sabato, marzo 29, 2008

Il piacevole "Brothers and Sisters"

Ho scoperto un nuovo serial, in queste ultime settimane. E' "Brothers and Sisters", arrivato negli Usa alla seconda stagione ma per me una bella novità. Si raccontano le vicende e i segreti di una famiglia americana che da poco ha perso il patriarca ed è composta dalla madre Nora (un'impagabile e divertentissima Sally Field) e dai cinque figli: Sarah, Kitty (la nota Calista Flockhart), Tommy, Kevin e Justin, con a seguito i rispettivi partners e figli. E' un telefilm molto godibile, ben sceneggiato e di facile presa. Un buon prodotto, insomma, consigliabile a tutti coloro che hanno amato in passato i serial familiari "stile-Bradford" e altri. So che partirà in chiaro su Raidue prossimamente. Se non lo avete visto, buttate un occhio a "Brothers and Sisters": non lo lascerete più.

venerdì, marzo 28, 2008

Voli di fantasia

Quanto ha combinato Berlusconi in questi ultimi giorni ha dell'incredibile.
Credo abbia superato se stesso, nella vicenda Alitalia. Non mi soffermo sulla crisi della nostra compagnia di bandiera che, francamente, mi auguro venga rilevata da Air France secondo gli accordi presi a suo tempo, al fine di garantirne almeno una dignitosa sopravvivenza lontano dai miserevoli affarucoli italiani.
Val la pena, invece, segnalare quanto il Cavaliere, in piena campagna elettorale, sia riuscito a costruire in una serie dei suoi immancabili voli di fantasia.
Inizia con l'annuncio di una cordata italiana intenzionata a preservare la compagnia di bandiera:
“Tale operazione sarà sostenuta dall’aiuto di una cordata di banche, tra le quali potrebbe esservi Banca Intesa, il cui cda dovrebbe decidere domani, e di altri imprenditori, tra i quali vi potrebbero essere anche i miei figli“.
Immediata la smentita di Banca Intesa, che non ne sa nulla. Ergo: il Cavaliere spara una balla. La prima.
Segue, da Viterbo:
"La cordata italiana non e' qualcosa di campato in aria, oggi ci sono alcuni nomi di imprenditori importanti che non faccio per ragioni di riservatezza ma che tra qualche giorno verranno conosciuti da tutti perche' faranno certamente una loro offerta impegnativa".
Insiste poi:
"Chiederanno di avere 3-4 settimane per poter valutare la situazione, fare una due diligence e presentare una nuova offerta impegnativa. Penso che tra qualche giorno si concretizzerà la cordata".
Qualche giorno dopo, però, Berlusconi esclude i figli dalla cordata, smentendo se stesso:
"Nemmeno per sogno! Vieterei loro di entrare in una cordata".
Insiste poi dicendo che in corsa ci sarebbero Benetton, Ligresti, Eni e Mediobanca. Parla di colloqui con i vertici di Mediobanca ed Eni:
«Inutile che gli altri ci scherzino su, la cordata italiana esiste. Eccome».
Tutti gli interessati, di fretta, negano ogni coinvolgimento. Sembrano tutti impazziti. E il Cavaliere, pare, continua a mentire.
«Alitalia non è oggi nell'agenda di Eni», dice Paolo Scaroni. Pochi commenti da Mediobanca. Benetton e Ligresti si limitano a un “no comment”.
Voli di fantasia? Voli che però causano un bel giro di valzer in borsa per il titolo Alitalia. Incredibile. Ma l'uomo è fatto così, ama giocare. Non riesce a resistere all'impulso di spararle grosse.
I voli di Silvio. Al quale, non si trascuri, stiamo per ridare in mano la cloche del Paese.

giovedì, marzo 20, 2008

Bastonati e contenti

Inevitabilmente, capita di finire in un programma dove ci sono i politici che strillano. Così, ieri ho visto una parte di "Porta a porta". Ospiti di Vespa erano Dario Franceschini e Giovanna Melandri per il Pd da una parte e Giulio Tremonti e Giorgia Meloni per il Pdl dall'altra. Le cose che si sono dette mi hanno convinto di una cosa: i politici di centrosinistra godono nel farsi bastonare a più non posso. Non riescono proprio a difendere una posizione e a contrattaccare in maniera decisa. Questa è la debolezza che ha sempre permesso a Berlusconi e ai suoi di dire e fare tutto quello che hanno voluto. Due esempi:
 
