffhanger (termine tecnico che indica l'ultimo episodio di una stagione), ma in realtà potrebbe esserlo. Infatti, anche"Desperate Housewives", come del resto tutte le serie americane, sono a rischio chiusura anticipata per questa stagione a causa dello sciopero del sindacato degli sceneggiatori, il Writers Guild of America, una protesta che ha paralizzato la produzione dell'intera industria dell'entertainment americano.
Tutte le serie sono quindi in piena crisi produttiva e molti set sono già stati chiusi per mancanza di script. La cosa sta causando un sacco di danni economici, sicuramente superiori a quelli del tornado su Wisteria Lane...

Sciopero autotrasportatori

Chi lo dice che gli scioperi sono sempre dannosi? Stamattina, in virtù della protesta degli autotrasportatori, ho trovato la mia solita strada stranamente scorrevole. Sono arrivato al lavoro venticinque minuti prima. Non so se questa cosa si ripeterà anche nei prossimi giorni ma è un chiaro segno del ruolo che giocano i Tir nel caos quotidiano delle nostre strade.
La scarsa lungimiranza di chi si è occupato, negli anni, di politiche di viabilità ci ha regalato la situazione attuale. Abbiamo sempre privilegiato il trasporto su strada ed eccoci qui, a far convivere quotidinamente il traffico privato con quello commerciale. Senza dimenticare che, negli incidenti mortali, quasi sempre c'è un bestione di mezzo. Una soluzione intelligente vorrebbe la riduzione dei Tir dalle strade, ma quando verrà messa in cantiere? Il tutto è aggravato dal fatto che siamo un paese circondato dall'acqua e che, in un mondo perfetto, potrebbe essere questa la via preferenziale per i trasporti commerciali.

venerdì, dicembre 07, 2007

Il C

Esiste un unico, inviolabile e vero linguaggio di programmazione.
Si chiama C e non ha eredi degni di lui. Tutto quello che potete fare con altri linguaggi, potreste farlo meglio in C
Ogni volta che, come oggi, mi ricapita l'occasione di scrivere un po' di codice in C, sono felicissimo.
W il C. Il Re dei linguaggi di programmazione.

giovedì, dicembre 06, 2007

I rassegnati

Ieri, al bar per bere un caffè.
Due signori over-50 che parlano di pensioni.
Uno dice: - Mi manca poco, credo proprio di farcela.
L'altro: - Anch'io. E comunque ci andrà bene, visti i tempi.
Il primo: - Già. Quelli che hanno iniziato in questi anni sono fregati.
Il secondo: - Di sicuro. Loro non la vedranno mai, la pensione.
Il caffè mi va quasi di traverso e me ne esco perplesso.
Di quel breve discorso mi ha lasciato turbato un concetto di base: la rassegnazione. Ormai per tutti è un fatto accettato che non ci saranno più pensioni. E che sarà sempre peggio. Nessuno si chiede seriamente il perchè. E' sufficiente che lo dica la televisione ed il politico di turno. Nessuno che chieda seriamente conto di chi ha portato il sistema previdenziale al tracollo. O, meglio ancora, che indaghi sul grande dubbio: è vero o no che il sistema pensionistico è al tracollo? Oppure è tutta una macchinazione per favorire le assicurazioni e metterla ancora in quel posto ai lavoratori? I dati ci dicono molte cose, la prima delle quali è che i conti dell'Inps non sono così messi male. Perchè allora? Perchè lo dice Bruno Vespa? O Dini? O Maroni? O chiunque altro?
A noi italiani, da qualche tempo, stanno capitando delle cose strane. Cose che, in altre democrazie, avrebbero portato ad una dura reazione e, come minimo, alla fine di un branco di politici incapaci. Qui, invece, tutto rimane com'è. Sappiamo solo rassegnarci. E, quando un popolo sa solo rassegnarsi, ha imboccato la strada per la sua condanna storica.

mercoledì, dicembre 05, 2007

Due persone, due errori

Due persone, due errori.
 