TESI 1 - il saccente Giulio Tremonti, ex-ministro dell'Economia del precedente esecutivo, principale artefice di una gestione allegra delle casse pubbliche, nonchè di una marea di cartolarizzazioni e condoni che pochi soldi hanno fruttato, l'uomo che ci ha fatti declassare da S&P e Moodys insomma, è riuscito in pochi giri di parole a sostenere che i prezzi sono aumentati per colpa di Prodi, che gli ultimi due anni ci hanno portato allo sfacelo, che gli italiani si sono impoveriti sempre negli ultimi due anni e via dicendo.
RISPOSTA - Inutili arrampicate sugli specchi di Franceschini e la Melandri.
RISPOSTA SENSATA? "Senti, Giulio, non diciamo cazzate. Quando c'eri tu è arrivato l'euro e te ne sei sbattuto. Marzano negava gli aumenti, parlando di "percezione", Berlusconi citava la madre (riposi in pace) e i suoi giretti al mercato. L'impoverimento è arrivato da lì. Voi non avete controllato i prezzi. Anzi, avete premiato i furbi con condoni su condoni. Avete fatto rientrare capitali dall'estero in cambio di cifre ridicole. E poi proprio tu, Giulio, hai dato il via alle speculazioni sulla nuova moneta, portando la giocata minima al Superenalotto da mille lire a un euro. Quindi statti zitto.
 
TESI 2 - La Meloni parla del precariato e dice "voi non avete fatto nulla per i lavoratori precari!".
RISPOSTA - Inutili arrampicate sugli specchi di Franceschini e la Melandri.
RISPOSTA SENSATA? "Cara Giorgia, tu di precari non parlare! La Legge Biagi l'avete fatta voi! Voi avete creato un esercito di precari, quindi non avete diritto nemmeno di nominarli, tranne che per chiedere loro scusa".
 
Che palle, 'sto buonismo! In pratica l'ex-opposizione (e futura) al governo del Cavaliere è riuscita nel miracolo di assumersi tutte le colpe, prezzi in primis. La tesi che quest'ultimo governo Prodi abbia "messo in ginocchio l'Italia" è passata. Domanda: a metà del 2006, meno di due anni fa, questo era il bengodi?

lunedì, marzo 17, 2008

Solidarietà al Tibet

Non andiamoci, a quelle Olimpiadi.
Magari al "no, grazie" aggiungiamo anche qualcosa che possa far riflettere i cinesi sui diritti di chi lavora.
Accidenti alle etichette "made in China", lorde di sudore e sofferenza.
Solidarietà al Tibet.

venerdì, marzo 14, 2008

L'inguaribile battutaro

Certe cose non andrebbero nemmeno commentate, ma come resistere?
Sono straconvinto che Berlusconi, nella sua ormai celebre risposta alla precaria (a Tg "Punto di vista"), avesse avuto realemente solo l'intenzione di scherzare, da grande battutaro autoironico qual è. Ma, ancora una volta, il Cavaliere non è riuscito a scindere il suo essere guascone dal ruolo di uomo politico dal quale si aspettano risposte serie e non atteggiamenti della serie "la buttiamo in vacca e spariamo cazzate".Il tutto ci porta a pensare che:
A) Berlusconi è incapace di prendere sul serio i problemi della gente. Ha troppi soldi e di certo non riesce nemmeno a immaginarsi che molti di noi abbiano veramente le tasche vuote e prospettive zero;
B) Berlusconi vuole piacere a tutti i costi, vuole essere un "simpaticone". Purtroppo, quando ci si comparta così, si può ottenere l'effetto contrario a favore delle gaffes;
C) Se Berlusconi riesce a ridere e a far battute su un dramma sociale che lui stesso ha contribuito fortemente a creare (non controllò l'ingresso dell'euro e fece la legge Biagi, in primis), come accidenti si può sperare che faccia qualcosina per risolverlo, una volta tornato premier?
D) Berlusconi ha mancato di rispetto ai precari, alle donne (vedendole come fighette pronte a darla via per una manciata di quattrini) e a tutti quelli che si fanno un culo così quotidianamente;
E) In una paese normale, uno così non sarebbe in lizza per governare, specie dopo questo uno-due, considerando anche il caso-Ciarrapico.
Se Berlusconi vincerà, stanti le cose, l'Italia se lo merita perchè se lo sceglie. Il giorno che la "ggente" spegnerà quelle sue dannate Tv per pensare un po', magari faremo un passo nella civiltà. Per ora, santa pace.
Poi, uno pensa agli Usa, dove un governatore va con una squillo e deve dimettersi, cospargendosi il capo di cenere. Qui abbiamo uno che fa il galletto e il battutaro e stiamo per riaffidarci a lui. Siamo un paese da barzelletta. Appunto.

Mia musica /8 - Augusto Martelli: "Djamballà"

Stamattina, con un collega, ci è tornata in mente Nadia Cassini, star del cinema erotico italiano di un tempo. Da lì abbiamo citato "Il dio serpente" e la sua straordinaria colonna sonora, firmata da Augusto Martelli. Si chiama "Djamballà" ed è un pezzo mitico. Per chi ha vissuto gli anni Settanta, anche se magari da bambino, risentire questo tema, che ho ritrovato su YouTube, potrà far spuntare una lacrimuccia...

giovedì, marzo 13, 2008

Come non amare quest'uomo?

Come non amare quest'uomo?

A una precaria, ieri:
"Io, da padre, le consiglio di cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere; e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere".
 
Dobbiamo sperare in una sua vittoria. Come potremmo privarci della sua saggezza e del suo umorismo?

A un mese dal voto

Con il suo nuovo look in camicia nera, il Cavaliere si è speso nel convincere che poco importa che Ciarrapico sia un fascista, tanto non sarà determinante. Questo è vero, a parte un problema d'immagine, no? Per l'ennesima volta, Fini ha buttato giù il boccone amaro. Si potrebbe scrivere un libro sul comportamento dell'onorevole Gianfranco, sui suoi immancabili cambi di rotta, sul suo appiattirsi completamente sulla linea del Grande Capo. Novello Bondi, ora che è entrato nel Pdl.
Veltroni vende emozioni e speranze da lucciconi, ma è vittima delle stesse contraddizioni dell'avversario. Inoltre, suo malgrado, si sta verificando quello che i potenziali entusiasti del Pd temevano: dopo un avvio scoppiettante, tra un "si può fare" e un "noi corriamo soli", l'effetto-Walter si è già smorzato e il Pd non riesce nella rimonta e rimane comunque (se va bene) a 6-7 punti dal Pdl. A un mese esatto dalle elezioni questo significa che Veltroni ha già perso. Ora può solo correre per perdere bene e costringere quindi Berlusconi ad un maggioranza risicata alla Prodi. Non s'illuda però il Veltroni: fosse anche per tre senatori in più, il Cavaliere governerà lo stesso, altro che inciuci.
La Sinistra Arcobaleno resta all'angolo, incapace di smuoversi dal suo triste 7-8%. In pratica, quello che prendeva Rifondazione da sola ed in effetti trattasi di una Rifondazione allargata che credo turbi i sonni di Fabio Mussi, ideatore di Sinistra Democratica per unire la sinistra appunto ed ora costretto a fare la comparsa.
Boselli e i socialisti volano verso il suicidio elettorale consistente in frammenti di unità che vale almeno i copiosi rimborsi.
La Santanchè fa il suo dovere per prendere voti dai delusi di An.
Casini sbraita, lui "c'entra", pur dimenticandosi che c'entrava anche prima.
Prodi si è ritirato dalla scena ed è stata una grande uscita: un signore, dopotutto.
Mastella? Non si ricandida perchè non lo vuole nessuno. Clemente, ti hanno fregato?Manca un mese alle elezione e, più o meno, questo è il clima.
Da oggi inizia la campagna elettorale e ci sarà da divertirsi, respingendo il senso di nausea che le solite facce ormai ci stimolano. Per piangere, chiunque vinca, ci sarà tempo dal 15 Aprile.