Fausto Bertinotti, Presidente della Camera. Gran signore. Uomo di cultura e di cuore, uno capace ancora di palpitare per grandi ideali. Uno che per le sue idee non ha esitato a far cadere il primo esecutivo di Prodi, nel 1998. Cosa che molti non gli hanno ancora perdonato e che, probabilmente, brucia anche a lui, al punto da essere diventato cauto. Bertinotti è un uomo che stimo, uno che mai mi ha annoiato sentendolo parlare. Vivace, affascinante, onesto. Ma imperfetto, come tutti. La sua uscita di due giorni fa su "Repubblica" con la frase "il centrosinistra ha fallito", sinceramente non l'ho capita. Posso essere, sotto molti punti di vista, d'accordo con lei, Presidente Bertinotti. Questa coalizione ha fallito in molte cose, ha deluso proprio negli aspetti che i suoi elettori consideravano vitali: il potere d'acquisto, la lotta all'evasione, il conflitto di interessi, le liberalizzazioni, la lotta al precariato. Sottoscrivo, caro Fausto. Ma perchè dirlo? Perchè ora? Perchè imprimere un'accelerata verso la caduta di Prodi? Perchè dobbiamo sempre essere schietti? Perchè dobbiamo sempre farci del male?
 
Michela Vittoria Brambilla, presidente nazionale dei Circoli della Libertà, nuovo volto femminile del potere berlusconiano. Ieri, a Ballarò, ha fatto un discorso di equilibrismo riuscito, direi, molto molto male. Parlando di liberalizzazioni monche partite da Bersani (taxi e altro), afferma candidamente, che l'unica vera liberalizzazione da fare è quella di "ridurre le tasse". Rimango sbigottito (e non sono il solo). Cara Brambilla... ci spieghi il nesso imperscrutabile tra lobbies e prezzi con quello delle tasse. Secondo lei, a fronte di prezzi altissimi per molti servizi, l'unico rimedio sarebbe quello di intervenire sul fisco? E' convinta che lasciare un po' di euro in più nelle tasche degli italiani permetterebbe loro di pagare con serenità i servizi bancari più cari d'Europa? E se anche fosse, non è forse banale immaginare che tali servizi aumenterebbero ancora, lasciando inalterato il risultato? Ha presente le equazioni? Direi che il problema è molto più serio ed implica un coraggioso intervento per rompere quelle gabbie corporative che affliggono il mercato di questo nostro infelice Paese.
 
Due persone, due errori. Ma se Bertinotti ha una storia, mi chiedo quale contributo reale alla politica italiana possa portare la Brambilla. Vedremo.

martedì, dicembre 04, 2007

Televisione che vale

Grande. Dante, ovviamente. Bravo Benigni.

lunedì, dicembre 03, 2007

Spese folli


Tenere un blog richiede un certo impegno. L'obiettivo sensato da rincorrere è quello di scrivere almeno un post al giorno. Ultimamente, invece, mi è quasi impossibile e questo mi spiace molto. Ho poco tempo e, di conseguenza, faccio anche fatica a trovare degli argomenti validi. Potrei spegnermi per un po'. Oppure cercare di migliorare questo stato di cose. Cosa potrei dire, oggi? Posso solo dire che, ieri, in un centro commerciale, mi sono fatto prendere dalla smania degli acquisti ed ho speso una follia in puttanate. Mi sono comprato 2 cd musicali (Venditti e James Blunt), 2 film in Dvd ("Harry Potter e l'Ordine della Fenice" e "Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo") più il cofanetto della prima stagione di "Happy Days". Ho speso una cifra imbarazzante. E le spese natalizie non sono che all'inizio.
Questa mania consumistica credo sia diretta conseguenza di una certa frustrazione lavorativa: visto che lavorare mi costa molto sacrificio, allora mi consolo facendomi dei regali. E' terribilmente infantile, ma tant'è.
D'altro canto, non vedo l'ora di ripiombare negli anni '70 quando aspettavo "Happy Days" davanti al mio Telefunken in bianco e nero...