mercoledì, marzo 12, 2008

Di quest'Italia facciamo banchetto

Serviva l'Ocse per dirci che siamo i più sfigati tra i popoli ricchi?
Che gli italiani abbiano dei salari bassi lo si è sempre saputo, sin dal luogo comune che "l'operaio tedesco prende molto di più dell'impiegato italiano". Dov'è la novità? Forse che siamo 23mi su 30 e che Spagna e Grecia stanno più in alto di noi.
Eppure, suvvia, non ci scoraggiamo! Abbiamo poco da scialaquare ma siamo ai primi posti in molte classifiche. Quella della corruzione, ad esempio. O delle lungaggini burocratiche. E, poi, siamo quelli che hanno i prezzi più alti, i servizi bancari più esosi, i manager pubblici più pagati, i parlamentari pure. La nostra macchina amministrativa costa una follia. Non parliamo poi dei costi della politica. Insomma, siamo un paese di poveracci che pagano tutto tantissimo e sulle cui spalle poggia una schiera di parassiti e affini che diventano milionari grazie ai giusti contatti. Il guaio è che tutto questo è considerato normale ed ogni giorno è una gara a chi si aggiudica un posto alla tavola di questo immenso banchetto.
Di quest'Italia si faccia banchetto e diamo quel che resta ai cani.

domenica, marzo 09, 2008

Il ritorno del Trio

Incredibile e inspiegabile sabato sera televisivo. Torna, dopo anni, il Trio Marchesini-Solenghi-Lopez con uno spettacolo ("Non esiste più la mezza stagione") che miscela nuovi sketch e pezzi del passato e perde pesantemente la sfida con l'ennesima nuova serie de "La Corrida" con Gerry Scotti. Peccato, perchè lo spolvero del Trio è una bella novità, una rimpatriata importante, anche se gli anni sono passati e anche se Anna Marchesini porta di segni di una grave e indefinibile malattia.
Il ritorno del Trio meritava di più, non doveva essere snobbato da tutto quel pubblico che ha preferito l'eterno rito della Corrida, premiando ancora una volta Canale 5 e la sua scelta di fare sempre le solite cose da vent'anni a questa parte. Contate quante Corride, Scherzi a parte, La sai L'ultima?, Grande Fratello, Paperissima e via dicendo abbiamo collezionato. Questo è Canale 5, il rifugio del prevedibile. E, purtroppo, vince nella sua ossessiva ripetività.

Viva Marchesini-Solenghi-Lopez.

Vedi, Walter?

Vedi, Walter? Vedi che è sempre lo stesso? Vedi che con lui non riuscirai mai a fare vere intese, riforme elettorali o inciuci vari? Lui è più furbo. Lui sa muoversi e vincere. Come diavolo hai potuto credergli al punto da far cadere Prodi? Dov'è, ora, tutta questa pacatezza, questi toni morbidi, questo "volemose bene"? Quand'è che smetterete di dargli credito?

mercoledì, marzo 05, 2008

Tace il blog

Quanto tace, in questi giorni, questo blog.
Troppi impegni, troppe cose.
Mi spiace scriver così poco.
Sento l'assenza dello sfogo.
Dell'autoanalisi, dell'autocritica.
Eppur tace. Tace.

domenica, marzo 02, 2008

Sanremo 2008 - Finale

E' finito, finalmente!
1) Giò Di Tonno e Lola Ponce (Colpo di fulmine) (era ovvio)
2) Anna Tatangelo (Il mio amico) (perchè?)
3) Fabrizio Moro (Eppure mi hai cambiato la vita) (ok)
4) Toto Cutugno (Un falco chiuso in gabbia) (strano non sia secondo)
5) Finley (Ricordi) (per favore!)
6) Paolo Meneguzzi (Grande) (per favore!)
7) Sergio Cammariere (L'amore non si spiega) (troppo poco)
8) Gianluca Grignani (Cammina nel sole) (ci sta)
9) Little Tony (Non finisce qui) (non così tanto)
10) Eugenio Bennato (Grande Sud) (mah!)
E' finito con la vittoria del duo da musical e con una classifica finale terrificante che spazza via tutto quello che di interessante ci poteva essere per favorire il nazional-popolare. Tutti quelli che passeranno di più nelle radio (Venuti, L'aura, Mietta, Tiromancino, Tricarico e Frankie Hi Nrg) sono stati penalizzati, così come Minghi e Zarrillo.
Tirata unica per tutte le 19 canzoni e gara, rallentata solo da spot e Verdone-Gerini.
Le cose tremende:
- la Giuria di Qualità e la sua composizione criminale: Emilio Fede, Fabrizio Frizzi, Martina Colombari, Gloria Guida, Giancarlo Magalli, Giampiero Mughini, Mariolina Simone, Eleonora Abbagnato, Tiziana Ferrario, Gianni Boncompagni. La maggior parte di loro con la musica poco ci azzecca. Non a caso danno i 10 alla Tatangelo e i 7 a Venuti. Andrebbe eliminata, per i danni che fa;
- il secondo posto ad Anna Tatangelo e il suo "Gigi, ti amo!" esclamato durante la premiazione. Ci consoli il fatto che, da oggi, il suo pezzo finirà nel dimenticatoio;
- l'esagerato primo posto per i due colombini da musical.

Le cose buone:
- un Chiambretti in forma strepitosa che non sbaglia nulla e sforna battute su battute. Grandissimo;
- il premio della critica a Tricarico, l'alieno del Festival;
- l'esibizione di Elio e le Storie Tese in un pezzo di Rossini. Mi vien da piangere pensando di non aver visto il miglior Dopofestival della storia solo per colpa dell'orario impossibile;
- il premio Siae agli ormai vecchietti Vianello-Mondaini.

Dicono che, da domani, il Festival andrà ripensato. Vedremo. Per ora, è finita!

sabato, marzo 01, 2008

Loredana per Mimì

Ora ho capito (stanotte il sonno era troppo): Loredana Bertè ha semplicemente ritirato il premio che comunque era di Mia Martini dal 1982, quando lo vinse per "E non finisce mica il cielo" di Ivano Fossati. Chiaro. Lory non ha avuto il premio. Ha preso quello che, di diritto, spettava a Mimì. Infatti c'era il paradosso che il premio della critica (a lei intitolato dopo la scomparsa), inventato in quell'occasione , non fosse stato consegnato proprio all'artista che per prima lo vinse.
Tutto ok, allora. Giustizia è fatta. E adesso... vediamoci la finale e chiudiamo 'sta tortura.

Sanremo 2008 - Quarta serata

A un passo dalla catastrofe finale. Un pareggio con "I Cesaroni" su Canale 5 ha almeno evitato di parlare di sconfitta definitiva. Comunque, ha ragione Chiambretti: Sanremo non è più un evento (da diversi anni, direi) e bisogna fare i conti con questo.
Eppure la quarta serata di questo sciagurato 58mo Festival della Canzone Italiana non è stata poi male. Contro la concorrenza, Pippo Baudo ha sparato tutte le sue cartucce: appena passati i Sonohra (destinati alla vittoria), uno dietro l'altro arrivano i primi tre superospiti italiani, ossia Giorgia (superlativa), Jovanotti (con Ben Harper) e Fiorella Mannoia (influenzata e quindi non al massimo della voce, come si nota). Poi la gara tra gli otto superstiti della categoria Giovani riprende, tra spot e telepromozioni e, in tempi dilatati, si arriva a Leona Lewis e al secondo atto dei superospiti: Gianni Morandi e i Pooh. Quando esco in balcone per una sigaretta, mi rendo conto che è notte fonda, l'una passata e dall'Ariston non mollano proprio.
Riappare la Bertè (con Spagna) per una nuova esecuzione della sua canzone squalificata: incredibile, la buttano giustamente fuori e può continuare a farla sentire. Colpo di teatro: la premiano pure con il tanto da lei desiderato Premio della Critica intitolato all'indimenticata sorella. Pazzesco: squalificata e premiata. Fossi in gara io, mi incazzerei di brutto. La Lory piange e bofonchia qualcosa.
Si arriva quindi ai risultati dei Giovani: terzo tal diciassettenne Jacopo Troiani (sigh), secondi La Scelta e primi i Sonohra. Mi sta bene, anche se avrei fatto vincere La Scelta. Premio della critica ai Frank Head, i più originali della covata.
Cala il sipario sull'Ariston, arriva Elio e annuncia subito la pubblicità. Sono quasi le due. Preferisco andare a dormire, che c'è la finale in arrivo. E, come ha detto Pierino, conviene tenersi liberi non solo il sabato sera, ma anche la domenica e il lunedì.

P.S. - Comunque Baudo ha ragione, quando dice che manca la gara. I Festival erano belli con le classifiche provvisorie, aggiornate nel corso delle serate. I discografici e gli artisti dovrebbero rimettersi in gioco.